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Maggio: "Siamo da scudetto"
Il centrocampista azzurro vuole chiudere la carriera a Napoli

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05 Ottobre 2011 -- I consensi per il suo Napoli sono internazionali, ma lui, Christian Maggio, decisivo uomo di fascia per Walter Mazzarri e il ct Cesare Prandelli, non vuol sentir parlare di scudetto, forse anche per scaramanzia, ma ammette che "il gap con Milan e Inter è diminuito". "Siamo solo all'inizio del campionato, abbiamo vinto con squadre importanti, però è presto per parlare di Napoli da scudetto. Sicuramente è dura poterlo vincere. Ma se si guardano i risultati delle milanesi si può pensare che sia diminuita la distanza tra noi e loro. Ma il Napoli deve andare avanti per la sua strada senza fare paragoni".

MAZZARRI E PRANDELLI - Sono inevitabili i paragoni tra Mazzarri e Prandelli: "Mazzarri dice sempre quello che pensa, è una persona schietta - spiega Maggio - e per un giocatore questo è importante. Prandelli lo conosco dai tempi della Fiorentina. Lui è rimasto lo stesso, io ero giovane. È un tecnico che prepara molto bene le partite, ha fatto bene alla Fiorentina e ora sta facendo la stessa cosa con la Nazionale".

NAZIONALE E NAPOLI - Per Maggio Nazionale e Napoli corrono lungo la stessa strada, quella della ricerca dei successi e lui ha un desiderio: vestire a lungo l'azzurro, sia quello tenue del Napoli che quello più intenso dell'Italia. "Spero di rinnovare col Napoli, c'è già un'idea, diciamo che è quella di chiudere la carriera indossando quella maglia".

CHAMPIONS - Con un Napoli sempre più protagonista, anche in Champions League, come quest'anno: "Sarà che noi stiamo molto bene ma le partite di Coppa non ci influenzano mentalmente più di tanto, abbiamo giocatori di esperienza. Quest'anno, anche con i nuovi arrivi, siamo più squadra. Vedremo più avanti se ci sarà un calo fisico o mentale".

SERBIA - Un pensiero anche alla gara di venerdì contro la Serbia. Il ricordo va alle violenze avvenute nella gara di andata a Genova: "Io non c'ero ma quella non è stata una bella cosa per il calcio speriamo che venerdì non riaccadano episodi simili. La qualificazione è già conquistata ma contro la Serbia non possiamo permetterci brutte figure". Infine, un commento alle parole di Ibrahimovic che dice di essere ormai prossimo a lasciare il pallone: "Spero che non sia vero perchè sarebbe una perdita per il calcio mondiale. Non vorrei che si sentisse appagato. Una situazione, comunque, che dovrebbe far riflettere tutti".
(FONTE: CorrieredelloSport)