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Fumata nera
La B non parte, nulla di fatto alla riunione di Lega di oggi, tutto è stato rimandato a venerdì 29. Avanza l'ipotesi di una superLega.

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27 Agosto 2003 -- "Per far giocare la serie B ci vuole un miracolo e i miracoli non li fanno gli uomini!". Ha esordito così Antonio Matarrese, vicepresidente della Lega Calcio, al termine dell'assemblea tenutasi oggi sulla possibilità che la serie B scenda in campo sabato 30 agosto per la prima di campionato. "Diciamo che la serie A potrebbe anche partire, se verranno limate alcune incomprensioni - ha proseguito Matarrese - Ma è inutile separare la serie A dalla B perchè se qualche pezzo si stacca, la macchina non parte. In assemblea i presidenti delle squadre si sono comportati bene -continua Matarrese- abbiamo apprezzato la presenza del presidente della Fiorentina, Diego Della Valle, ma i dettami della Lega non possono essere scavalcati. Il fatto che i presidenti della serie B non si sentano tutelati in sede federale è una sconfitta per la Lega, ma non per me".

L'assemblea generale straordinaria si è conclusa con un rinvio, a venerdì 29, subito dopo i presidenti delle società di B si sono riuniti proprio per decidere come comportarsi nella prossima assemblea. Nonostante il presidente Galliani abbia parlato di "un'assemblea dai toni moderati, in cui c'è stato buonsenso e volontà costruttiva da parte di tutti" è comunque parso chairo a tutti che la tensione era piuttosto alta. Ai presidenti di serie B non è piaciuta infatti la presenza nell'assemblea di oggi dei quattro club ripescati nella serie cadetta e, come ha rivelato il vice presidente Antonio Matarrese, quando il presidente della Salernitana Aliberti si è alzato per parlare, Cellino è uscito dall'aula, così come l'intervento del presidente della Fiorentina Della Valle non ha ricevuto molti consensi. Amaro il commento di Aliberti: "In questo clima davvero non si può andare avanti", mentre Della Valle ha preferito non commentare questa sua prima partecipazione a un'assemblea di Lega. Il presidente del Brescia, Gino Corioni, e quello del Genoa nonchè patron del Como, Enrico Preziosi, hanno avuto un vivace scambio di battute mentre il presidente della Triestina, Amilcare Berti, ha invitato Della Valle a "non cominciare subito a rompere i coglioni".

In tutto questo il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, si preoccupa per i tifosi della sua squadra e delle altre ripescate: "I tifosi sono quelli che subiscono di più, questa è l'unica cosa che mi preoccupa. A Livorno hanno già esposto striscioni contro di me e contro il Genoa ma non mi preoccupano perchè io posso non andare dove mi contestano. I ragazzi però ci vanno e c'è il rischio che siano tartassati". Sarcastico invece il presidente del Cagliari Cellino: "Sabato giocheremo delle amichevoli perchè non vogliamo creare problemi di ordine pubblico - ha detto - e invitiamo le nostre tifoserie a restare calme e tranquille. Con questi presupposti non si riparte più e quindi non so dire per quanto non giocheremo. Le quattro ripescate? Magari giocano la Champions League...".

Matarrese ha anche comunicato che "Nell'assemblea di oggi è emersa la volontà da parte dei presidenti delle società di aumentare la quota di partecipazione della Lega alla piattaforma 'Gioco Calcio' dall'attuale 10% al 30-40%. La piattaforma è partita ma c'è un problema economico con l'amico Murdoch. Per Sky non è utile avere con un noi rapporto conflittuale -ha aggiunto Matarrese- noi di 'Gioco Calcio' riteniamo che la cifra debba essere stabilita dal Garante e non da Sky". In attesa della riunione di Lega di venerdì dalle parole dei presidenti di A e B si intende che i veri nodi da sciogliere sono diritti tv e Superlega.

Comunque per Galliani è stata un'assemblea interlocutoria nella quale è emersa la richiesta da parte di tutti che la Lega riporti a casa le proprie competenze. "Non intendiamo più delegare i nostri diritti e doveri - ha detto Galliani - perchè la Lega non può più venire espropriata delle sue prerogative". Inoltre il Presidente non ha voluto fare alcuna previsione sulla partenza dei campionati di serie A e B, mentre ha spiegato che domani incontrerà nella sede della Lega Calcio, a Roma, i dirigenti di Sky e Gioco Calcio per cercare di risolvere il problema dei diritti televisivi.

"A dire il vero non ho ancora capito se si parte o no - ha detto il presidente del Chievo, Luca Campedelli - ma non vedo però perchè la serie A non dovrebbe partire. L'unico dubbio è legato alla questione dei diritti tv da vendere a Sky". La A, dunque, si prepara a partire regolarmente con il campionato, preludio forse alla creazione di una Superlega di A: "Se ci sarà separazione - ha spiegato il dg dell'Udinese, Pierpaolo Marino - non significa che la A e la B non interagiranno. La trasformazione della B in una sorta di First Division all'inglese permetterà alla serie cadetta di non generare inflazione alla A, ma semmai ne diventerà un serbatoio".

In attesa dell'assemblea di venerdì, domani a mezzogiorno, presso la sede di via Allegri a Roma, è in programma la seduta del Consiglio federale. Tra i punti all'ordine del giorno, la riapertura dei termini per le fideiussioni di Roma, Napoli e Spal, e il nuovo format della Serie B.