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Scoglio contro la stampa (+ audio)
Il professore accusa i giornalisti napoletani di strumentalizzazioni e ribadisce: "Napoli è una sfida che ho scelto io, ma posso andare via".

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05 Marzo 2003 -- Ascolta le dichiarazioni di Scoglio

"Come mai a Napoli negli ultimi anni una decina di allenatori non hanno resistito più di una stagione? Come mai un allenatore come Mazzone è andato via a campionato in corso? E come mai, Novellino, mentre era in lotta per la A ha chiesto la rescissione del contratto?".

Con questa domanda, Scoglio in sostanza conferma i contenuti di un'intervista apparsa oggi su Napolipiù nella quale si ribella all'atteggiamento della critica che - aveva riferito - "non lascia lavorare in pace". Nello sfogo raccolto dal quotidiano napoletano il professore aveva parlato di "gioco sporco" da parte dei una parte degli organi di informazione, minacciando il "silenzio stampa" e perfino di lasciare l'incarico.

Oggi pomeriggio a Soccavo, il professore è lungamente tornato sull'argomento, rinnovando le accuse alla stampa e parlando esplicitamente di "strumentalizzazioni" da parte dei giornalisti che stravolgono i fatti e dichiarazioni.
Il 'professore' ha duramente criticato coloro che hanno scritto di una contestazione da parte della tifoseria contro la squadra al termine della partita con il Bari: "Noi - ha detto - abbiamo un rapporto ottimo con la tifoseria che ci ha dato un appoggio enorme in queste otto partite, sia in casa che fuori. Lunedi sera ci hanno sostenuto per tutta la gara ed hanno fischiato alla fine per un pareggio che ritenevano limitativo, ma non hanno assolutamente contestato la squadra".

Il professore ha poi respinto le critiche di chi ritiene che la squadra non abbia gioco: "Non esiste nessuna squadra che possa fare 12 punti in 8 partite senza esprimere un gioco. In 50 anni di calcio non ho mai visto nessuna squadra che fa 12 punti giocando sempre male" ha detto il tecnico che poi ha invitato i giornalisti a rileggere o a rivedere i giudizi di alcune prestazioni del Napoli.
"Avete elogiato il primo tempo col Messina, il secondo tempo col Catania, il secondo tempo col cagliari" ha ricordato, e poi sulla gara di lunedi col Bari ha voluto snocciolare i suoi numeri: "Abbiamo prodotto 8 occasioni da gol, di cui cinque nell'area piccola, anche se poi la palla non è voluta entrare".

La gara col Bari è servita al tecnico per rivolgere un'altra pesante accusa nei confronti della stampa, in particolare rispetto all'interpretazione negativa di alcuni suoi appunti sul comportamento della difesa. In particolare il professore si è rivolto a quanti hanno letto come un attacco diretto a Troise le critiche del tecnico per l'atteggiamento in occasione del gol del Bari: "Qualcuno ha ricamato su quelle mie dichiarazioni: io non accuso i giocatori, faccio rilievi tattici e ritengo di fare questo per migliorare i giocatori perchè questo è il compito pedagogico dell'allenatore".

Scoglio dunque ha nuovamente precisato: "Ho voluto dire alla mia squadra e non ad un giocatore in particolare che l'atteggiamento che ci ha fatto subire il gol contro il Bari è concesso solo ad una squadra che è in testa alla classifica. In difesa si sta per difendere, noi dobbiamo salvarci e non possiamo uscire palla a piede dall'area di rigore".

Quindi la dura conseguenza: "Se non sono libero di esprimere il mio pensiero, allora voi scrivete quello che volete, perchè voi potete scrivere senza di me ed io posso allenare senza di voi".

Per chiarire ancora meglio il concetto il professore ha precisato: "Quando arrivai qui non ero un allenatore disoccupato, ma uno che guadagnava il doppio di quanto guadagna a Napoli e con un contratto lunghissimo. Il discorso di Napoli è stata una mia scelta, una mia sfida".

Adesso però, il tecnico mette subito in chiaro di non essere disponibile a subire tutto: "Nell'eventualità mi accorgessi che non c'è fiducia o i presupposti giusti, ritengo che uno ha il dovere di dire buongiorno e buonasera ed andare via. L'unica cosa è che i numeri sono dalla mia parte ma, se dovessi avvertire una situazione che non mi garba, lascerei i soldi e via".