16 Ottobre 2010 -- Walter Mazzarri il tecnico del Napoli, in rassegna stampa si è soffermato sulla sosta del campionato: “ Le soste potrebbero essere salutare, il problema è che per noi la sosta non c’è stata, perché per la maggior parte dei nostri giocatori ci sono stati viaggi intercontinentali, ci sono state partite lontane, con tutto quello che può comportare sul punto di vista della preparazione. I giocatori quando vanno in nazionale cambiano il modo di fare allenamento, magari quel poco che hanno fatto. Quelli che sono tornati ieri hanno fatto pochissimo, hanno dovuto recuperare sia fisicamente che mentalmente”.

Domani si va a Catania- “ Oggi faremo una partitina, ma è indicativamente relativa.- spiega Mazzarri - Per la partita di domani, penso che mi regolerò su quello che abbiamo fatto prima della sosta. Tra le partite che abbiamo in calendario,la più difficile è quella di domani. Non perché è la prima, ma per le cose che ho detto prima. Noi andiamo ad affrontare un Catania che è una squadra organizzata, forte, che ha la cultura del gioco. Sappiamo della nostra tradizione della nostra maglia sul campo del Catania. L’anno scorso abbiamo raccolto un pareggio, forse l’unico non meritato. Quindi è una partita difficile. Come tutte le partite di campionato ci sono tre punti in palio, se non faremo bene ci verranno a mancare dei punti che ci piacerebbe avere”.

“ Io ho grande rispetto del Catania – ha continuato il tecnico - da quando è tornata in serie A è una di quelle squadre che nel tempo ha saputo dare una buona mentalità alla squadra. Domani farò giocare quelli che reputo più forti, sapendo che la partita è difficile metterò in campo la migliore formazione possibile, quella che mi darà più garanzie. Io vorrei che la squadra giocasse sempre come abbiamo giocato contro la Sampdoria. Ho preso per esempio questa partita perché nel primo tempo, non avevo niente da correggere, giocavamo da manuale, anche se non abbiamo fatto gol. Però dal punto di vista del gioco, è il Napoli che vorrei sempre vedere”.
A cura di F. Angelillo
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