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"Parlare con Messi? Più facile con Obama..."
Maradona al sito della Fifa: "Bene l'Inter e Milito. Ho visto anche la Juve del mio amico Ferrara: solita squadra italiana, tanto catenaccio!"

11 Agosto 2009 -- Concentrazione e voglia di vincere: Diego Maradona, alla vigilia della fase cruciale delle qualificazioni al Mondiale sudafricano, apre mente e cuore ai microfoni del sito ufficiale della FIFA. È un Maradona a tutto tondo, che parla di Fidel Castro e del sogno di incontrare Nelson Mandela ("spero già prima del sorteggio mondiale, quando visiterò la sede del nostro ritiro") ma anche di come guidare l'Argentina a quella Coppa del Mondo che grazie alle sue magie in campo l'albiceleste ha vinto una volta e sfiorato una seconda.

IL MESTIERE DI CT - Ancora non si è abituato al suo ruolo il pibe de oro: "Li alleno da nove mesi ma li ho visti solo per un mese e mezzo - confessa Maradona - quindi cerco di non affaticarli: vengono da lunghe trasferte, gli allenamenti sono molto leggeri. Provo ad inculcare le mie idee e a trasferire la mia voglia di vincere. Per qualificarci sarà fondamentale il match col Brasile (5 settembre). Quando poi saremo in Sudafrica, avrò un mese a disposizione per preparare al meglio i miei ragazzi: so come vincere una Coppa del Mondo e farò loro capire che un mese di sacrifici non è nulla rispetto a una vita intera, se alla fine baci quel trofeo".

IL CALCIO OGGI - Il CT argentino ha potuto vedere molte partite ultimamente, con le squadre europee impegnate in tournee in Nord America: "L'Inter è sempre forte, il Milan invece soffre. Il Real cambierà molto con Kakà, anche se non so perché non faccia giocare Gago. Ho visto la Juve del mio amico Ciro Ferrara: classica squadra italiana, tutta catenaccio e palla a Del Piero tanto poi ci pensa lui. Dei nostri mi sono piaciuti molto Milito e Aguero, sono in ottima forma. Messi? Non lo vedo da un po', sto provando a chiamarlo ogni tanto ma parlare con lui è più difficile che parlare con Obama".

MAESTRO FIDEL - Come spesso accade quando si parla di e con Maradona, non manca tra gli argomenti la sua amicizia con Fidel Castro: "Una volta gli ho spiegato come tirare i rigori: se mi muovo prima del portiere, lui para. Se si muove prima lui, la metto dall'altra parte. Si fece portare un pallone e provammo, lì nel suo studio: ovviamente segnai ma promise che si sarebbe allenato su un campo adatto e che tutto gli sembrava molto semplice. Poi da lì a parlare sette ore di fila di politica con tanti aneddoti divertenti: è una leggenda vivente, nessuno ha il suo carisma, nemmeno il Papa".

Articolo tratto da www.repubblica.it