CalcioNapoliNews.it
Cerca tra gli articoli
gif
link Homepage    link Email    linkForum     link Chi siamo    link Links     Maradona DayMaradona Day
   linkFile Audio Gol    Area Jolly- Foto, ScreenSaver, Desktop, ...Area Jolly    La Rosa La Rosa     Archivio StoricoArchivio Storico
Lavezzi: Napoli io voglio restare
L’argentino ribadisce: «I tifosi possono stare tranquilli, incontrerò la società e chiariremo tutto, nessun problema»

foto
01 Giugno 2009 -- Novantanove virgola novantanove per cento? «Io voglio restare qua, non c’è alcun dubbio » . E allora, cento per cento, perché lo special day è in quella frase secca come una frustata, su quel ch’è stato nella due giorni più rovente di Napoli, in quelle ore in cui l’etere s’è avvinghiato su Lavezzi, lasciando temere che stesse per finire un amore. « I tifosi stiano tranquilli » . L’onda lunga che travolge il san Paolo, alla fine d’un tormento, è il passaparola che scorta l’auto del pocho, alle 18.05, mentre intorno è nebbia e paura, quand’invece sta rinascendo l’idillio: « Con la società chiariremo tutto, non c’è problema ». 99,99%, pardon 100% e nessuna traccia di quel 50% lanciato lì, come una pietra in uno stagno da Alejandro Mazzoni, procuratore d’un Lavezzi che s’è ripreso Napoli senz’averla mai abbandonata e se l’è tenuta stretta, avendo avvertito gli applausi del San Paolo, avendo afferrato il desiderio incorruttibile della società incurante di ventidue-ventitré milioni di euro, avendo letto gli striscioni in quello stadio vuoto però pieno di lui in una curva e nell’altra attraverso striscioni eloquenti: «Il pocho non si tocca».


Il pocho non si muove, resta lì dov’era, dov’è da due, dove vorrà essere anche l’anno prossimo, magari dopo aver discusso con De Laurentiis e Marino, per rimuovere le incomprensioni d’un quadrimestere nero per chiunque; il pocho se ne sta nel suo regno incontrastabile ed il testamento del post-partita con il Chievo, quelle certezze lanciate alla folla, sgomberano gli orizzonti del sun e lasciano posto al sole, a via Partenope, a Marechiaro, a un’unione salda, solida, certificata dalla devozione verso quel totem caduto un po’ in disgrazia però sempre idolo: « I tifosi stiano traquilli » Liverpool rimane una sensazione che ne alimenterà magari ulteriormente l’autostima, ma Napoli è la vibrazione quotidiana irrinunciabile, l’habitat naturale in cui andare a scavare nuove emozioni, avendo al fianco Fabio Quagliarella, annunciato in arrivo, ormai prossimo anche alla firma (in giornata) e piegato in due dalle lacrime a Udine, quindi già in viaggio verso Fuorigrotta. E all’arrivo troverà Ezequiel « il pocho » Lavezzi nel comitato d’accoglienza, perché quando la voce che il loco si è spinto ed ha confessato si diffonde va ben oltre il passo carraio del San Paolo, non c’è spazio per far scivolar via la macchina e c’è solo un coro che squarcia i nuvoloni e le prime ombre della sera: «Pocho resta... pocho resta... pocho resta » .

Ma sì che resta, a questo punto: resta perché ha ascoltato la sua coscienza; resta perché ha letto dentro di sé; resta perché l’ha detto e ridetto e sottolineato, tutto d’un fiato, come un dribbling prolungato, come una veronica o, più semplicemente, come la promessa d’un capo-popolo che ha capito di non poter deludere, nessuno, neppure Lavezzi: «Io voglio restare qua e su questo non c’è alcun dubbio. I tifosi stiano tranquilli, perché con la società ci incontreremo e chiariremo. Non c’è problema». Non c’è problema, se c’è Lavezzi
A. Giordano
C.d.S.