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Lega, ok del Governo per la scissione
I vertici del nostro calcio si sono incontrati con il governo e il verdetto sarebbe positivo: si va verso una soluzione rapida della convulsa vicenda.

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28 Luglio 2009 -- Si sta per completare la scissione tra Lega di A e Lega di B: è questo l'esito dell'incontro tra i vertici del calcio e il governo. "E' andata proprio bene, abbiamo parlato di Lega: chiedete ai miei colleghi", ha detto Rosella Sensi uscendo da Palazzo Chigi, dove Beretta, Petrucci, Abete e diversi presidenti di club hanno avuto un colloquio con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta e con Rocco Crimi, sottosegretario vigilante sullo sport. Entusiasta il commento di Vincenzo Matarrese: "E' andata bene, siamo tutti d'accordo: è una giornata storica. Il calcio avrà i suoi vantaggi - ha detto il presidente del Bari - Letta e Crimi troveranno le soluzioni per andare avanti".

"Si va verso la scissione tra A e B, ma la cosa importante è che c'è un accordo tra le due componenti: si va verso una soluzione rapida": lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Rocco Crimi, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con i vertici dello sport italiano e del calcio. "Quello di oggi è un importante appuntamento perché si avvia una riforma positiva per il calcio italiano", ha aggiunto Crimi.

"Il governo farà la sua parte per le richieste che saranno avanzate dalle due Leghe e dal Coni - ha proseguito -. Sono contento perché siamo molto vicini alla soluzione e nei prossimi giorni il presidente Abete potrà ratificare la decisione".

Crimi ha poi ringraziato il presidente della Federcalcio Abete "che in tempi brevi ci sta portando verso una soluzione".

"Il governo ha mostrato grande attenzione per il mondo del calcio e quello sportivo. A fronte di un accordo ha assunto un impegno, oltre al disegno di legge sugli stadi, di fare un chiarimento sulle percentuali già previste dal provvedimento Melandri". Così il presidente della federcalcio Giancarlo Abete, al termine dell'incontro con i rappresentanti del governo per la scissione della Lega di Serie A da quella di Serie B.

"L'attenzione del governo, a fronte di una richiesta unanime - ha aggiunto Abete - è quella di intervenire sul decreto Melandri facendo un chiarimento sulla destinazione e la quantità delle risorse, facendo diventare le voci del 6% e del 4% più chiare". Abete ha poi sottolineato che nell'incontro di oggi non si è parlato di diritti tv

"Stiamo per dare vita ad una grande stagione riformatrice del calcio professionistico": così il presidente designato della serie A Maurizio Beretta al termine dell'incontro che i rappresentanti dei serie a e serie B, il presidente del Coni Gianni Petrucci e quello della Federcalcio Giancarlo abete hanno avuto a Palazzo Chigi con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e Rocco Crimi, sottosegretario con delega sullo sport per fare un punto sulla costituzione delle due leghe autonome di A e B.

"Il calcio non ha chiesto un euro di più - ha aggiunto Beretta - ma vi sarà una ridistribuzione delle risorse. Il progetto delle due leghe nasce dall'idea di tenere sotto controllo i costi di funzionamento che sarà comune. Un modo per controllare al massimo la funzionalità nell'interesse della serie A ma anche della serie B. Noi pensiamo di dar vita ad una grande stagione riformatrice del calcio professionistico".

Beretta ha sottolineato che "c'è tanto da salvare e tanto da rendere più moderno nel sistema competitivo europeo: il sistema fiscale, il sistema della composizione dei proventi del calcio che è troppo polarizzato sui diritti tv mentre dobbiamo puntare su stadi e merchandising. Abbiamo tanti tasti su cui operare, il primo è la legge sugli stadi che è nell'interesse del calcio e dello sport italiano".

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