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Pasqua di sofferenza
Azzurri in vantaggio con Cavani si lasciano agguantare e superare. Evitato il passivo pesante.

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23 Aprile 2011 -- PROLOGO - Nel sabato santo il Napoli arriva a Palermo, dove non vince dal lontano sessantanove, per riscattare la sconfitta interna con l'Udinese, ma soprattutto per tenersi saldo al secondo posto e tenere a debita distanza le altre pretendenti senza perdere di vista il Milan capolista. A Palermo, però la squadra di Mazzarri arriva con due importanti assenze, ovvero Cannavaro al centro della difesa e Lavezzi in attacco, entrambi squalificati. Mazzarri li sostituisce con Cribari e Mascara, dunque formazione fatta con De Sanctis tra i pali, poi Campagnaro, Cribari e Ruiz, a centrocampo Maggio, Pazienza, Gargano preferito a Yebda e Dossena, in attacco Hamsik, Cavani e Mascara. Sul fronte avversario, anche Delio Rossi è costretto a fare a meno di pedine importanti come Pinilla e Miccoli alle prese con problemi fisici, così come di Goian squalificato e di Liverani ancora infortunato. Il tecnico rosanero si affida a Sirigu tra i pali, poi difesa a quattro con Cassani, Munoz, Bovo e Balzaretti, a centrocampo Migliaccio, Bacinovic, Nocerino, quindi Pastore e Ilici alle spalle di Hernandes, con quest'ultimi tre in grande spolvero nelle ultime gare. Dirige l'arbitro Damato della sezione di Barletta.

PRIMO TEMPO – Pronti via ed alla prima azione Damato assegna un calcio di rigore per il Napoli per il netto fallo di mani di Cassani in anticipo su Cavani. Al 1' sul dischetto va il Matador dopo il tiro sbagliato domenica scorsa contro l’Udinese e stavolta insacca alle spalle del suo ex compagno di squadra Sirigu portando il Napoli subito in vantaggio. Il Palermo non ci sta e comincia ad attaccare a testa bassa. All’8'ci prova con un sinistro dal limite di Abel Hernandes, ma la palla termina alta sulla traversa. Si gioca a ritmi elevati con i padroni di casa che tentano di imporre il proprio gioco ed il Napoli che si limita a gestire con calma. Al 12' ancora Hernandes va via sulla sinistra, la destra del Napoli, supera Campagnaro, si incunea in area, Cribari lo ferma in angolo. Sul traversone in area si accende una mischia perchè De Sanctis non riesce ad intercettare su colpo di testa di Munoz, poi Bovo a porta vuota manda sopra la traversa, graziando il Napoli. Sarà questo il primo di una lunga serie di episodi che il Palermo sciuperà fino a fine gara evitando un passivo pesante ed umiliante alla squadra di Mazzarri. Al 17' si rivede il Napoli con un destro dal limite e al volo di Cavani che termina sulla parte alta della rete: questa insieme al tiro dagli undici metri, sarà l’unico tiro del Matador mai in partita. Al 19' su retropassaggio di Ruiz, De Sanctis è costretto a rilanciare in malo modo, la palla arriva a Hernandes, il cui tiro viene rimpallato da un gomito in area di Campagnaro andato a murare con Gargano: i rosanero chiedono il rigore, l'arbitro Damato lascia proseguire.

Quest’episodio farà infiammare la gara e la platea del Barbera mandando completamente in tilt il direttore di gara che da questo momento in poi commetterà errori su errori da ambo le parti. La partita si sta infiammando. Al 33' Cavani imbeccato in area da Hamsik solo davanti a Sirigu viene fermato in posizione di netta di fuorigioco. Al 35' Cavani serve sulla destra per l'accorrente Maggio che invece di tirare preferisce servire ancora per Cavani che però viene fermato. Al 37' Balzaretti, lasciato completamente solo sulla sinistra, la destra del Napoli, arriva in velocità e con un diagonale potente di sinistro riporta le squadre in parità. I giocatori rosanero continuano a buttarla sulla rissa, Damato comincia il suo show espellendo Delio Rossi, poi si lascia sfuggire di mano la gara fischiando solo per il Palermo. Al 41’ Ancora un diagonale di Balzaretti lasciato libero sulla sinistra, deviato col corpo da Campagnaro in angolo. Al 45' Maggio atterra in area Migliaccio e Damato assegna il rigore per il Palermo ammonendo il giocatore azzurro, dopo che Noverino aveva segnato continuando l’azione commettendo così due errori in uno: la mancata concessione della regola del vantaggio e la mancata espulsione di Maggio per chiara occasione da rete. Al 46' il tiro potente di Bovo spiazza De Sanctis e porta il Palermo in vantaggio. Si va così al riposo col Napoli sotto di una rete.

SECONDO TEMPO – Mazzarri inserisce subito Zuniga per Maggio, ma la reazione del Napoli non c’è perhcè la squadra è disunita, lenta e priva di idee. Al 1' il colpo di testa di Balzaretti da posizione angolata scheggia il palo alla sinistra di De Sanctis. Al 5' Cribari stende Hernandes in area Damato grazia il Napoli ed il giocatore azzurro lasciando proseguire tra le proteste del pubblico di casa. Al 7' contropiede del Palermo con Pastore che serve al centro per Hernandes che invece si servire sulla sinistra per Ilicic tenta il tiro mandando di un soffio a lato e sfiorando la rete del tre a uno. Mazzarri effettua il secondo cambio inserendo Yebda per Pazienza. Al 13' Bovo blocca la palla con la mano e non viene ammonito. Al 14' Su angolo dalla destra per il Napoli, Gargano, perdendo palla, fa scattare il contropiede del Palermo, per fortuna l'ultimo passaggio verso Hernandes è lungo e De Sanctis uscendo dalla propria area spazza. Mazzarri toglie uno spento Hamsik ed tenta la carta Lucarelli. Al 20' è proprio il nuovo entrato ad scaldare le mani a Sirigu con un colpo di testa bloccato a terra. Al 24' altro contropiede del Palermo in 4 contro 2: Ilicic serve per Nocerino che libero perde il tempo per calciare consentendo il recupero provvidenziale di Campagnaro. Poi Ilicic viene sostituito ed al suo posto entra Kasami. Al 26' ancora Palermo vicino al gol con un tiro di Migliaccio dal limite che termina di poco alto sulla traversa. Al 32' su traversone basso di Pastore, Kasami colpisce sul primo palo mandando sull'esterno della rete. Delio Rossi dalla tribuna ordina il secondo cambio inserendo Acquah per Bacinovic. Al 34' altra palla gol sciupata dal Palermo con Pastore che lasciato incredibilmente solo in area, grazia De Sanctis mandando sull'esterno della rete. Al 41' c’è un cross basso di Gargano in area per Mascara che viene anticipato da Sirigu, poi Damato assegna una rimessa da fondo campo per i rosanero. Il Napoli non ne ha più e la gara si chiude dopo 4 minuti di recupero col Palermo meritatamente vittorioso.

CONCLUSIONI – E’ un momento difficile e delicato per la squadra e per la stagione. La seconda sconfitta consecutiva, tra l’altro su di un campo dove non si vince dal sessantanove, fa scivolare gli azzurri al terzo posto. Fortunatamente le concomitanti sconfitte di Lazio ed Udinese non hanno reso la situazione drammatica con i punti di distacco sulla quarta e sulla quinta che alla fine sono rimasti invariati. LA vittoria del Palermo è stata meritata. Il Napoli praticamente non ha mai fatto un tiro in porta se si escludono il tiro dal dischetto nel primo tempo ed un tiro di Cavani terminato di poco fuori, sempre nel primo tempo. Troppo poco per una squadra che punta alla zona Champions che punta al vertice. Troppi uomini sono parsi stanchi e privi di idee a cominciare proprio da Cavani, mai pericoloso, mai in partita, così come Hamsik. A centrocampo tanto corsa, ma poco precisione per Gargano e Pazienza, un po' meglio con l'ingresso di Yebda. In attacco discreta la prova di Mascara, sicuramente il più voglioso del trio d'attacco, ma anche lui non è stato incisivo e non raggiunge la sufficienza. La situazione è delicata e può succedere di tutto, quindi non è il caso di lasciarsi andare al pessimismo, perciò bisogna restare uniti, compatti e continuare a credere nel progetto Napoli, visto che a quattro giornate dal termina il vantaggio è ancora gestibile soprattutto se si considera che Lazio ed Udinese dovranno affrontarsi e quindi si toglieranno punti a vicenda e che alla penultima comunque l’Inter dovrà giocare al San Paolo, dove eventualmente gli azzurri avranno la possibilità scavalcare i neroazzurri. Dunque, archiviamo subito questa sconfitta, passiamo tutti insieme una buona Pasqua per prepararci alla rinascita da sabato prossimo contro il Genoa.

A cura di M. Spampanato