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Il percorso del Napoli
Gli impegni della squadra partenopea visti da Antonio Giordano

16 Febbraio 2010 -- E ora, avanti un’altra big, vale a dire l’ultima, cioé la Roma, per­ché dal 18 ottobre in su, da quando è cominciata un’altra era, così poco gla­ciale e così assai rivoluzionaria, non ce n’è stato (quasi) per nessuna: 0-1 a Fi­renze, subito e per rompere il ghiac­cio; 2-2 con il Milan, venendo a capo d’una sfida ormai perduta; 2-3 a Tori­no, in casa di Madame per un secondo e fragoroso exploit esterno; 3-3 a Ca­gliari, attraverso la più rocambolesca delle partite stagionali; e poi, a segui­re, in ordine sparso: 1-0 alla Sampdo­ria, 0-0 con il Palermo e anche con il Genoa. La zona-Champions è lì ed il Napoli di ferro, quella squadra che Mazzarri ha disegnato a sua immagi­ne e somiglianza, l’inse­gue a fari spenti e con l’ennesima consapevolez­za d’una consistenza indi­scutibile: lo 0-0 anche con l’Inter, l’ennesima gran­de incapace di batterla, è la prova provata che c’è qualcosa di nuovo e che da qui a maggio, al di là delle frasi di circostanze, il traguardo sarà quel quarto posto che spalan­ca le porte sull’elite europea, quei pre­liminari da cogliere al volo e sull’onda emotiva d’uno stadio per amico.

MAI PERSO - Un solo passo falso, a Udi­ne, in diciassette giornate: il girone di Walter Mazzarri si consumerà tra Sie­na (domenica prossima) e Roma (il 28 febbraio), i primi pilastri della secon­da fase, quella che prevede l’allungo o la conferma d’una posizione di privi­legio, con vista Champions. Il calcio che conta, quel mini- esercito di pre­tendenti alla nobiltà assoluta, va dai 47 punti della Roma ai 31 della Fiorenti­na e nello score del Napoli alla livorne­se non ci sono macchie, né paure, men che meno sconfitte: in attesa di incro­ciare Claudio Ranieri, l’unico - con Malesani - che ancora manchi alla sua lista, Mazzarri rimette in ordine i ri­sultati e s’accorge che da Mourinho a Prandelli, ha messo assieme ben quin­dici punti, i figli di tre vittorie e sei pa­reggi, il frutto di due blitz imponenti (al Franchi e all’Olimpico torinese) e di una serie di recriminazioni.

Articolo parzialmente tratto da www.corrieredellosport.it