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Juve-Napoli, respinto il ricorso
La Corte sportiva d'appello della Federcalcio ha respinto il ricorso del Napoli: resta il 3-0 a tavolino per la Juventus e il punto di penalizzazione in classifica.

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11 Novembre 2020 -- VIOLAZIONE DEI PRINCIPI DI LEALTÀ, CORRETTEZZA E PROBITÀ - È quanto si legge in apertura delle motivazioni della sentenza della Corte d'Appello Federale: "Il fine ultimo dell’ordinamento sportivo è quello di valorizzare il merito sportivo, la lealtà, la probità e il sano agonismo. Tale principio non risulta essere stato rispettato".

IL NAPOLI CERCAVA UN ALIBI PER NON GIOCARE - Prosegue la sentenza: "Il comportamento della società ricorrente (cioè il Napoli, ndr) nei giorni antecedenti alla partita, per come si avrà modo di evidenziare più avanti, risulta teso a precostituirsi, per così dire, un 'alibi' per non giocare quella partita".

MANCANZA DI CAUSA DI FORZA MAGGIORE - "La mancata disputa non è dipesa da una causa di forza maggiore bensì da una scelta volontaria, se non addirittura preordinata - si legge ancora nelle motivazioni -. Ne è prova (...) la nota della ASL Napoli 1 inviata al Responsabile sanitario del Napoli il 2 ottobre 2020" (...) dove "veniva comunicato, in maniera chiara e inequivocabile, la responsabilità nell’attuare i protocolli previsti dalla FIGC per il contenimento dell’epidemia in capo alla società Napoli, e pertanto quest’Azienda non ha alcuna competenza".

PERCHÉ CHIEDERE SPIEGAZIONI ALL'ASL? - "La ragione per la quale una Società di calcio professionistico, ben consapevole del contenuto dei Protocolli federali in materia di gestione delle gare e degli allenamenti in tempo di COVID-19, per averli applicati più volte, debba chiedere lumi sulla loro applicazione alle Autorità sanitarie è difficile da comprendere, e a tale condotta non può che attribuirsi altro significato che quello della volontà della Società ricorrente di preordinarsi una giustificazione per non disputare una gara".

CANCELLAZIONE DEL VOLO CHARTER E TAMPONI - La "volontà del Napoli di non disputare la gara" - prosegue il documento - è "desumibile da diversi indizi, quali la reiterazione delle richieste di chiarimenti in ordine alle conseguenze derivanti dall’isolamento fiduciario del gruppo squadra, la cancellazione, fin dalla serata del giorno antecedente quello dell’incontro (...) del volo charter ma, soprattutto, l’annullamento della prenotazione dei tamponi che avrebbero dovuto effettuarsi, secondo le previsioni del Protocollo, nella giornata di svolgimento della gara".

LE ALTRE SQUADRE HANNO GIOCATO REGOLARMENTE - Questa Corte - conclude il presidente Piero Sandulli - non può esimersi dall’evidenziare che il comportamento tenuto dal Napoli non risulta neanche rispettoso delle altre società di Serie A, che in situazioni del tutto analoghe hanno, regolarmente, disputato gli incontri che le vedevano impegnate”.

"Il Napoli è già al lavoro per preparare il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni" - è il comunicato ufficiale del club -. Il Napoli non condivide in toto la sentenza che getta ombre inaccettabili sulla condotta della Società trascurando documenti chiarissimi a suo favore e delegittima l’operato delle autorità sanitarie regionali". (continua nella foto seguente)

"Il Napoli ha sempre perseguito valori quali la lealtà e il merito sportivo e anche in questo caso intraprenderà tutte le iniziative per rendere giustizia alla propria condotta orientata al rispetto della salute pubblica e per fare in modo che il campo sia l’unico giudice a decidere il risultato di una partita di calcio".