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Record Mazzarri: 300 panchine in serie A.
Un predestinato: dai miracoli Samp alla Reggina, fino alla consacrazione con il Napoli.

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10 Settembre 2012 -- Il viaggio continua: e però, voltandosi un attimo e andando a rileggere le tappe del passato, in quell'estate del 2004 il destino lavorava per loro. Reggio Calabria, l'alba di nuovi giorni attraverso un'idea «nuova» di calcio, come a Napoli, che intanto usciva dallo scantinato, si spolverava di dosso tutto ciò ch'era rimasto del Fallimento e ripartiva. Chi l'avrebbe detto che poi si sarebbero incrociati, fino al 16 settembre del 2012: la trecentesima panchina di Walter Mazzarri in serie A, partito dal «Granillo» e approdato al san Paolo, l'habitat naturale per un toscanaccio sanguigno, la culla d'un sogno che va accarezzato in silenzio, evitando di citarlo, e però custodito in segreto attraverso il progetto ch'è racchiuso nel modulo e nella continuità e ribadita attraverso un concetto che diviene la colonna sonora con cui inseguire le notti di Champions e due qualificazioni Uefa e una Coppa Italia che brilla in bacheca. «Io voglio vincere sempre e inseguo, con questa squadra, sempre il massimo».

LA PRIMA VOLTA - Trecento volte tutte d'un fiato (« senza mai un esonero »), decollando da un Reggina-Udinese 0-0 e finendo per tagliare il traguardo (parziale) alla prossima contro Roberto Donadoni, ma guarda un po', il predecessore di Napoli, l'ennesimo crocevia della propria esistenza professionale d'un uomo di mare e che in A, ovviamente, non poteva che infilarci anche un biennio a Genova, il terzo porto in cui è approdato a vele spiegate, infilandoci qualcosa di suo, riscoprendo l'Europa doriana e arrendendosi nella finale di coppa Italia solo ai rigori, alla Lazio.

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A cura di Antonio Giordano