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Scoglio: "Non temo pressioni"
Il 'professore' bacchetta la stampa per le critiche dopo la sconfitta di Ancona.
Audio dichiarazioni

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07 Febbraio 2003 -- All'antivigilia della importante gara con il Cagliari, il tecnico del Napoli Franco Scoglio fa il punto della situazione cercando di stemperare le tensioni accumulatesi dopo la sconfitta nella gara di Ancona.
Alle critiche che in questa settimana si sono appuntate sul suo operato, il 'professore' ha reagito a modo suo, con un paio di aspre battute nei confronti della stampa. "Ho l'impressione - ha detto Scoglio - che qui c'è qualcuno che vuole mettere pressione. Ma se pensa che questa sia una cosa che mi crea problemi, farebbe bene a toglierselo dalla testa".

Il tecnico del Napoli si è rivolto ad un non meglio identificato interlocutore invitato a cogliere la differenza tra "ascoltare" e "sentire", perchè altrimenti - ha affermato - "è inutile che venite qui ed assistete al nostro lavoro".

In particolare, Soglio è tornato anche sulle polemiche suscitate dalle dichiarazioni rilasciate nel dopo-gara di Ancona, in cui il tecnico aveva messo sul banco degli imputati due suoi uomini: il colombiano Martinez e soprattutto Antonio Bocchetti.
Da più parti si era osservato che le critiche pubbliche dell'allenatore del Napoli avrebbero potuto avere effetti controproducenti e molti avevano già annunciato il 'siluramento' del giovane esterno napoletano.
In realtà - a meno di sorprese - Bocchetti domenica dovrebbe essere in campo, mentre a fare posto a Vidigal dovrebbe essere Montervino che inizialmente si accomoderà in panchina. Per il resto, Scoglio sembra intenzionato a schierare la formazione che ha giocato allo stadio del Conero, domenica scorsa.

Sulla questione Scoglio non ha usato mezzi termini: "Non penso che un allenatore debba parlare come la stampa desidera. Se si vuole capire si capisce. Se invece si vuole trovare lo spunto per scrivere, si faccia pure. Affettuosamente vi dico che a me non interessa proprio niente".
Il 'professore' ha dunque rifiutato le critiche di chi ritiene che i 'panni sporchi devano essere lavati in famiglia' ed ha al contrario affermato che i propri appunti tattici sul comportamento della squadra siano utili anche a migliorare "la qualità cognitiva della stampa".

Più in generale sul momento della squadra il tecnico ha parlato di "laboratorio", di "porto di mare". "Non è una metafora, nè un eufemismo - ha detto - dal momento che sono arrivati giocatori fino a quattro giorni fa e dunque la squadra non può avere una identità precisa".

"Il modulo - ha aggiunto più avanti - non può che essere determinato in relazione alle qualità dei giocatori: se un giocatore arriva da pochi giorni, non posso pretendere che si inserisca subito. Per fortuna arriva la settimana di riposo e potremmo migliorare anche la condizione fisica"

In tal senso, il tecnico del Napoli si è detto convinto che la sosta di campionato prevista per la settimana dopo la gara col Cagliari sarà preziosa: "Alla ripresa la squadra deve avere una identità. Questo però - ha subito sottolineato - non significa che diventeremo una formazione imbattibile, vuol dire solo che troveremo degli equilibri. Dobbiamo comunque migliorare rapidamtente perchè il campionato e la classifica non aspettano".
Il tecnico del Napoli ha ribadito la propria convinzione per la quale per il Napoli nelle prossime settimane si prospetta "una strada dura ma percorribile".
Una strada che che prosegue ostica nella gara di domenica con il Cagliari.