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Napoli come Real e Barça
I dubbi sulle norme della Fifa fanno scattare l’allarme: il club vuol tutelare il suo patrimonio

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28 Dicembre 2009 -- Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio: le voci si rincorrono, l’articolo 17 della Fifa è lì che funge da spada di Damocle, ed allora cautelarsi è il minimo che possa fare un club che vuole trattenere i pezzi pregiati. Così il Napoli, dopo aver blindato Hamsik prolungandogli e rivedendo il contratto fino al 2014, intende spingersi oltre quando tra un mese si dovrà discutere del rinnovo con Lavezzi: inserire una clausola risolutiva pari a venticinque milioni di euro. Come usano fare da tempo in Spagna. Venticinque milioni di euro. Tanto il Napoli valuterebbe al momento il Pocho. Forse, qualcosa anche di più, per Marek Hamsik, il re degli inserimenti, un giocatore che con la vetrina del Mondiale potrà solo accrescere il proprio valore. In pratica, un capitale da cento milioni di euro da mettere presto in cassaforte, custodire gelosamente, proteggere dall’assalto di sceicchi o petrolieri. Come? Far in modo che i gioielli (entrambi al di sotto dei 28 anni) restino nel Periodo Protetto (cioè devono aver firmato il contratto almeno da tre anni); inserire una clausola nel nuovo accordo che salvaguardi il valore patrimoniale del calciatore; stabilire un rapporto tra le parti improntato sulla reciproca stima e rispetto.

C’entra poco il caso Pandev, liberatosi per ben altre ragioni. Ma, comunque, è scattato l’allarme: meglio evitare contenziosi tra calciatori e club. Ormai non bastano più le dichiarazioni di incedibilità da parte dei presidenti. Parole al vento. Occorrono presupposti contrattuali definiti e ben vincolanti. Ed il problema è così chiaro a De Laurentiis che ha già dato mandato ad un pool di legali esperti di analizzare i vari contratti e trovare la soluzione più cautelativa per il club. Tra l’altro, il Napoli si trova in casa proprio uno dei giocatori, Morgan De Sanctis, che nel 2007 si avvalse dell’art 17 per passare al Siviglia senza che l’Udinese ricevesse un indennizzo adeguato.

Lavezzi - Il silenzio dei procuratori del Pocho è sospetto. Non hanno interesse ad esercitare pressioni per il contratto. Lavezzi dal prossimo campionato sarebbe già in condizione di attivare l’art. 17. Ed il Napoli potrebbe perderlo ricavando un indennizzo risibile (meno del costo iniziale, 5milioni e mezzo di euro). Ma De Laurentiis, quando rientrerà dal Sud America, al termine del calcio mercato di gennaio si dedicherà alle situazioni contrattuali più urgenti: Lavezzi ( scadenza 2013), Cannavaro (scad. 2011), Santacroce ( scad. 2012), quest’ultimo già in condizione di innescare un pericoloso braccio di ferro.

Gargano - A Montevideo, il presidente dovrà trovare un intesa anche con Bentancur, il procuratore di Gargano, il cui contratto scade nel 2013 e percepisce meno di 500mila euro all’anno. In caso di fumata nera c’è il rischio che si arrivi l’anno prossimo ad una battaglia legale ed il Napoli non avrebbe come difendersi.

Bogliacino - Ha superato i 28 anni ed il suo contratto è scadenza 2011. Bogliacino sarebbe già in condizione di arrivare allo svincolo ed andarsene all’estero. Ma il suo attaccamento al Napoli, la sua serietà professionale ed il coraggio di Mazzarri di lanciarlo nella mischia per tempo hanno fatto sì che Bogliacino dimostrasse le sue qualità (2 gol ed 1 assist) e De Laurentiis gli prospettasse la riconferma, nonchè l’allungamento del contratto. Ma era già rassegnato ad andar via a gennaio e tre società si erano fatte avanti: due italiane ed una spagnola. Ecco perché il presidente del Napoli chiede di rivedere alcune norme Fifa: non tutelano i club.
Rino Cesarano
C.d.S.