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Hamsik, scatta il piano recupero
Nella crisi dello slovacco c’è il il momento difficile di tutta la squadra

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10 Marzo 2010 -- Domenica sera, al rientro in città l’hanno chiamato quelli che da pochi giorni hanno lanciato il suo sito internet. « Marek, i tuoi fan ci tempestano di domande. Sono preoccupati. Cosa è successo a Bologna? Possiamo riportare qualche tua impressione? » . Hamsik non si è lasciato pregare più di tanto, confessando: « Abbiamo prevalso nel gioco senza riuscire a segnare più di un gol per evitare la sconfitta. Eppure abbiamo creato tanti pericoli davanti alla porta del Bologna. E’ stato bravo il loro portiere, Viviano, mio ex compagno di squadra nel Brescia. Ed in un’altra circostanza sono dovuto intervenire sulla nostra linea di porta per salvare la mia squadra da un altro gol. Insomma un pomeriggio che mi ha lasciato tanta delusione. Non avremmo meritato di perdere. Speriamo che sabato contro la Fiorentina si possa tornare alla vittoria». Hamsik mostra amarezza anche per la nuova posizione del Napoli in classifica: « Siamo scivolati dal quarto al settimo posto. Ed ora siamo a cinque punti dalla zona- Champions, purtroppo».

Lo slovacco, insieme con Quagliarella, Lavezzi ed altri compagni non riesce più ad esprimersi come prima. E’ fermo ad otto gol che pure non sono pochi per un centrocampista. Ma sono le sue prestazioni a lasciare perplessi. Hamsik appare l’ombra di se stesso. Ha perso lo smalto, non è più lucido negli inserimenti, stenta ad entrare in partita e ad essere letale in zona gol. Le ultime reti su azione risalgono alla vittoria in casa della Juve, il 31 ottobre scorso. Poi due esecuzioni perfette dal dischetto (con il Chievo Verona e con la Roma), una traversa centrata con l’Inter, e nulla più. Cosa sta suc¬cedendo al ventitreenne di Banska Bystrica, appena eletto miglior calciatore slovacco della passata stagione? Frastornato dalla nascita del primo figlio, Christian? Stressato dai continui impegni con il Napoli e la sua Nazionale? Confuso dai frequenti cambi di ruolo? Un po’ di tutto, forse. Tocca a Mazzarri programmarne il recupero. Ed in settimana già scatterà l’operazione rilancio di Hamsik ma anche di Quagliarella, Lavezzi, Maggio, Gargano, Dossena ed altri.
Il Napoli non può fare a meno dei suoi elementi di spicco.

Come un robot - Ma la ragione principale per cui l’erede di Nedved sta attraversando un momento no va individuata nel suo impiego incessante. Hamsik (con De Sanctis) è l’unico calciatore a non aver saltato una partita di campionato: ventisette presenze su ventisette per un totale di 2373 minuti giocati. Non solo, ha partecipato a due gare di Coppa Italia su tre. Ed ha contribuito a spingere la Slovacchia verso la prima qualificazione ad un Mondiale partecipando alle qualificazioni ( 1 sola gara saltata per squalifica) ed alle amichevoli. Un tour de force estenuante, al ritmo di cinque gare al mese tra campionato e nazionale Slovacchia, da agosto ad oggi. Impossibile non accusare la flessione. Fisiologico attendersi il calo sia fisico che nervoso. Hamsik, impiegato da Mazzarri e da Weiss neanche fosse un robot perchè troppo importante nell’economia del gioco del Napoli e della Slovacchia. Ma Marek è solo un ragazzo di ventitré anni, da poco diventato papà, che comunque ha bisogno di tirare il fiato di tanto in tanto e di giocare senza assilli tattici particolari, altrimenti davvero va in tilt e ne perderebbero tutti.
Rino Cesarano
C.d.S.