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Di nuovo guerra tra Naldi e Corbelli
Il patron di Telemarket attiva iniziative legali per recuperare il credito. Naldi minaccia una contro-denuncia

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10 Aprile 2003 -- A meno di una settimana di distanza dal pubblico ringraziamento giunto al termine dell'assemblea dei soci di venerdi scorso, Salvatore Naldi è di nuovo ai ferri corti con Giorgio Corbelli.

Motivo della discordia le pendenze esistenti tra i due imprenditori che riguardano la già nota vertenza sul pagamento di 31 milioni di Euro per l'acquisto del pacchetto azionario del Napoli, ma anche una novità clamorosa: il mancato pagamento dell'affitto della sede di Soccavo di cui è proprietaria una società del gruppo Corbelli.

Stamane alcuni quotidiani hanno riportato notizia di dure iniziative legali da parte del patron di Telemarket per il recupero dei crediti: sarebbe anzitutto stata chiesta un'istanza di fallimento per la Saf (società con la quale Naldi partecipa alla Napoli SA, a sua volta società proprietaria del Napoli), e sarebbe stata attivata inoltre un'ulteriore iniziativa giudiziaria per ottenere il pagamento delle mensilità arretrate per l'affitto degli uffici di Soccavo. Insomma, un vero e proprio "sfratto".

Intervenendo telefonicamente alla trasmissione radiofonica "Radio-gol", l'imprenditore bresciano ha sostanzialmente confermato le indiscrezioni, pur senza entrare nel dettaglio.
"E' vero - ha confermato Corbelli - i miei professionisti hanno preso delle iniziative".
"Esistono dei crediti - ha spiegato - che continuano a lievitare per effetto degli interessi e delle mensilità non pagate da tanto tempo. Dopo otto mesi di promesse che sfumano per un nonnulla sono stato costretto ad incaricare i miei legali di attivarsi per il recupero di questi crediti".

Il patron di Telemarket ha voluto precisare di non avercela "nè con Naldi, nè con il calcio Napoli", ma di essere costretto ad assumere queste iniziative per fronteggiare le proprie esigenze economico finanziarie.

"Naldi - ha aggiunto Corbelli - è una persona perbene che però ha fatto il passo più lungo della gamba sottovalutando le difficoltà nell'investimento e nella gestione di una società di calcio. Purtroppo però mi sta creando grossi problemi perchè non posso sopportare questo grande ritardo.
Finora ho fatto fronte con le mie tasche ma non posso continuare: mi è impossibile andare avanti senza recuperare queste cifre".

In serata è giunta la controffensiva di Naldi, con un comunicato ufficiale della Saf, nel quale la società alberghiera annuncia di riservarsi "qualora fosse vera la notizia, ogni azione nelle competenti sedi civili e penali, comprese le opportune azioni risarcitorie, per i danni incalcolabili che la Saf ha subito e subirebbe in pendenza di una istanza pretestuosa, infondata e manifestamente priva di ogni presupposto di legge".
In particolare, Naldi continua a ritenere che in assenza di una data di scadenza per il pagamento delle quote a Corbelli, l'imprenditore bresciano non ha nulla a pretendere.

Sul fronte, invece, dell'affitto degli uffici di Soccavo, nessuna replica ufficiale, anche se - alla luce di questa notizia - acquista un nuovo significato la proposta avanzata ieri dal Napoli al Comune di spostare gli uffici allo stadio san Paolo.

L'ulteriore novità di giornata sul fronte societario, riguarda un progetto affascinante, ma di difficile attuazione: Naldi avrebbe incaricato alcuni esperti per valutare l'ipotesi di azionariato popolare.