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«Il piano per tornare a vincere»
Marino: ma adesso una pausa di riflessione

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27 Giugno 2009 -- Rifiuta i complimenti per i cinque acquisti. «Fateli a De Laurentiis, che ha messo i mezzi a disposizione». Marino è il dg del Napoli dall’estate 2004. Ha firmato le due promozioni e sta costruendo una squadra super, già costata quasi 50 milioni. Marino, il suo Napoli è re del mercato. «Eventualmente, il titolo spetta a De Laurentiis e non a me. È il presidente che finanzia la campagna acquisti. Però, da quando vivo in questo mondo, ho sempre rigettato le valutazioni fatte esclusivamente sulla base delle spese di mercato». Dal tredicesimo posto a cinque colpi, tutto in quattro settimane. «Le nostre mosse non sono state una reazione a quanto era accaduto negli ultimi cinque mesi dello scorso campionato. Piuttosto, quel periodo ci ha spinto a muoverci nella direzione di un cambiamento ancor più radicale».

Cosa è accaduto, allora? «De Laurentiis aveva suddiviso il progetto in due fasi. È finito il primo ciclo, cinque anni in cui il Napoli ha ottenuto risultati sotto l’aspetto tecnico e di budget, centrando l’obiettivo della partecipazione a gare europee. Adesso comincia la seconda fase, che prevede il consolidamento e il miglioramento delle posizioni». Qual è stato il colpo più bello? «Di solito, dico l’ultimo. E Zuniga è davvero un giocatore di qualità, ci troviamo tutti d’accordo su questo: De Laurentiis, io e Donadoni. C’è un team che si confronta e lavora, esattamente come accadeva con Reja: anche lui partecipava alle riunioni per costruire la squadra». Quagliarella è il calciatore più pagato nella storia del Napoli. «Colpo importante, certo: il primo napoletano che gioca in Nazionale e che arriva con la voglia di battersi per la squadra della sua città».

C’era un gruppo da migliorare tecnicamente e da ricostruire moralmente. «Non è che in questi cinque anni non sia stato detto ai giocatori di comportarsi da professionisti. A un certo punto loro si sono autodistrutti: c’è stato un processo di auto fagocitazione che non ha consentito di ottenere risultati. Sul piano delle motivazioni e della caratura i giocatori non hanno retto e non sono riusciti a mantenere certe posizioni: avevano fatto il massimo sforzo. Ecco perché siamo intervenuti».
Bisogna completare l’attacco. Con Pandev? «Difficile che arrivi. Le alternative ci sono e le prenderemo in considerazione nei tempi che riterremo più opportuni».

Prossimo colpo? «Adesso dobbiamo riflettere, per un po’ di giorni non ci saranno operazioni. È stato fatto molto, direi, e mi fa piacere cogliere la soddisfazione dei tifosi. Però io non mi sono mai discostato dalla realtà, ho sempre badato al campo e non alle parole. Magari chi prima vedeva il bicchiere mezzo vuoto ora lo vedrà mezzo pieno, almeno per due mesi». Il Napoli come intende aprire il secondo quinquennio dell’éra De Laurentiis? «Il presidente e tutti noi vogliamo raggiungere l’Europa. Ma sappiamo che Inter, Juve e Milan sono già posizionate meglio di tutte». L’ultima: novità su Lavezzi? «Nessuna. Di nessun genere».
f.d.l.
Il Mattino