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La giornata: sarà dura, ma non impossibile
Le sconfitte di Catania e Genoa, rendono meno devastante la classifica, ma la Triestina vince e si rilancia per la A. Salernitana in C.

03 Maggio 2003 -- Al di là del colpaccio esterno del Bari ad Ancona, che sembra tirare quasi fuori dalla zona calda il team di Tardelli, la vera brutta notizia di giornata per il Napoli riguarda la testa della classifica.
Infatti, la Triestina battendo la Ternana ed approfittando del pari casalingo del Lecce e dei passi falsi di Ancona e Vicenza si rilancia per la corsa alla promozione.

Dunque, la prossima partita del Napoli al san Paolo sarà molto ma molto più difficile di quanto non ci si potesse aspettare fino a sabato scorso, quando i giuliani sembravano oramai tagliati fuori per la volata-promozione.
Con soli tre punti di distacco dal Lecce al quarto posto, gli uomini di Rossi verranno sicuramente al san Paolo per cercare di fare bottino pieno nella speranza di agganciare il quartetto che l'anno prossimo giocherà in serie A.

Quanto ai bassifondi della classifica, alla fine il Napoli vede inalterata la distanza dal quint'ultimo posto: il Cosenza ha "giustiziato" il Catania riportandosi a quattro punti dalla zona salvezza e rilanciando le proprie speranze.
I cosentini hanno risposto così sul campo alla sentenza della Caf che ha 'regalato' due punti ai siciliani. Resta il fatto che senza quella vittoria a tavolino, oggi il Catania sarebbe a pari punti con Napoli e Genoa, con due sole lunghezze di vantaggio sul Cosenza.

Durissimo, invece il colpo per il Genoa: il grifone è stato battuto in casa dall'Ascoli che con questa vittoria si è quasi completamente tirato fuori dalla zona rischio.
Per la squadra di Torrente la gara è stata difficilissima dal momento che dopo pochi minuti di gioco si era trovata con un uomo in meno, a seguito dell'esplusione del portiere Brivio, per fallo da ultimo uomo. Il secondo portiere, Bertolassi riusciva a neutralizzare il rigore ed a salvare il risultato. I rossoblù in 10 contro 11 erano riusciti perfino a portarsi in vantaggio, ma nella ripresa prima Caracciolo pareggiava e poi - a pochi minuti dalla fine - Bruno, segnava il gol della vittoria.

Sempre per le zone basse della classifica il Verona ha conquistato un punto prezioso a Lecce, mentre Messina e Venezia si sono accontentate di un punto in testa.
Da segnalare, infine, che con la sconfitta interna subita dal Cagliari, la Salernitana è matematicamente retrocessa in C.

Quanto al Napoli tirando le somme, la squadra azzurra ha perso un punto rispetto a Verona, Messina e Venezia, tre punti rispetto all'Ascoli, al Bari ed al Cosenza, mentre ha mantenuto invariate le posizioni rispetto a Catania e Genoa.

La situazione di classifica vede la zona salvezza ancora a due punti di distanza (Catania, 37 punti), ma il netto peggioramento rispetto alla settimana scorsa è determinato dal fatto che ci sono meno squadre a portata di vittoria: prima delle gare odierne c'erano tre squadre a distanza di vittoria, adesso nell'obiettivo del Napoli ne è rimasta solo una, mentre le altre hanno un margine di sicurezza superiore (quattro per il Venezia a 39, cinque per Bari, Messina e Verona a 40).

Resta il fatto che tutte le riflessioni sulle prospettive di salvezza, passano per un necessario salto di qualità degli azzurri: al di là dei risultati degli altri, come il cammino del Bari dimostra, la salvezza dipende soprattutto dalle proprie prestazioni e dalle proprie vittorie.
I pugliesi che all'inizio dell'anno erano penultimi e quasi spacciati adesso hanno cinque punti di vantaggio dopo importanti risultati: prima del colpaccio odierno ad Ancona, i galletti di Tardelli avevano sfiorato la vittoria laddove il Napoli ieri è tracollato. A Palermo, il Bari fino a pochi minuti dalla fine era in vantaggio di due gol ed è stato raggiunto solo nei minuti di recupero, dopo aver giocato in 10 contro 11 nell'ulitmo quarto d'ora di gara.

Insomma, l'impresa è dura, fors'anche durissima, ma non impossibile: tutto dipende dal Napoli.