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E' un Napoli di sofferenza
Gli azzurri sprecano tanto e rischiano nel recupero, ma vincono grazie alla zampata di Hamsik sul finale di gara

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30 Aprile 2011 -- PROLOGO - Dopo due sconfitte consecutive il Napoli deve assolutamente vincere per mettere al sicuro la terza posizione dagli assalti della Lazio e dell'Udinese. Mazzarri, che non vuole sentire parlare del suo futuro, schiera la formazione tipo con De Sanctis tra i pali, poi Campagnaro, Cannavaro e Aronica preferito a Ruiz, quindi Maggio che ha recuperato dal problema al ginocchio, Gargano, Pazienza e Dossena, quindi Lavezzi che ha scontato il turno di stop, al fianco di Cavani ed Hamsik. Sul fronte avversario, Ballardini deve fare a meno di Milanetto, Dainelli e Palacio squalificati e di Veloso e Rossi infortunati e si affida ad un classico 4-4-2 con Eduardo in porta, poi Mesto, Moretti, Kaladze e Criscito in difesa, Konko, Rafinha che nonostante la febbre, Kucka e Antonelli, poi in attacco Paloschi e l'ex di turno, Antonio Floro Flores. Ottima la cornice di pubblico con 50mila spettatori agevolata dal gemellaggio decenalle con i rossoblù. Discrete le condizioni del rettangolo di gioco a causa della pioggia. Dirige il signor Gava della sezione di Conegliano.

PRIMO TEMPO - Parte subito deciso il Napoli, ma la voglia di fare lo porta ad essere precipitoso e a sbagliare tanto. Al 12' il tiro dal limite di Lavezzi sfiora la base del palo alla destra del portiere Eduardo. Risponde il Genoa al 13' con un colpo di testa di Rafinha Che termina di poco fuori. Al 20' su calcio di punizione dalla trequarti di destra il colpo di testa di Pazienza, accreditato di passare proprio al Genoa a fine stagione, termina di un soffio a lato dando l'illusione del gol. Al 25' si rivedono gli ospiti co il tiro dal limite di Kucka che termina di un soffio a lato mettendo i brividi al San Paolo. Al 27' Cavani ruba palla al limite dell'area rossoblu con Lavezzi completamente solo e libero, ma il Matador si intestardisce nell'azione personale che si conclude con un tiro rimpallato. Al 28' su cross dalla destra di Lavezzi, Eduardo esce coi pugni, Cavani dal limite prova un pallonetto che termina abbondantemente alto. Al 37' altro contropiede del Napoli con Cavani che crossa basso in area, dove nessuno riesce ad intervenire, Hamsik recupera e serve per Gargano che serve al centro per Lavezzi che scivola sul dischetto del rigore al momento di calciare ed il Genoa si salva. Al 40' il destro dal limite di Dossena viene deviato in angolo.

SECONDO TEMPO - Ad inizio ripresa il Napoli riparte subito forte. Al 2' Hamsik apre in diagonale per Lavezzi che si allarga sulla sinistra effettuando un tiro che è una via di mezzo tra un pallonetto ed un cross e l'azione sfuma. Al 5' il colpo di testa di Moretti è potente, ma centrale ed è bloccato a terra da De Sanctis. Al 7'azione travolgente di Lavezzi che partito da centrocampo si icnunea in area dopo aver saltato tre avversari, ma poi al momento di calciare scivola e l'azione sfuma. Al 9' su cross dalla destra di FLoro FLores, Aronica per poco non fa autogol mandando in angolo sulla destra. All 11' su cross dalla destra di Maggio, Eduardo esce a vuoto senza trattenere, Lavezzi a porta sguarnita manda altissimo sulla traversa sprecando. Mazzarri inserisce Yebda per Pazienza. E proprio il nuovo entrato vede il suo colpo di testa salvato al 17' con un ginocchio in maniera anche un po' fortunosa. Ballardini effettua il primo cambio inserendo Destro per Konko. Al 22' Dossena crossa in area dalla sinistra per Cavani che non riesce a deviare di testa in porta per un soffio, poi Kaladze, forse aiutandosi anche con un braccio serve proprio sul petto di Eduardo. Al 23' ancora Eduardo protagonista sul colpo di testa ravvicinato di Lavezzi. Mesto accusa un problema dovuto alla zuccata rimediata nel primo tempo con Maggio ed è costretto ad uscire: al suo entra Polenta. Al 29' il diagonale di Cavani viene respinto coi pugni da Eduardo. Ballardini effettua l'ultimo cambio inserendo Jelenic per Paloschi. Al 38' su spizzata di testa di Cavani in area, Hamsik stoppa di petto ed in diagonale di destro porta il Napoli in vantaggio. Al 41' ancora un tiro dal limite di Lavezzi deviato in angolo sulla destra. Mazzarri inserisce Mascara per Hamsik e proprio Mascara al 43' di testa, manda alto sulla traversa il traversone dalla sinistra di Dossena. Al 47' Criscito va via sulla sinistra, entra in area, poi viene anticipato all'ultimo da Cannavaro. Al 48' Il colpo di testa di Floro Flores termina di pochissimo fuori facendo rabbrividire il San Paolo. Mazzarri effettua l'ultimo cambio per recupeare secondi preziosi inserendo Santacroce per Campagnaro. La gara si chiude al 50' con una magia di Lavezzi che va via sulla sinistra fra due avversari, serve al centro dove ancora una volta Cavani viene anticipato.

CONCLUSIONI - E' stata una partita di sofferenza che il Napoli ha dominato nel secondo tempo e che è riuscito a vincere solo con una zampata di Hamsik al 38' della ripresa per poi soffrire nei minuti finali quando è stato bravo Cannavaro a mettere il piede in anticipo su cross di Criscito ed anche fortunato su colpo di testa di Floro FLores. Sofferenza nata intanto da un fattore psicologico dovuto alle due sconfitte consecutive, cosa mai accaduta nell'era Mazzarri fino a qui, a questa si è aggiunto un campo di gioco reso viscido e pesante dalla pioggia, qualche uomo importante come Cavani, ancora appannato e sempre in ritardo su tutte le palle. Il migliore del Napoli a nostro avviso è stato proprio Hamsik che oltre ad aver realizzato la rete vittoria, si è messo bene e con acume tattico. Bene in difesa Cannavaro, a centrocampo luci e ombre per Maggio e Dossena, bravi nel proporsi in attacco, un po' meno nel ripiegare, buona la gara di Gargano e di Yebda entrato per sostituire Pazienza che col passare dei minuti ha perso lucidità e precisione. Luci ed ombre anche per Lavezzi, sempre pericoloso e capace di creare la superiorità numerica, ma forse un po' troppo testardo nel voler dribllare in continuazione. Il Genoa comunque non è parso molto stimolato ed anzi è sembrato abbastanza accomodante. Comunque alla fine era importante vincere per rimettere in moto la classifica, tenere a distanza Udinese e Lazio, ma soprattutto per ritrovare il morale e la convinzione nei propri mezzi e nelle proprie capacità adesso che mancano solo tre gare e che il risultato è a portata di mano.

A cura di M. Spampanato