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De Laurentiis: "Real? Vincere sarebbe un atto eroico"
Alcuni passaggi dell'intervista rilasciata dal presidente del Napoli a Bein Sport. É Albiol il giocatore che Higuain non voleva?

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06 Febbraio 2017 -- E' finalmente noto il contenuto dell'intervista che il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato a gennaio ai microfoni dell'emittente Bein Sport.
Il presidente azzurro ha parlato un po' di tutto, da come è entrato nel mondo del calcio, passando per le difficoltà del fallimento e della serie C, dello stadio,fino ad arrivare all'arrivo di Sarri, alla gara, ormai imminente col Real rivelando anche retroscena inediti sulla cessione di Higuain che ha subito scatenanto la caccia al giocatore tra i tifosi del Napoli!

Infatti, parlando dell'addio di Higuain e del suo passaggio alla Juve, il patron azzurro ha rivelato che l'estate precedente al suo addio, si era incontrato con la famiglia ed aveva trovato un accordo di massima per un rinnovo, offrendo anche cifre più alte di quelle poi prese attualmente a Torino, ma che, nel mese di gennaio scorso, Nicolas,fratello ed agente di Gonzalo, avrebbe cominciato a dire che il Napoli non era una squadra forte e che Gonzalo non voleva stare in squadra con "un giocatore straniero che sta militando ancora con noi e sta lavorando benissimo"!

Così, dopo aver scartato Insigne, che non è straniero, è partito il toto-nome, con Albiol maggiore indiziato essendo venuti quasi alla mani in un allenamento, come raccontato poi dal giornalista Salvatore Caiazza. Ritornando alle parole di De Laurentiis, il presidente ha aggiunto "Sembrava che lui volesse avere una squadra di star piuttosto che stare in una squadra dove io ho sempre detto che dovevamo scoprire nuovi talenti, scoprendo nuovi giocatori. Benchè io avessi offerto molto più di quello che lui percepisce dalla Juventus, lui è andato lì. Probabilmente ha considerato l’età e giocare in una squadra dove poter essere la prima donna di uno Scudetto, o vincendo anche in Champions. Io glielo auguro, dopo averlo augurato a me ovviamente."

In merito alla imminente gara col Real in Champions ha detto: "Nessuna squadra è imbattibile, sono molto le circostanze che determinano il risultato della partita. Il Napoli è cresciuto molto in questo anni, è l’unica squadra italiana che da sette anni gioca in Europa. Il fatturato che fa il Napoli è forse un quarto di Real Madrid, Manchester City o Manchester United. Al di là del fatto che poi molto spesso i proprietari di queste squadra hanno caratteristiche diverse. Credo che tutte le squadre debbano temere la squadra rivale. Il Napoli ha più fame del Real Madrid che ha vinto di tutto e di più, e che in fondo viene dall’essere il campione della scorsa stagione. Se il Real Madrid dovesse perdere lo scettro, ed anche se dovesse battere il Napoli non è detto che poi riuscirebbe a vincere ancora, non sarebbe un dramma. Per il Napoli vincere sarebbe un atto eroico, ci sono partite che valgono più di un campionato o tutta la competizione. Se il Napoli vince contro la Juventus andata e ritorno, se dovessimo passare il turno contro il Real Madrid, varrebbe tutta l’annata. I ragazzi saranno carichi di entusiasmo, il pubblico ci accompagnerà, i tifosi saranno alle stelle ed è quello che mi fa piacere. Regalare sogni è quello che viene nel mio Dna da produttore cinematografico".

Il patron ha fatto anche un passaggio sullo stadio e sui tifosi: "I tifosi pretendono di dire, lor hanno un concetto che appartiene all’antichità, cantano ‘il calcio siamo noi’. Io lo capisco, anche io al posto loro direi così, però il calcio moderno non si basa più sui 10-20 mila frequentatori dello stadio assidui che vengono sempre. Noi abbiamo 4 milioni e mezzo di tifosi in Italia ed altrettanti nel mondo, e vogliamo dire che tra questi tifosi quelli veri sono soltanto due milioni? Ma nemmeno questo due milioni verrebbero allo stadio. Ormai con la nuova tecnologia lo stadio si è virtualizzato. I giovanissimi che sono abituati a giocare sul web con i computers e le maschere tridimensionali, non hanno quella capacità di resistenza per un’ora e quarantacinque compreso l’intervallo. Vogliono vedere le sintesi, vogliono interagire, e per farlo vogliono degli strumenti tecnologici adatti. Il mondo del calcio e dei tifosi è in grande trasformazione, anche gli stadi di calcio che una volta venivano concepiti come l’Allianz Arena o i grandi stadi inglesi non hanno più senso, perché noi tra dieci anni avremo degli stadi come teatri da 10-15-20 mila posti."

Parlando poi di Maurizio Sarri, come già fatto in una intervista della scorsa stagione, il presidente si è preso la 'paternità' a suo dire, del passaggio dal 4-3-1-2 al 4-3-3 che sta dando tante soddisfazioni ai tifosi: "Quando io ho scelto Maurizio Sarri, città c’è stata la rivoluzione. Quando nelle prime partite non arrivavano i risultati, lui venne da me e mi disse ‘presidente, gliel’avevo detto, le prime sei-sette partite le perdo sempre’. Poi gli dissi che doveva cambiare modulo, ed insieme al direttore sportivo siamo andati a convincerlo che doveva passare al 4-3-3, anche perché qui non hai il trequartista come ad Empoli. E lui molto carinamente e molto intelligentemente si è messo a giocare con il 4-3-3 che non utilizzava ad Empoli ed ha cominciato a vincerle tutte una dopo l’altra. Con lui c’è una forte sintonia, la diversità dove sta? Io sono napoletano, lui è nato a Napoli e si è subito trasferito in Toscana. Io ho fatto molti film con i toscani, sono molto arguti ma si sentono anche i migliori del mondo. Sono dei lupi solitari, non vogliono condividere con gli altri la loro nobiltà, forse perché hanno inventato la lingua italiana e si sentono dei super italiani ad oltranza. Lui è uno stakanovista ma ha in testa solo il calcio, non pensa alla moglie o agli amici, pensa solo al calcio. Per lui è una piacevole tortura."

Il presidente ha poi fatto anche un passagio su Maradona, facendo intendere che è pronto a fare un progetto che preveda il ritorno in società del pibe de oro ma che fino a quando questi non avrà risolto i guai con il fisco e la giustizia italiana, non potrà mouversi, per evitare sequestri a Maradona e per evitare che possa essere coivolto anche lui in questi problemi fiscali del campione argentino.