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Tutto nel finale
Il Napoli torna alla vittoria con tanta fatica e sofferenza grazie alle reti di Maggio e Cavani nel finale.

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22 Dicembre 2012 -- PROLOGO - Napoli sperimentale quello che scende in campo a Siena per chiudere l'anno con un sorriso: Donadel gioca al posto di Inler (squalificato), mentre Gamberini si prende le chiavi del reparto arretrato alla luce dell'assenza forzata di Cannavaro, con Campagnaro che torna titolare a Destra e Britos nell'insolita posizione di centrale per far posto a Gamberini sulla sinistra. In attacco, complice il problme al tallone destro, Insigne parte titolare al posto di Pandev che ormai appare scavalcato nelle gerarchie il macedone. Alle spalle di Insigne e Cavani, Hamsik sempre pronto ad inserirsi e a dettare il passaggio vincente.

PRIMO TEMPO - Le due formazioni non si sbilanciano e tengono palla anche con retropassaggi al portiere, così la gara è brutta e noiosa e per annotare qualcosa sul taccuino bisogna arrivare al 17' quando un destro dal limite di Insigne termina di poco fuori sul primo palo. Al 19' su corner per il Siena c'è una trattenuta su Britos mentre Zuniga cintura Rosina con l'arbitro De Marco che assegna la punizione per il Napoli. Al 23' Britos lancia lungo in area per Zuniga che, sulla sinistra, viene fermato da Belmonte con una leggera spinta, ancora una volta l'arbitro De Marco lascia proseguire tra le timide proteste del Napoli. Al 30' su calcio piazzato Insigne serve in area per Cavani che prova la girata al volo, ma non aggancia la palla che termina direttamente sul fondo. Al 42' un destro dal limite di Gamberini, non potente e senza pretese, viene bloccato in due tempi con un po' di difficoltà.

SECONDO TEMPO - Si riprende a giocare senza cambi. Il Napoli sembra voler adesso aumentare il ritmo di gara per fare propri i tre punti. Al 4' riparte veloce con Insigne che allarga a sinistra per Cavani il quale crossa al centro per Hamsik che tutto solo davanti a Pegolo gliela spara addosso con la palla che termina in corner. Sul calcio d'angolo, vola Pegolo e devia in angolo a sinsitra il colpo di testa di Cavani. Al 5' sul secondo angolo, Insigne tocca per Zuniga il cui cross forte in area, viene colpito col tacco da Hamsik con la palla che termina alta sulla traversa. Sembra il preludio al gol e ad una gara finalmente bella, ma così non è. Infatti, i ritmi sono di nuovo bassi, gli errori da ambo le parti si susseguono ed il possesso palla azzurro risulta sterile. Al 22' Mazzarri decide di passare al 4-3-3 togliendo Gamberini ed inserendo Pandev. Iachini risponde inserendo Mannini al posto di Belmonte per avere una maggiore spinta sugli esterni. Poco dopo inserisce anche Reginaldo al posto di Rosina nel tentativo di dare maggiore velocità all'attacco cercando di prendere il Napoli in contropiede, visto che la squadra di Mazzarri comincia a sbilanciarsi in attacco alla ricerca del gol. Al 31' su traversone dal corner di Pandev, allontana la difesa del Siena, poi la palla giunge al limite per Insigne il cui tiro a giro termina di poco fuori. Mazzari inserisce Mesto al posto di Zuniga. Beherami vede un suo tiro deviato in angolo sulla destra da Pegolo. Gioca il tutto per tutto il tecnico del Napoli inserendo El Kaddouri al posto di Insigne ed al 41', su angolo dalla destra guadagnato da Beherami il Napoli passa in vantaggio: sul traversone lungo di Pandev, recupera palla sulla sinsitra Hamsik che serve al centro per Maggio che di destro porta il Napoli in vantaggio e poi corre in panchina ad abbracciare Mazzarri, che da par suo lo invita a rientrare in campo e tenere gli occhi aperti. Passano pochi minuti ed il nuovo entrato El Kaddouri fra due avversari lancia Pandev sulla sinistra, il quale entra in area di rigore e viene prima strattonato vistosamente da Contini e poi murato da Dellafiore: è rigore per il Napoli!
Dal dischetto il Matador Cavani non perdona portando il risultato sul due a zero, chiudendo così la gara e l'anno 2012 restituendo così il sorriso al Napoli ed ai suoi tifosi.

CONCLUSIONI - Alla fine il Napoli ha ottenuto quello che voleva, come si arrivato non importa, visto che dopo la gara con l'Inter il presidente aveva detto di preferire giocare male e vincere, piuttosto che giocare bene e perdere. La partita è stata da sbadigli ma l'importante è aver vinto per dare un calcio alle polemiche e alle amarezze per le sconfitte in campionato, in coppa Italia, per la squalifica a Cannavaro e Grava e per la penalizzazione di due punti, senza la quale il Napoli sarebbe secondo in classifica a pari punti con la Lazio. Spesso criticato, Mazzarri aveva detto alla vigilia "Ci penso io!" e così è stato: infatti i suoi cambi hanno non solo dimostrato la voglia e la fame di vittoria, ma anche che non è uno sprovveduto. Per quanto riguarda la squadra, sempre attento e pronto De Sanctis nella uscite, forse più tranquillo grazie al rinnovo di contratto, bene la difesa anche se non è stata messa alla prova visto l'attacco spuntato e guardingo dei toscani, comunque Britos come centrale ha dato sicuramente più sicurezze di Fernandez. A centrocampo positiva la gara di Donadel che ha giocato per tutti i 90 minuti dimostrando di essere recuperato, bene anche Beherami, sotto tono Hamsik fin quando non è entrato Pandev che gli ha dato forse più libertà d'azione liberandolo dalla marcatura asfissiante degli avversari. Bene Insigne a cui continua a manacare solo il gol, in netta ripresa Maggio, mediocre la gara di Zuniga sempre impreciso nei cross dalla sinistra. Resta solo Cavani, che non ha giocato una gran gara, ma anche oggi è andato a segno realizzando il 22esimo gol in 22gare ufficiali della stagione 2012-2013, dunque, cosa dire al Matador? A noi non resta che goderci questa vittoria, passare un sereno Natale in attesa dei colpi di mercato e del nuovo anno che speriamo sia ancora pieno di vittorie e soddisfazioni.andato sotto la curva dei tifosi azzurri a regalare la maglietta dicendo anche loro qualcosa a mo' di protesta, da quello che ci è sembrato di capire, il portiere del Napoli ha voluto ribadire, dopo qualche critica nei suoi confronti, a tutti i tifosi la sua professionalità nonchè il fatto di avere la maglia nel cuore.

A cura di Michele Spampanato