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Diego in diretta da Cuba.
Caro Diego, gli amici ti aspettano a Napoli!
Salvatore Bagni: "ha bisogno di affetto vero"
Il Presidente Naldi, in una lettera a Maradona: "il calcio e' fatto spesso di troppe parole che durano un soffio"

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22 Luglio 2003 -- Il Maradona day, 24 ore intermente dedicate a Diego continua oggi fino alle 13.00. Diego è intervenuto stamattina intorno alle ore 11.05 ora italiana, per circa 8-10 minuti, in diretta telefonica con Cuba dopo una lunga attesa che è partita nella giornata di ieri alle ore 13.00, dove si sono ripercorsi attraverso gli occhi degli amici, dei colleghi e dei tifosi gli anni d'oro in cui Diego ha giocato nel Napoli. Ad "intervistarlo" Darwin Pastorin, che ha trovato un grande appoggio, per questo collegamento con Maradona, in Salvatore Bagni. Pastorin è ospite d'onore nonchè conduttore dell'iniziativa insieme a Valter de Maggio.
"Ciao Diego come stai?" - saluta Darwin in diretta radiofonica e dall'altro lato del cavo risponde una voce, che sembra lontana, ma è inconfondibile, quella di Diego: " bene, bene, sto benissimo", l'emozione è subito grande, "senti Diego - aggiunge subito Darwin Pastorin - noi siamo 24 ore svegli per te, tutta Napoli piangendo, commuovendosi, ti manda un abbraccio. Sono le ore dieci e mezza ti hanno salutato tutti i tuoi ex compagni, i compagni, è stata una festa grande tutta per te Diego, tutta la gente ti chiede per favore torna a Napoli, sono le 11.00 qui a Napoli, Napoli spalanca le finestre, alza la radio!", e Diego risponde: " va bene, sai Darwin che io... la mia "secunda" patria è Napoli e tutta l'Italia lo sa che io rispetto per tutti quegli anni che sono vissuto li e con la gente di Napoli mi lega un amore incredibile, grandissimo e io vorrei che si ricordasse di tutto quello che io gli chiedevo per la gente di Napoli a quel presidente che è stato un presidente malissimo per la città perchè oggi il Napoli, la gente di Napoli meritava avere un'altra società e un'altra squadra, non perchè, non per quei ragazzi che stanno giocando oggi, per carità, quali rispetto con tutto il mio cuore, però, sai, sono dei giocatori "diferente" il Napoli che aveva e per quello oggi con la mancanza di quella società oggi non ci sono dei, delle partite come facevamo noi, per tanti problemi che ha avuto la società, per quello la gente non merita quello che sta passando in questo momento. Io vorrei che non si viva nel mio ricordo però sai la squadra, fa male il ricordo della squadra che ha vinto lo scudetto, questo non si può fermare".

Darwin prosegue ricordando a Diego che durante tutto l'arco della trasmissione, enorme è stato l'elenco delle partecipazioni e delle testimonianze di affetto dei tifosi e degli amici, testimonianze che gli verranno, tutte l'e-mail che gli sms che l'affetto di quanti hanno chiamato e raccontato di lui e su di lui particolari inediti o storie vissute insieme in quegli anni, tutto quanto gli verrà fatto recapitare a Cuba: " questa gente ti chiede Diego di tornare a Napoli, perchè vuole la tua partita al San Paolo, ti vuole la società, vuole abbracciarti" , dice con sentito affetto Darwin Pastorin al Pibe de oro, che cosi gli risponde: "va bene, io qui dicevo poche cose sai perchè, voi avete "buono" la stessa cosa che, ricordo, ricordo bene, ma in città c'è gente come voi che non si ricorda niente e anche se deve mettere una parola solo parla male quando uno non gli ha fatto nulla, per quello io volevo ringraziare la gente di Napoli del ricordo, solo per la gente, perchè anche la gente, la gente che non si ricorda non parli male perchè io e la mia gente non abbiamo fatto niente di male, per parlare no?".

Pastorin spiega a Diego che la gente di Napoli ha per lui un "sentimento fortissimo ma che riguarda il presente, non il passato" ed aggiunge: "la gente ti ricorda e ricorda le imprese ma soprattutto ti continua a volere bene, anzi dice che bello Diego a Napoli, che bello rivederlo qui, perchè non entra nella nuova società?, perchè non diventa il maestro dei giovani?, perchè non ci porta ancora quella grande speranza che ci portò dieci anni fa, diciannove anni fa?".
Una pausa, poi Diego: "ah, sai questo che stai dicendo te è il mio sogno e ritornare con Dalma e Giannina già grandi questo è il mio sogno e dopo si, posso tranquillamente morire e in realtà a Napoli, quello che vuole Napoli, in realtà le mie figlie Dalma e Giannina quello che io le ho promesso però sai ci sono tante cose che non, non ci danno una mano per arrivare però, e Dalma e Giannina hanno una spalla grossa io c'è l'ho ancora una spalla grossa, e "qualcun" giorno anche con Claudia ritorneremo perchè, perchè la gente non ha nessuna colpa di quello che ci hanno fatto a noi, oh noi, io, io se "sono" sbagliato ho sbagliato per mio corpo non ho sbagliato contro nessuno eh, per quello non devono avere tanta fretta, già sono passati tanti anni e qualcun giorno di questo capiterà che io ritorni a Napoli, con tutte le mie cose no, che io non sto chiedendo esagerato, sto chiedendo rispetto per le due bambine prima, sto chiedendo rispetto per le due ragazze della mia vita che sono Dalma e Giannina".
Darwin Pastorin, a questo punto, riporta a Diego le intenzioni che Naldi ha espresso scrivendo una lettera pubblicata su "Il Mattino" ovvero quelle di volerlo rivedere a Napoli, raccontando il desiderio di una città e dei tifosi e di quanta gratitudine e stima conservano i napoletani, tutti, verso Maradona.
Diego a questo replica:" io sto benissimo, quella gente che mi ha tradito, io so tranquillamente la gente che mi ha tradito come se, come tutti i giocatori , come la gente che al campo o la gente che va al San Paolo quella non tradisce ma gli "scemi" o gli stronzi stanno dappertutto, anche nel mio paese per quello io anche nel mio ritorno quando vedo qualcuno di loro glielo diro in faccia, non per litigarmi ma per fargli sapere che c'è una distanza, una distanza che prima non c'era, però adesso si perchè mi son 42 anni a non voglio lasciar passare niente che faccia del male a me ed alla mia famiglia".
Darwin chiede ancora, con curiosità, quale sia il ricordo più bello dei suoi giorni trascorsi a Napoli.
"Eh beh, vedere la gente di Napoli festeggiare con lo scudetto - ricorda Diego - con la Coppa Uefa e perchè a Napoli ci mancano tante cose, dico mancano perchè io ho vissuto li e so qual'è la realtà di Napoli, però vedere la gente festeggiare e gioire come l'ho vista io, pare è il ricordo più grande che ho io nel mio cuore, come la mia famiglia".
"Per quanto mi riguarda io farò sempre di tutto per riportarti qui a Napoli - afferma come un impegno Darwin Pastorin - perchè lo meriti, lo meritano le tue ragazze, lo merita la tua famiglia".
Il clima risulta essere molto affettuoso, emozionante, sincero. "Io ti ringrazio Darwin perchè tu sei sempre stato una persona corretta e non perchè mi hai chiamato adesso ma perchè sempre, da quella intervista a Torino...", Darwin lo interrompe: "ti ricordi?", ed immediatamente Diego aggiunge: "come se!, guarda, guarda Darwin a me mi han fatto una memoria perfetta - dice ridendo - non mi hanno dato un palazzo della memoria, e, io quello che voglio, ringraziarti a te, Salvatore Bagni a questi che tu conosci, ad Andrea Carnevale, a tutti quelli che fanno bene, e, a tutti, e faccio questi "doni" per Baroni per "dare" tutti i miei amici calciatori, perchè lo spogliatio "era" sapere chi era Maradona o chi era Diego e, a loro mai, mai riportato quello che diceva Giordano quello che dicevano del capitano, e, Ciro Ferrara, tutti - dice Diego con nostalgia - senti io, quando, i ricordi sono tanti no, per quello io ti devo dire che una cosa che mi manca insieme a Napoli sono i miei amici, i miei compagni che mi conoscevano a me come io conoscevo a loro, e, per quello quando si parla di qualcun giocatore attenzione perchè quando si parla per parlare e, per fare la trasmissione più, più drammatica parlare dei giocatori, credo che sia arrivato il momento di dire delle cose, che se non si "conosce" la persona non si deve parlare, a me mi è toccata l'altra faccia perchè si parlava qualcosa di me però negli spogliatoi si sapeva perfettamente chi ero io".

Pastorin, poi, riporta quanto dichiarato dall'amico e compagno di Diego, Ciro Ferrara, in trasmissione: " Ciro Ferrara ieri ha detto, guarda, se Diego torna a Napoli va a finire che facciamo la partita di addio insieme perchè tra un pò ho voglia di smettere" - e Diego subito ribatte ridendo forte: "ahh ma quando mai! ma quando mai!" - ridono insieme - "ma poi - proseue Darwin - guarda tutti quanti, guarda sono intervenuti, ti faccio l'elenco, Raffaele di Fusco, Carratelli, Ferrario, Incocciati, Ferrara, Renica, Francesco Romano, Filardi, tutti guarda, e, Carnevale, Collina, Collina che ha detto, guardi io non ho arbitrato Maradona ed è la macchia che ho; Claudio Garella, Fernando Orsi, Galli che ha detto meno male che l'ho avuto compagno mi faceva sempre goal in nazionale alla Fiorentina era un incubo e poi Marco Tardelli, Roberto Bettega, tutti quanti che ti abbracciano che ti salutano, guarda Diego è stata una festa, una festa...".
Con affetto Diego: "io ti ringrazio Darwin, e, però, sai, tu mi dici cosi mi dai la voglia di essere con voi li, ringrazio anche a Radio KissKiss per il ricordo, però possono dire prima a me, no, perchè mi hanno chiamato, mi hanno detto c'è il Maradona Day ed io cosi, l'unico che non sa niente sono io!, e, però ringrazio tutti quanti e, si farà a quando ci vedremo sicuramente, un abbraccio all'Italia".
Il collegamento è quasi concluso e Pastorin vuole ribadire a questo grande campione il grande affetto che una volta chiuso il collegamento Diego deve ricordare di chi lo ama: "abbracciandoti è tutta Napoli che ti abbraccia - afferma, e quindi conclude - grazie Diego e, ti vogliamo bene". Il tono di risposta è altrettanto sincero: "Grazie a te Darwin, un bacione enorme a tutta Napoli, tutta Napoli è nel mio cuore sempre. Ciao".

Dopo aver parlato con Diego, bisogna ricordare che Darwin Pastorin ha ringraziato pubblicamente la persona che subito dopo Maradona è intervenuta alla trasmissione ovvero Salvatore Bagni, legato da grande amicizia per Maradona, Bagni ha intimato, soprattutto rivolgendosi agli amici ed ai tifosi, di non "ricordare" Maradona una volta l'anno ma, come tra veri amici di far sentire a questo grande calciatore tutto il proprio affetto sempre: "ha bisogno di affetto vero - ha dichiarato Bagni parlando ai microfoni di Radio KissKiss - ogni tanto farsi vedere, far vedere che si esiste oltre le telecamere, oltre la radio, oltre la televisione, oltre tutto - afferma Bagni - è una cosa che gli fa piacere".


Tra i vari interventi effettuati da chi, amici, colleghi nonchè tifosi napoletani, ha parecipato al Maradona Day, attraverso ogni mezzo, per ricordare oltre gli anni d'oro, tutto l'affetto che lega una città ad un grande campione qual'è Diego Armando Maradona, una lettera pubblicata ieri 21 sul "Il Mattino", quella del presidente del Napoli Salvatore Naldi, che cosi' scrive a Diego: "Non e' possibile che manchi dalla citta' da piu' di 12 anni. Napoli sapra' accoglierla, come sapra' accoglierla la sua vecchia nuova societa - prosegue - Lei riveda i luoghi che le sono stati cari, cominciando naturalmente dal San Paolo. Poi si
potranno studiare soluzioni che possano eventualemente individuare percorsi comuni che facciano piacere a lei ed anche alla societa".

Consapevole del valore di ciò che Maradona è stato nella storia del Napoli, Naldi parla al campione con affetto: "Napoli le ha dato molto e lei ha dato a Napoli, tutto cio'che aveva - prosegue il presidente - i napoletani conservano verso di lei sentimenti di stima, di grandezza, di gratitudine - sottolinea, perche'- il calcio e' fatto spesso di troppe parole che durano un soffio, ma i trionfi, i risultati concreti, quelli nessuno li puo' cancellare, sono quelli che restano nella memoria collettiva e dei singoli".

Salvatore Naldi continua parlando degli inizi della sua nuova avventura azzurra cominciata un anno fa circa con l'acquisto della società: "Io ho preso sopra le mie spalle il Napoli un anno fa. L'ho fatto per salvare il Napoli, la sua storia gloriosa e, se mi è consentito, l'onore della citta' da una situazione assai difficile. All'atto di assumere la massima carica della societa' mi definii un presidente-tifoso e allora come tifoso non posso non invitarla anch'io, caro Maradona, a tornare a Napoli".