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Maledizione Chievo!
Azzurri lenti e prevedibili, sconfitti per due a zero. Cavani sbaglia un rigore.

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10 Marzo 2013 -- Continua il periodo negativo del Napoli che non vince in campionato dallo scorso 2 febbraio quando si impose per due a zero sul Catania. La squadra di Mazzarri subisce la quinta sconfitta stagionale, la quarta in trasferta dopo quelle di Torino, Bergamo e Milano. E' stato un brutto Napoli, che seppur con l'attenuante della difesa rivoluzionata per le assenza di Cannavaro e Britos, è parso fin da subito troppo molle e superficiale.

Della squadra vista ad inizio campionato non rimangono che i ricordi, complice forse una forma fisica scadente che unita anche ad un pizzico di sfortuna ha contribuito al patatrac odierno. Anche se va ricordato che nelle ultime sette gare, comprese le due di Europa League, gli azzurri hanno ottenuto 4 pareggi e 3 sconfitte con 9 gol subiti e soltanto 2 realizzati.

E partiamo proprio dal gol che non arriva o meglio dai gol che il Matador continua a mancare: anche oggi, ha avuto almeno tre occasioni limpide compreso il calcio di rigore, ma complice anche la giornata positiva di Puggioni, Cavani esce ancora a bocca asciutta allungando il suo digiuno. Quello che preoccupa, però, non sono tanto le occasioni da rete fallite, ma un certo nervosismo ed una certa voglia di strafare che portano spesso Cavani ad arrivare al tiro con troppa precipitazione finendo con lo sbagliare.

Ritornando alla gara, il Chievo, che aveva preannunciato per bocca del suo stesso allenatore Corini, dighe e barricate ad oltranza, ha la fortuna di sbloccare il risultato dopo appena 12 minuti con l'eurogol della domenica di Dramè che trafigge l'incolpevole De Sanctis con un tiro dai 35 metri. Il Napoli attacca ma in maniera lenta e leziosa e sbatte contro il muro difensivo issato dal Chievo di Corini e quando riesce a superarlo trova Puggioni pronto a dire no al gol di Cavani per ben due volte e poi anche su tiro di Rolando deviato da Inler. Nel finale, su lungo lancio di Frey per Therau sfuggito a Gamberini e partito, forse, in fuorigioco non segnalato, con la complicità di De Sanctis, non proprio perfetto nell'intervento, i padroni di casa addirittura raddoppiano. Si va così al riposo col Napoli sotto di due reti.

Mazzarri per tentare di risollevare la brutta prestazione di Inler, che ha sbagliato di tutto di più con errori di appoggio anche a mezzo metro di distanza, inserisce subito Dzemaili per Gamberini, passando ad una difesa a quattro e ad un centrocampo a tre con Inler al centro e con Beherami e Dzemaili a sostegno. Tutto questo per cercare di sfruttare comunque il tiro dal limite di Inler, visto che il bunker del Chievo appare inviolabile.

Purtroppo la mossa non sortisce effetti ed Inler continua a sbagliare, così Mazzarri lo sostituisce inserendon Armero a sinsitra e spostando Zuniga come interno di centrocampo. Il Napoli ha il possesso palla ma è sterile poichè gli azzurri non fanno movimento, non si smarcano e così il Chievo, restando rintanato nella propria trequarti non subisce molto se non su qualche calcio d'angolo dove si accende qualche mischia in area che però vede i padroni di casa avere sempre la meglio.

Mazzarri allora inserisce Pandev per Zuniga, cercando una superiorità numerica con i dribling del macedone che però non arrivano. Nel corso della ripresa Cavani ha un paio di opportunità ma le sciupa in malo modo, a cominciare da quella del rigore al 12esimo della ripresa, di cui vi abbiamo già detto prima, complice anche al gioranta positiva di Puggioni, il migliore del Chievo e così la gara finisce col punteggio di due a zero per i padroni di casa.

Avevano parlato di undici finali da affrontare gli uomini di Mazzarri, ma l'approccio mostato in campo non è sembrato proprio adeguato, complici un calo fisico visto che i padroni di casa arrivavano sempre primi su tutti i palloni e questo pressando dal primo all'ultimo minuto. Nel calcio le intenzioni non bastano, ci vuole anche "la gamba" e sappiamo bene che quando manca questa viene meno anche "la testa". Tutti deludenti gli azzurri si salvano a nostro avviso solo Beherami, l'unico a tenere in piedi il centrocampo, insieme a Campagnaro ed Insigne.

A cura di M. Spampanato