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“Guardo la prestazione”
Il tecnico ritorna sulla gara di coppa persa contro la Juve spiegando le scelte tecniche effettuate.

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16 Gennaio 2010 -- Walter Mazzarri il tecnico del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista diffusa da Radio Marte: “Per noi addetti ai lavori, credo che la partita contro la Juve c’è solo da vederla in senso positivo. Primo, perché io guardo sempre oltre il risultato, guardo la prestazione, secondo, non dimenticando che siamo arrivati a campionato in corso. Se perdevamo con il Bologna ad un quarto d’ora dalla fine eravamo in piena zona retrocessione. C’era un rosa già fatta che personalmente non conoscevo. In dodici partite più le due di Coppa Italia, dovevo non solo cercare di ricreare l’entusiasmo, riportare serenità nell’ambiente facendo risultati e dovevo far crescere la squadra sotto il punto di vista del gioco”.

“Ora siamo arrivati a gennaio – spiega il tecnico - dobbiamo fare delle valutazioni societarie. In considerazione di questi fattori, era l’unica partita in cui potevo provare i giocatori meno utilizzati per avere le idee chiare, per cosa fare nel futuro. Noi addetti ai lavori facciamo delle valutazioni per il meglio della società e si deve tenere tutti in considerazione. Allora facendo le opportune considerazioni, ho creduto bene di mettere in campo quella formazione, che poi alla fine era molto equilibrata, erano tutti giocatori impiegati nei propri ruoli. Se si va a vedere la difesa, erano giocatori che più o meno avevano sempre giocato, alternandosi ad altri. Perché la difesa titolare non c’è mai stata da quando sono arrivato io. C’era Rinaudo che ha giocato molte partite in campionato, c’era Contini che ha sempre giocato. Squadra più che competitiva, in più, avevo avuto dai ragazzi risposte positive”.

“Siamo andai a Torino a giocare contro la Juve – ha continuato Mazzarri - con giocatori che erano stati meno impiegati e abbiamo messo sotto la Juve per settanta minuti sotto il punto di vista del gioco, poi gli episodi ci hanno condannati. Il gol con cui è passato in vantaggio la Juve, c’era Datolo a terra, di solito ci fermiamo, l’unica ingenuità che possiamo aver fatto, è che ci siamo fermati convinti che anche loro si fossero fermati, ed è venuto il gol che ha dato serenità ad una grande squadra. Nonostante ciò noi abbiamo continuato a fare meglio di loro dal punto di vista del gioco. C’è mancato il gol, ma di occasioni ne abbiamo avuto tante. Poi gli ultimi due gol, dal momento che la nostra mentalità è quella di ribaltare un risultato negativo. Eravamo più fuori che dentro la qualificazione, ci siamo un po’ sbilanciati, altrimenti i due gol potevano anche essere evitati. Comunque ho visto note positive, che la squadra ha tenuto sempre lo stesso atteggiamento di quando giocano gli altri. Purtroppo siamo usciti dalla coppa perché la partita è andata in un certo modo. Poteva andare nello stesso modo anche se avessero giocato gli altri. Per noi è stato importante valutare i giocatori in una partita difficile, in uno stadio ostico, contro una grande squadra. Da qui alla fine avrò una visione con più cognizione di causa sui giocatori che non erano stati impiegati. Sono processi che vista la situazione specifica, cioè un allenatore che arriva di corsa e deve fare il campionato, è diverso da quando uno prende la squadra dall’inizio, un esperimento in campionato lo puoi fare. Quando arrivi che sei quasi in zona retrocessione, la priorità è il campionato. Non si può sbagliare, hai sette partite in meno. Poi quello che abbiamo fatto è sotto gli occhi di tutti, quindi restiamo tranquilli”.

A cura di F. Angelillo
Redazione CalcioNapoliNews.it