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Arrestati Mauri e Milanetto. Indagati Conte e Criscito.
Nuova bufera calcioscommesse: indagati anche Sculli e Kaladze. Agli arresti domiciliari anche il fratello dell'ex azzurro Pià.

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28 Maggio 2012 -- Il capitano della Lazio, Stefano Mauri, è stato arrestato dalla polizia nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse. Tra i destinatari del provvedimento d'arresto anche l'ex giocatore del Genoa, ora al Padova Omar Milanetto. A Mauri e a Milanetto, secondo quanto si apprende, gli inquirenti contesterebbero il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. Gli investigatori avrebbero ricostruito che sia Mauri sia Milanetto erano disponibili, in cambio di denaro, a combinare gli incontri delle loro rispettive squadre. Sarebbero stati anche accertati diversi contatti tra i giocatori e gli esponenti dell'organizzazione criminale. LE FOTO DELL'ARRESTO DI MAURI

AGENTE MAURI - «Cado dalle nuvole. Stefano l'ho sentito sabato, era tranquillo ma nel contempo infastidito da tutte queste voci che lo volevano coinvolto per forza. Mi ha detto riferendosi a Zamperini: "Ma se questo fa le cavolate che vogliono da me?"». Tiziano Gonzaga, agente del calciatore della Lazio Stefano Mauri, commenta così l'arresto del suo assistito nell'ambito delll'inchiesta sul Calcioscommesse condotta dalla Procura di Cremona. "La tranquillità di Stefano è stata palese anche in campo - ha sottolineato il procuratore a Lalaziosiamonoi.it -. La settimana scorsa era al matrimonio di Floccari. Uno agitato per la propria situazione giudiziaria non si comporta così. Siamo desiderosi di leggere bene gli atti. Poi vedremo il da farsi".

INDAGATO CONTE - Perquisizioni sono state compiute dalla polizia nei confronti dell'allenatore della Juventus, Antonio Conte, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse. Secondo quanto si apprende, Conte è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Il coinvolgimento dell'allenatore della Juventus Antonio Conte è dovuto al periodo in cui era allenatore del Siena. È stato in particolare il calciatore Filippo Carobbio a chiamarlo in causa per Novara-Siena del 30 aprile 2011. "Lo stesso allenatore Antonio Conte - aveva raccontato Carobbio - ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l'accordo con il Novara per il pareggio".

REAZIONE AVVOCATO CONTE - «La reazione di Conte è quella di una persona completamente estranea e fortemente determinata a dimostrare la sua totale estraneità ai fatti contestati». È il commento di Antonio De Rencis, avvocato del tecnico della Juventus indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva nell'ambito del calcioscommesse.

CONTE RIENTRA A CASA - Antonio Conte è da pochi minuti rientrato nella sua abitazione di Torino dove questa mattina è avvenuta la perquisizione della polizia nell'ambito dell'inchiesta su calcioscommesse. A quanto apprende l'Ansa, all'arrivo degli uomini della questura torinese, l'allenatore della Juventus si trovava fuori città; è stato il fratello Daniele ad accogliere i poliziotti.

PERQUISITE CASE CRISCITO, PERINETTI E CORVIA - Perquisita stamani da parte degli agenti della questura di Lucca l'abitazione del calciatore del Lecce Daniele Corvia, in vacanza a Viareggio e già indagato nell'inchiesta calcioscommesse. Sono stati sequestrati un tablet e delle schede sim. Una successiva perquisizione è stata compiuta anche nell'abitazione al Cinquale (Massa) del difensore della Nazionale e dello Zenit San Pietroburgo Domenico Criscito. Proprio per questo provvedimento il ct della Nazionale Cesare Prandelli ha escluso il giocatore dalla lista dei convocati per i prossimi campionati Europei. Anche l'abitazione senese del responsabile dell'area tecnica bianconera Giorgio Perinetti è stata sottoposta stamani a una perquisizione nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcio scommesse. Raggiunto dall'Ansa, il dirigente del Siena si è limitato a dire: "Ho già risposto alla Procura federale, sono a completa disposizione delle autorità inquirenti". Perinetti infatti era già stato sentito da Palazzi alcune settimane fa (insieme al collaboratore Faggiano e ai giocatori Terzi e Vitiello) in merito alla possibile 'combinè di Novara-Siena, una delle partite del Siena dello scorso campionato di serie B finite sotto la lente della Procura di Cremona. Sono circolate voci, per ora non confermate, anche di perquisizioni in abitazioni di alcuni giocatori del Siena, mentre risulta che non siano state effettuate perquisizioni nella sede della società.

NO COMMENTI DI JOHN ELKANN E MAROTTA - "No comment". Ha risposto così il presidente di Exor, John Elkann, intervenuto questa mattina alla festa della polizia a Torino, ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla perquisizione di questa mattina nell'appartamento dell'allenatore della Juventus, Antonio Conte. È da poco arrivato nella sede della Lega di serie A il direttore generale della Juventus Beppe Marotta, che ha preferito non commentare gli ultimi sviluppi dell'inchiesta del calcioscommesse in cui è indagato l'allenatore bianconero Antonio Conte. Il dirigente juventino ha fatto il suo ingresso a passo svelto negli uffici di via Rosellini, dove è in programma l'assemblea dei club, senza rispondere a nessuna domanda.

INDAGATO MEZZAROMA - Anche il presidente del Siena Massimo Mezzaroma sarebbe indagato nell'inchiesta del calcioscommesse di Cremona che ha portato oggi a diversi arresti. Nei confronti di Mezzaroma, secondo quanto si apprende, sarebbero scattate delle perquisizioni. A chiamare in causa il presidente dei bianconeri è stato Carlo Gervasoni che agli inquirenti ha raccontati di aver saputo tramite il gruppo degli "Zingari" che Mezzaroma avrebbe pagato due giocatori di un'altra squadra.

PERQUISITO DS BRESCIA - Una delle perquisizioni nell'ambito degli sviluppi dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse ha riguardato anche Andrea Iaconi, attuale direttore sportivo del Brescia ma che è stato coinvolto nell'indagine quando lavorava al Grosseto. È stato il giocatore Filippo Carobbio a chiamarlo in causa davanti alla giustizia sportiva. "Il nostro direttore sportivo Iaconi - aveva detto Carobbio - incaricò Turati e Joelson a trattare con i calciatori dell'Ancona". "I miei compagni andarono a parlare con l'Ancona - aveva aggiunto - promettendo una somma di denaro in cambio della vittoria: non ricordo se ero presente quando Iaconi chiese ai miei compagni di andare, ma ero presente in altre occasioni in cui il direttore sportivo discorreva della circostanza".

LE PAROLE DI ALBERTINI - «Al calcio viene molto poco dalle scommesse. Siamo stati superficiali a introdurle, alcune persone vengono coinvolte in meccanismi più grandi di loro». Lo ha detto Demetrio Albertini annunciando l'esclusione di Criscito dalla lista azzurra per gli europei. «Quello su eventuali passi indietro sulle scommesse - ha aggiunto - è un discorso che si sta facendo. Non si torna indietro ma è fondamentale limitare alcune situazioni. In una riunione della commisione Cio, sulle scommesse e lo sport ho sentito solo cose negative».

CONI: SANZIONI SEVERE - Il Coni esprime sdegno e indignazione "per quanto sta emergendo da questa mattina in seguito alle operazioni disposte dalla Procura della Repubblica di Cremona". Lo afferma una nota nella quale si auspica che "certi comportamenti illeciti vengano sanzionati senza indugio e con la massima severità, applicando tutte le norme in vigore". «Innanzitutto - prosegue la nota - il Coni manifesta il più totale apprezzamento e ringraziamento ai magistrati e alle forze di Polizia che con le loro azioni sicuramente aiuteranno il mondo del calcio a far pulizia di personaggi che con subdoli comportamenti illudono i tifosi e nello stesso tempo ingannano i loro sentimenti". "Il presidente del Coni, Giovanni Petrucci, sta seguendo con grande attenzione l'evolversi degli accadimenti e ha già preso contatti con il presidente della Federazione italiana giuoco calcio, Giancarlo Abete, il quale ha inviato una relazione dettagliata sui fatti oggetto di indagine penale e sulle iniziative che la Federcalcio intraprenderà nei prossimi giorni. Petrucci si è già messo in contatto anche con il Ministro per il Turismo, Sport e Affari Regionali, Piero Gnudi, per informarlo sugli sviluppi e al quale ha fatto pervenire la relazione approntata dalla Federcalcio, unitamente alle considerazioni del CONI sull'intera vicenda". «Nel ribadire il sostegno e la fiducia nell'autorità giudiziaria e confidando nella continua collaborazione con tra gli inquirenti la giustizia sportiva, il Coni, da tempo impegnato nel contrastare il fenomeno delle scommesse anche in sede internazionale al fianco del CIO, conferma la decisa volontà affinchè certi comportamenti illeciti vengano sanzionati senza indugio e con la massima severità, applicando tutte le norme attualmente in vigore. Il calcio deve ritornare ad essere patrimonio di milioni di tifosi e non ostaggio di pochi malfattori».

IL MINISTRO DELLO SPORT - "È necessario, in queste fasi, lasciare che il lavoro della giustizia si sviluppi nel modo più possibile rapido ed efficace. Se le accuse troveranno conferma non potremo che ribadire quanto più volte da noi espresso e cioè che queste pratiche criminali debbono essere contrastate con la massima fermezza e severità". Così il ministro per gli Affari regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi, ha commentato gli ultimi sviluppi sul calcioscommesse, che sta seguendo con attenzione e in contatto con il Coni. Gnudi esprime grande preoccupazione per la conferma di ipotesi di reato diffuse e su ampia scala. Quanto alle pratiche criminali di cui parla il ministro "non hanno nulla a che vedere con lo sport e con l'impegno, il sacrificio e l'abnegazione di quelle centinaia di migliaia di persone che si dedicano in modo volontario ed onesto alla pratica sportiva e alla diffusione dei suoi valori essenziali".

LE PAROLE DI PREZIOSI - Visibilmente scosso, Enrico Preziosi è giunto qui in Lega, per l’assemblea ordinaria delle società, e ha commentato così quanto avvenuto oggi nell’ambito delle scommesse dove sono stati coinvolti due attuali giocatori del Genoa, Sculli e Kaladze, e due «ex» (Criscito e Milanetto). «Sono dispiaciuto, come tutti - ha detto Preziosi - anche perché ci sono giocatori che sono con noi e che conosco perchè hanno giocato per noi... Si dice che siamo garantisti, vediamo. Lasciamo lavorare la magistratura. Chi ha sbagliato pagherà... Criscito, Sculli, Kaladze? Non ci credo fino a prova contraria, rimango perplesso. Sculli mi ha chiamato? No, se mi chiama risponderò. Non ho motivo si sentirlo, cosa dovrei dirgli? Conte? E’ come Criscito. Voi (riferito ai giornalisti; ndr) siete abituati a travisare la realtà. Un avviso di garanzia non è un reato. Vuol dire che stanno indagando. L’avviso di garanzia è qualcos ache garantisce chi è sotto indagine. Invece in Italia è un reato per chi lo riceve. Anche Mezzaroma (il presidente del Siena; ndr) questa mattina mi ha chiamato al telefono per dire che non veniva in Lega perchè stavano perquisendo i suoi uffici... Non è una cosa facile lavorare in questo mondo qui».

TOMMASI SUL CAMPIONATO - "Purtroppo dobbiamo trovare contromosse per evitare si possa proseguire o si possa rimanere indifesi". È quanto detto dal presidente dell'Assocalciatori Damiano Tommasi a proposito degli ultimi sviluppi dell'inchiesta sul calcioscommesse, alla luce dei quali circolano voci di un possibile slittamento dell'inizio del campionato. "Non lo so - ha commentato Tommasi, che ha partecipato a un incontro con arbitri, dirigenti e giocatori in vista dei playoff di serie B -. Credo che come è stato fatto l'anno scorso o a dicembre bisognerà valutare le situazioni singolarmente cercando di inquadrarle per quello che sono e individuare le sanzioni più opportune e il modo di procedere. Da parte nostra c'è la volontà di difendere il nostro ambiente e la credibilità sul nostro fare calcio". Cambia il quadro visti i personaggi coinvolti?: "Sono le stesse cose dette a giugno dell'anno scorso o a dicembre, per via degli arresti che ci sono stati. Si pensa cambi il quadro, ma è sempre quello: il malaffare - ha replicato Tommasi -. Purtroppo si è inserita una vicenda sportiva, che subisce la situazione in maniera pesante. Il quadro è sempre stato critico e per il momento lo è". "Conte? Dei singoli è difficile parlare, come era difficile parlarne a giugno o dicembre - ha dichiarato il presidente dell'Aic -. Non ho seguito notizie delle ultime ore perchè eravamo in riunione e non so quali siano gli sviluppi o le certezze che ci sono ad oggi. Quello che abbiamo cercato di fare in questi mesi è stato cercare di evidenziare il problema e cercare di capire i punti deboli che hanno fatto sì che oggi si parli di calcio e non si abbia la stessa credibilità e forza di un anno fa".

GALLIANI: «IL MILAN NON C'ENTRA» - "Oggi non si parla, oggi è meglio stare zitti". Preferisce la via del silenzio l'ad del Milan Adriano Galliani, nella giornata in cui ha avuto nuovi sviluppi l'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse. Perchè stare zitti se il Milan non c'entra?: "Il Milan non c'entra", ha tagliato corto Galliani prima di partecipare all'assemblea della Lega di serie A.

LE PAROLE DI CELLINO - Il presidente del Cagliari Massimo Cellino ha invitato alla prudenza riguardo al secondo capitolo dello scandalo-scommesse. «C’è di mezzo il Cagliari? No, allora va bene... - ha detto con sarcasmo il numero uno del club sardo - ma, comunque, chi è indagato solitamente deve essere tranquillo. Anch’io sono indagato per corruzione (si tratta ancora di una vicenda legata alla costruzione del nuovo stadio; ndr), ho ricevuto un avviso di garanzia. Ma questa è una tutela per chi è indagato. La colpevolezza, invece, è dettata solo dalle sentenze di primo e secondo grado. In verità quello che è successo era già nell’aria. Io spero che la situazione sia meno pesante... Il vero problema che i tempi della giustizia in Italia sono molto lunghi. Non è bello vivere con la possibilità che si parli male di te. Penso, però, che in questa vicenda i dirigenti e le società non siano coinvolti». La felicità di Cellino: «Quella legata alla soluzione, almeno per il momento, del problema dello stadio. I lavori a Quartu Sant’Elena stanno procedendo 7 giorni su 7, 24 ore al giorno. Finalmente abbiamo risolto questo problema. Il Sant’Elia? Sta crollando...».

19 PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI - Sono 19 i provvedimenti restrittivi emessi dal Gip del tribunale di Cremona Guido Salvini nell'ambito dell'inchiesta 'Last Bet', coordinata dal procuratore Roberto Di Martino che nel giugno e nel dicembre dell'anno scorso ha portato a diversi arresti. L'operazione di oggi è stata condotta dalle squadre mobili di Cremona, Brescia, Alessandria e Bologna, coordinate dagli uomini del Servizio centrale operativo Anche gli indagati di questa nuova tranche dell'inchiesta devono rispondere dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. I particolari dell'operazione verranno illustrati in una conferenza stampa alle 11 alla questura di Cremona, alla quale parteciperanno gli inquirenti e gli investigatori che hanno condotto questa terza tranche dell'indagine.

ECCO TUTTI GLI ARRESTATI - Il Gip Guido Salvini ha emesso complessivamente 19 provvedimenti, uno in meno delle richieste del pm: la procura infatti aveva chiesto anche l'arresto dell'attaccante del Genoa Giuseppe Sculli. Dei 19 provvedimenti, 14 sono ordinanze di custodia cautelare in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 2 provvedimenti di obbligo di presentazione all'autorità giudiziaria. I destinatari sono cinque cittadini ungheresi, 11 tra calciatori ed ex giocatori, e tre soggetti legati a dei calciatori. Ecco nel dettaglio i provvedimenti.
STEFANO MAURI (giocatore della Lazio - custodia cautelare in carcere)
OMAR MILANETTO (ex giocatore Genoa, ora al Padova - custodia cautelare in carcere);
KEWULLAH CONTEH (ex giocatore del Piacenza - obbligo presentazione);
JOSE INACIO JOELSON (giocatore del Pergocrema - arresti domiciliari - fratello dell'ex giocatore del Napoli Inacio Pià);
ALESSANDRO PELLICORI (giocatore svincolato del Queen's Park Rangers - custodia cautelare in carcere);
PAOLO DOMENICO ACERBIS (giocatore del Vicenza - custodia cautelare in carcere)
IVAN TISCI (ex calciatore - custodia cautelare in carcere);
FRANCESCO RUOPOLO (calciatore del Padova - obbligo presentazione);
MARCO TURATI (giocatore del Modena; custodia cautelare in carcere);
CRISTIAN BERTANI (ex giocatore del Novara, ora alla Sampdoria - custodia cautelare in carcere);
ZOLTAN KENESEI (cittadino ungherese, già detenuto in Ungheria);
MATYAS LAZAR (cittadino ungherese già detenuto in Ungheria - custodia cautelare in carcere);
LAZLO SCHULTZ (cittadino ungherese già detenuto in Ungheria - custodia cautelare in carcere);
LASLO STRASSER (cittadino ungherese - custodia cautelare in carcere);
ISTVAN BORGULYA (cittadino ungherese - custodia cautelare in carcere)
VITTORIO GATTI (custodia cautelare in carcere)
LUCA BURINI (arresti domiciliari);
DANIELE RAGONE (arresti domiciliari).
MATTEO GRITTI (giocatore dell'Albinoleffe)

CELLULA UNGHERESE - Ci sono anche cinque cittadini ungheresi tra i destinatari dei provvedimenti emessi dalla procura di Cremona nell'ambito della nuova tranche dell'inchiesta sul calcioscommesse. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della polizia, i cinque facevano parte di una 'cellula' che riferiva direttamente al boss dell'organizzazione criminale, il singaporiano Eng Tan Seet, colpito da un'ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso dicembre. La cellula degli ungheresi si è di fatto sostituita al gruppo degli 'zingarì - decimato dagli arresti dei mesi scorsi - per continuare nella manipolazione degli incontri dei campionati di calcio italiani. Gli investigatori hanno accertato diversi contatti tra i calciatori e gli emissari del gruppo, proprio in occasione di incontri da truccare.

BLITZ IN RITIRO NAZIONALE, INDAGATO CRISCITO - Blitz della polizia nel ritiro della Nazionale. Gli agenti sono andati nel centro sportivo di Coverciano per eseguire perquisizioni nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla procura di Cremona. Era Domenico Criscito il destinatario della perquisizione effettuata dalla polizia nel ritiro della Nazionale a Coverciano. Secondo quanto si apprende, il difensore azzurro è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla frode e alla truffa sportiva nell'ambito dell'indagine cremonese che ha portato a diversi arresti. Gli agenti che hanno effettuato le perquisizioni nel ritiro della nazionale di calcio e hanno consegnato a Criscito l'avviso di garanzia sono arrivati a Coverciano alle 6.25. Due auto e cinque agenti hanno varcato il portone del centro tecnico federale quando la nazionale di Prandelli ancora dormiva. In mattinata, è attesa la diramazione della lista dei 23 azzurri per Euro 2012, nella quale era prevista la presenza di Criscito. È attesa per oggi alle 12 la comunicazione della lista dei 23 azzurri per Euro 2012. A questo punto, però, sulle scelte di Cesare Prandelli pesa anche l'avviso di garanzia consegnato questa mattina a Coverciano al difensore Domenico Criscito. Il ct era già orientato a comunicare una lista di 23 giocatori con 2-3 riserve. Tecnicamente la lista deve essere consegnata all'Uefa domani entro le 12, e dunque ulteriori 24 ore saranno utili a Prandelli per valutazioni sulla situazione di Criscito. Dopo due ore e mezza, le due macchine delle forze dell'ordine con a bordo cinque tra agenti e funzionari dello Sco hanno lasciato in questi minuti il centro tecnico di Coverciano. Gli agenti si erano presentati alle 8,25 al ritiro azzurro, dove la Nazionale prepara gli Europei 2012, per comunicare l'avviso di garanzia a Domenico Criscito, uno dei difensori a disposizione del commissario tecnico Cesare Prandelli. Criscito è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. È stata perquisita questa mattina dagli agenti della squadra mobile anche l'abitazione di Genova di Domenico Criscito, difensore della Nazionale e dello Zenit San Pietroburgo ed ex giocatore del Genoa. I poliziotti hanno eseguito controlli nella sua casa di Nervi, nel levante genovese. Criscito, in ritiro con la Nazionale, è indagato dalla procura di Cremona per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Sul fronte genoano, indagati anche Sculli e l'ex Kaladze, arrestato l'ex Milanetto. LE FOTO DEL BLITZ DELLA POLIZIA A COVERCIANO.

AGENTE KALADZE - Kakha Kaladze si dice "totalmente estraneo" ai fatti a lui contestati nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse. "Il signor Kakha Kaladze - affermano i suoi legali, Marco Mariano e Eduardo Mariani in una nota - intende rappresentare pubblicamente la propria assoluta estraneità ai fatti così come apparsi sugli organi di stampa". I legali precisano che Kaladze, che si trova in Georgia, "si è immediatamente posto alla incodizionata disposizione dell'Autorità Giudiziaria procedente, al fine di poter chiarire la propria posizione senza che alcuna ombra, neppur di lato sospetto, possa residuare in relazione alla propria condotta morale, giudiziaria e sportiva".

SUMMIT CON SCULLI, NO DEL GIP ALL'ARRESTO - Agli atti dell'indagine di Cremona che ha portato agli arresti di stamani vi è anche il resoconto di un summit in un ristorante genovese, il 10 maggio 2011, nei giorni precedenti la partita Lazio-Genova a cui parteciparono Giuseppe Sculli, il calciatore della Nazionale Domenica Criscito, un pregiudicato bosniaco e due dei maggiori esponenti degli ultrà del Genova. L'incontro è stato documentato dagli agenti della polizia che hanno condotto le indagini. Il gip di Cremona Guido Salvini non ha accolto la richiesta di arresto avanzata dalla procura di Cremona nei confronti dell'attaccante del Genoa Giuseppe Sculli. Il giocatore è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.

SIGNORI, ACCUSA DI RICICLAGGIO - All'ex bomber della Nazionale Beppe Signori la Procura di Cremona contesta anche il reato di riciclaggio, in concorso con l'ex calciatore Luigi Sartor, un suo amico, Luca Burini, e il suo commercialista Daniele Ragone. Questi ultimi due sono stati posti agli arresti domiciliari. L'accusa riguarda della movimentazione di denaro, attraverso una società panamense, proveniente dalle scommesse. Signori e Sartor rimangono a piede libero in quanto erano già stati arrestati nella prima tranche dell'inchiesta.

PERQUISITA CASA DI PELLISSIER - Su mandato della procura di Cremona la squadra mobile della Questura di Aosta ha perquisito questa mattina, alle 4, l'abitazione di Fenis di Sergio Pellissier, attaccante del Chievo coinvolto nell'inchiesta sul calcioscommesse. Analoga ispezione è avvenuta nella casa di Verona del giocatore, che risulta essere indagato. All'interno della villa sulla strada statale 26 sono stati sequestrati computer, ipad e pennette usb che verranno messi a disposizione degli inquirenti.

REAZIONE PESCARA - "È una pagina molto triste che contrasta con la festa che abbiamo vissuto noi a Pescara. È un colpo pesante che fa molto male a tutto il movimento". Il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani non nasconde l'amarezza per i nuovi provvedimenti nell'ambito del calcioscommesse, che hanno portato in carcere tra gli altri anche giocatori di serie A come Mauri e Milanetto, e fatto finire nel registro degli indagati il tecnico della Juve, Antonio Conte, e il difensore azzurro Domenico Criscito. "Noi siamo tranquilli - sottolinea Sebastiani a Radio anch'io lo sport, parlando del presunto coinvolgimento del club abruzzese - perché come società non abbiamo alcun problema".

L'ATTESA DEL PADOVA - I vertici del Padova calcio non commentano al momento la vicenda dell'arresto di Omar Milanetto, da circa un mese e mezzo assente dai campi di gioco per un infortunio. La società patavina, che ha appreso del provvedimento dai media, è comunque in attesa di conoscere i particolari del lavoro dei magistrati. Negli ambienti della società si evidenzia comunque che tutte le vicende al centro dell'inchiesta della procura di Cremona su calcioscommesse riguarderebbero il periodo precedente all'arrivo del giocatore nella città veneta. Milanetto è giunto a Padova nell'agosto scorso.

GRITTI ERA IN VACANZA - Il calciatore dell'Albinoleffe Matteo Gritti è stato arrestato dalla polizia nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla procura di Cremona. Gritti è stato arrestato a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), dove trascorreva un periodo di vacanza.

PERQUISITA CASA SONCIN - L'abitazione ascolana dell'attaccante dell'Ascoli Andrea Soncin è stata perquisita dalla polizia nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse. A quanto si è appreso, Soncin è indagato a piede libero per associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, in relazione a presunti illeciti commessi nello scorso campionato, quando militava nel Grosseto. Estranea alla vicenda l'Ascoli calcio. A casa del giocatore dell'Ascoli Andrea Soncin, indagato a piede libero e perquisito nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse, gli agenti di polizia avrebbero sequestrato diverso materiale informatico. Secondo l'ipotesi della procura di Cremona, l'attaccante sarebbe entrato in contatto telefonico in varie occasioni con uno degli ungheresi sotto inchiesta, alla vigilia o comunque a ridosso di partite giocate dal Grosseto calcio, squadra in cui Soncin militava durante il campionato 2010-2011. Per gli inquirenti, l'apporto fornito dal giocatore lo avrebbe reso compartecipe dell'associazione per delinquere finalizzata alla frode e alla truffa sportiva, anche se la sua posizione deve essere ulteriormente approfondita. I fatti contestati a Soncin non riguardano la sua militanza nell'Ascoli calcio, che, sottolinea il club marchigiano, non può essere colpita da sanzioni sportive legate alla responsabilità oggettiva

MARINO SULLE SCOMMESSE - "Una vera sorpresa". Il direttore tecnico dell'Atalanta Pierpaolo Marino commenta così il coinvolgimento nella vicenda del calcioscommesse dell'allenatore della Juventus Antonio Conte, indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. "C'è grande sgomento, non poteva essere un fenomeno riguardante solo Bergamo - ha osservato prima dell'assemblea della Lega di serie A il dirigente dell'Atalanta, a cui l'estate scorsa sono stati inflitti 6 punti di penalizzazione -. Conte? Non me lo aspettavo, per tutti vale la presunzione di innocenza. È molto strana la vicenda di Conte: non l'ho mai avuto come giocatore o dipendente, può avere un carattere spigoloso però mi ha sempre dato l'impressione di una persona pulita e chiara. Questa è la vera sorpresa".

PERQUISIZIONI IN VENETO - L'arresto del giocatore del Padova Omar Milanetto e la notifica dell'avviso di garanzia ad altre cinque persone, tra giocatori ed ex hanno impegnato in Veneto la squadra mobile di Venezia su delega della procura di Cremona e coordinata dallo Sco di Roma. Stamani gli agenti lagunari hanno notificato il provvedimento restrittivo a Milanetto a Torino dove era giunto sabato scorso dopo l'ultima partita. Il giocatore aveva lasciato Padova ed è stato seguito fino al capoluogo piemontese dove aveva raggiunto la sua famiglia. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva e alla truffa sportiva. Contemporaneamente sono scattate altre 4 perquisizioni e la notifica degli avvisi di garanzia. Le perquisizioni hanno riguardato un altro giocatore del Padova, Vincenzo Italiano, raggiunto nella sua casa nella città euganea; poi a Verona il giocatore del Chievo Sergio Pellissier, con il sequestro, tra l'altro, di quattro tra computer e tablet, e il brasiliano Luciano Siquera De Oliveira, anch'egli in forza al Chievo. Gli avvisi hanno riguardato anche i fratelli Federico e Michele Cossato, che hanno giocato nelle due società sportive scaligere ma da tempo non più in attività professionistica. Da un anno la squadra mobile lagunare stava svolgendo indagini, su delega della procura di Cremona, con intercettazioni, osservazioni e pedinamenti degli indagati annotando, tra l'altro, le giocate che facevano online nelle ricevitorie autorizzate a scommettere.

(FONTE: CORRIERE DELLO SPORT)