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De Laurentiis: "Sarri per altri dieci anni.
Il patron promuove la Var, loda la Roma, parla del rinnovo di Mertens e del primato in classifica che eccita la città

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06 Ottobre 2017 -- Lassù, in testa alla classifica. Un primato che esalta Napoli, la rende curiosa e ne rianima la passione: l'idea è che stavolta può succedere, che si possa festeggiare lo scudetto. Una convinzione più che una speranza, sostenuta da un progetto avviatissimo, al quale Aurelio De Laurentiis sta lavorando da tre anni, da quando ha affidato la questione tecnica a Maurizio Sarri e Cristiano Giuntoli. Un tridente che opera a margine di quello che continua a fare sfracelli, a ridurre gli avversari in polvere, senza riguardi per alcuno. E' il Napoli delle meraviglie, che sorprende con il suo primo posto in classifica. Tutti, tranne Aurelio De Laurentiis, che parla dalla sua splendida residenza a due passi dal Quirinale. "Il primato? Non mi sorprende, ma neppure mi esalta. Continuo a credere che la verità la conosceremo soltanto alla fine di marzo".

D'accordo, presidente, ma l'impressione, dopo sette giornate di campionato, che ci sia una convinzione maggiore rispetto allo scorso anno. Condivide?
"Relativamente, perché un anno fa abbiamo dovuto verificare come avremmo dovuto sostituire Higuain. Con Milik sembrava che ci fossimo avviati bene, poi si è infortunato. Abbiamo superato le difficoltà quando Sarri ha avuto l'intuizione di spostare Mertens centravanti. Intanto, però, quei punti persi ci hanno impedito di vincere lo scudetto".

Adesso si ritrova nuovamente senza Milik.
"Solo a gennaio capiremo se Inglese dovrà anticipare il suo arrivo a Napoli a inizio del nuovo anno".

Che idea si è fatto sulle antagoniste del Napoli?
"La Roma mi piace molto, mi ha sorpreso la capacità di Di Francesco di essere già pronto per una squadra a cui sono venuti a mancare giocatori importanti, tipo Salah, per esempio. Sta sopportando il peso di una piazza parecchio complicata".

Il suo Napoli, invece non ha cambiato nulla. Un bel vantaggio, non crede?
"Abbiamo iniziato a parlare con Mertens per il rinnovo un anno prima. Con Insigne abbiamo raggiunto l'accordo in sei mesi, così come abbiamo rinnovato con Callejon a inizio 2016. La programmazione è essenziale".

Che effetto le fa stare davanti alla Juventus? Le ultime polemiche ne evidenziano un certo nervosismo.
"Più che nervosa, direi preoccupata. Dopo sei scudetti, non sempre puoi avere la certezza di vincere ancora. Loro hanno perso giocatori importanti negli ultimi anni. E poi, se qualcuno sta segnando di meno, questo può rappresentare un problema. C'è Chiellini, ma Bonucci è andato al Milan: lui era fondamentale. Pirlo non è stato sostituito e Pogba l'avrei tenuto per tutta la vita".

A proposito di polemiche, la Juve ha contestato la Var: lei è favorevole o contrario a quest'innovazione?
"Fin qui ha risolto parecchi problemi. Ho sentito dire da alcuni che rallenta troppo la partite. Ma non è così, perché le pause sono al massimo di 90 secondi. Con la Var il gioco si velocizza, non viene spezzettato. Anche la figura del direttore di gara è stata rivalutata, non è più antipatica e il giocatore è più onesto, perché sa che l'eventuale furbata non sfuggirà. La Var va benedetta".

Parliamo di Sarri, presidente, e della clausola rescissoria ( 8 milioni di euro) che gli permetterà di liberarsi a fine stagione. Non è preoccupato di perderlo?
"L'ho voluto io, prendendomi le critiche delle curve. Ne ero innamorato prima o lo sono di più adesso. Lui ha un grande vantaggio e grande dono: non è un rompipalle, è un uomo arguto, poliedrico, preparato, con lui puoi parlare di tante cose".

D'accordo, ma è consapevole che potrebbero soffiarglielo?
"Io spero che resti con noi almeno altri 10 anni. Diversamente, ce ne faremo una ragione, troveremo un altro Sarri. Non sono preoccupato della clausola ma solo della mia salute, perché ho bisogno di energie per far crescere ancor di più questo Napoli".

All'orizzonte le si prospetteranno due casi: i rinnovi di Reina e Ghoulam. Previsioni?
"Con Reina mi sono bloccato quando il suo agente mi ha chiesto un triennale, e per me non esiste. Ma c'è sempre la possibilità di rivedere le cose. Avrei potuto prendere Neto e Szczesny, ma nessuno dei due è voluto venire a fare il dodicesimo. Ghoulam invece lo terrei per tutta la vita, però se vuole la clausola l'importo dovrò deciderlo io. Se dovesse pretendere una cifra spropositata, allora vuol dire che vorrà prendermi in giro. A quel punto, arrivederci e grazie".

In una delle sue ultime conferenze Sarri si è detto preoccupato del fatto che, psicologicamente, i giocatori potrebbero pensare più al campionato che alla Champions League: che ne pensa?
"Che non bisogna mettere limiti alla provvidenza. L'allenatore ha un organico di 25 giocatori, se dovesse accorgersi che qualcuno molla la presa, allora lo daremo via e prenderemo qualcun altro".

Continuerà la sua battaglia per ridurre a 16 il numero di squadre in Serie A?
"Certo, il campionato non è veritiero, c'è troppa differenza tra le squadre. E poi, non capisco chi viene in Serie A per poi usufruire del paracadute una volta retrocesso, non c'è programmazione".

Un'altra sfida è sui diritti televisivi all'estero.
"Non sappiamo massimizzare i nostri risultati, Lotti avrebbe dovuto far sì che vi fosse assoluta libertà. Invece, ci troviamo con Infront che ha fatto un'asta ed è a offrirla, che so, a Londra, senza i rappresentanti dei club. Sono critico nei confronti di questo mondo, perché vorrei venderlo meglio.Ho fiducia in Ceferin, il nuovo presidente dell'Uefa".

FONTE:GazzettadelloSport a cura di Mimmo Malfitano