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Cigarini scavalca Thiago Motta
Bloccato il centrocampista dell’Atalanta: ai nerazzurri metà Garics e 4 milioni, al Parma metà Domizzi e soldi

15 Maggio 2009 -- Yes, you can: però sarà difficile, dura, estenuante, un’asta al rialzo che sfocerà in braccio di ferro, una sfida con i giganti del calcio italiano, ma anche con quelli internazionale. « Sì, è vero, il Napoli mi ha chiesto Thiago Motta: ne ho parlato qualche tempo fa con De Laurentiis e Marino» e l’annun¬cio, con l’autografo di Enrico Preziosi, dà ufficialità ad una trattativa aperta però complessa da chiudere.

L’offerta - L’idea nasce tra una valutazione e l’altra tra De Laurentiis, Marino e Donadoni, e la selezione ad ampio raggio partorisce un ventaglio di ipotesi che attraversa il meglio della regia nostrana: c’è il talento appena riemerso dalle brume di un intervento ai legamenti del ginocchio destro e di un menisco a quello sinistro di Thiago Motta, c’è la freschezza di Luca Cigarini trattato a più riprese e ora riavvicinato, anzi bloccato c’è la geometria italo-argentina di Cristian Ledesma, c’è il talento da scugnizzo di Gaetano D’Agostino o quello capitolino di Daniele Conti. Dal pentagono di metà campo, il suffragio conduce inizialmente a quel brasiliano con passaporto italiano, sei reti con il Genoa e tanta qualità mista alla quantità, le scorie del passato rimosse assieme alla naturale diffidenza che arricchisce l’analisi degli ex infortunati, prima di approdare su Luca Cigarini.

Però, intanto, Preziosi è lì: « Tenendo presente che in vicende del genere ha valore anche e soprattutto il desiderio del calciatore. Comunque, ne abbiamo parlato ». Il contatto non è un contratto, ma nella busta che ingolosisce Preziosi il Napoli infila soldi veri e un calciato¬re autentico, provando a tentare il Genoa in maniera concreta: dieci milioni di euro cash e Fabiano Santacroce pronto per l’uso, un ventitrenne acquistato un anno e mezzo per 5,5 milioni di euro e precettato, appena nel settembre scorso, da Lippi per la sua Nazionale. Un affare per chiunque, una proposta più che decente, seducente, come il mènage à troi intavolato sulla Bergamo-Parma, l’asse di Luca Cigarini, rimasto sempre saldamente nella testa di Marino e Donadoni e acquisibile lasciando all’Atalanta l’altra metà di Garics e quattro milioni di euro e girando al Parma (forse) la metà di Domizzi e un po’ di soldi.

Chances - Roma, Corso Francia, il quartier generale di Dario Canovi, lo spaccato della Capitale dove confluiscono i corteggiatori di Thiago Motta, il centralino dove si concentrano le telefonate dei corteggiatori, che vanno in pressing sul procuratore: c’è la fila, e la concorrenza induce ad aspettare. Allo stato, sul contratto, un milione e tre¬centomila euro, con promessa di cessione dinnanzi a dieci milioni garantiti, pena raddoppio dell’ingaggio. La Juventus è una Vecchia (ma sempre bella) Signora; poi si intravede l’Inter, ma è dall’estero che chiamano, che lusingano, che spingono a rinviare ogni scelta e ogni decisione: una volta sono arrivati segnali da Manchester, dal Bayern di Monaco, e in questa selva di voci e messaggi subliminali o diretti il Napoli rischia d’essere soffocato. Thiago Motta piace, ma per non rischiare, meglio cambiare la strategia e virare, lasciandosi una porta aperta chiaramente, però lanciandosi comunque su Luca Cigarini, stringendo un patto sulla parola. Napoli, Parma, Bergamo, mica facile mettersi d’accordo in tempi rapidissimi, ma intanto si comincia a sistemare le carte: yes, they can; con Cigarini si può fare.
Antonio Giordano
C.d.S.