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Reggina-Napoli: commenti a caldo.
Le dichiarazioni di Lavezzi, Donadoni, Galliani, De Laurentiis.

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15 Marzo 2009 -- Lavezzi: "I complimenti di Donadoni non sono solo per me, ma per tutta la squadra. Se dopo la rete ho giocato meglio? Agli attaccanti il gol dà fiducia, per fortuna oggi siamo riusciti a pareggiare una partita che in altre occasioni magari avremmo perso. Mi è dispiaciuto tanto che Reja sia andato via, noi non volevamo questo, penso che i primi responsabili del cattivo andamento della squadra siamo noi e quindi mi è dispiaciuto che Reja sia andato via così dopo tanti anni di successi. Però questa squadra aveva bisogno di cambiare aria e quindi una scossa ci voleva".

Donadoni: "NEl primo tempo la squadra aveva una paura eccessiva, quando siamo riusciti a toglierci di dosso questa tensione abbiamo sbloccato il risultato. Chiaramente quando si viene in un periodo così negativo l'aspetto psicologico influisce. Oltretutto la squadra ha un'età media bassa ed anche questo può influire. La squadra deve ripartire dal secondo tempo e convincersi che è una buona squadra che può giocarsela con tutti. Va riconosciuto il lavoro che è stato fatto da Reja e non è una frase di circostanza, perchè ho avuto modo di conoscerlo personalmente ed è una persona che merita, quello che ha fatto è lì davanti agli occhi di tutti, perciò quello che ha detto Lavezzi è vero. Adesso dobbiamo cercare di dare continuità, come atteggiamento, perchè questa è una squadra che ha delle qualità che però deve essere supportata da un atteggiamento positivo che non è stato certamente quello del primo tempo, anche se poi non abbiamo corso grandissimi rischi, però è una squadra un poco indecisa e poco convinta. L'atteggiamento tattico è da mantenere e non va stravolto, anche perchè siamo in emergenza a livello di uomini e questo è quello che la nostra rosa oggi ci permetteva. Credo che avremo un po' più di tempo per lavorarci sopra e vedremo le possibilità di sviluppo, ma è chiaro che la crescita non può essere fatta in tre, quattro giorni. Un bel rapporto col presidente? Beh, ci siamo messi 'insieme' da quattro, cinque giorni, se non fosse così sarebbe un assurdo. La sua presenza è un aiuto importante per me e per la squadra. Le parole che ha detto prima della gara sono state fondamentali e quindi noi ne abbiamo assolutamente bisogno. Ci sarà da lavorare in ogni reparto e non solo nell'attacco. Il mio impatto con la città? La verità è che sono rimasto quattro giorni a Castelvolturno, il tempo è volato ed in città non ci sono proprio passato. Domenica prossima c'è il Milan e non posso nascondere che per me significhi qualcosa perchè rappresenta una grossa fetta del mio passato, ma questo sarà ancora più stimolante".

Galliani: "Non mi aspettavo Donadoni sulla panchina del Napoli, ma sono felice per lui perchè dopo la Nazionale meritava una squadra importante come è quella di Napoli".

De Laurentiis: "La squadra dopo un inizio complicato ha avuto la giusta reazione. Sono contento perchè la squadra ha dimostrato di non essere cotta e decotta e sono contento per Donadoni perchè non si poteva pensare che Donadoni avesse la bacchetta magica ed in quattro giorni risolvesse tutti i problemi. Questo pareggio ci è andato di lusso, è importante, perchè uscire dal Granillo con una sconfitta in vista della gara di domenica prossima sarebbe stato pesante dal punto di vista psicologico, invece questo pareggio ci consente in settimana di lavorare con più tranquillità. Perchè sono andato in panchina? Perchè per me, con l'addio di Reja, si è chiuso una prima fase della mia esperienza a Napoli e se ne è aperta una nuova nella quale seguire le vicende calcistiche più da vicino per dare vita al piano del secondo quinquennio, perchè non dobbiamo dimenticare che quando sono arrivato cinque anni fa, non c'era niente, solo il titolo in tribunale e siamo andati a comprare le magliette dal tabaccaio. Inoltre, volevo capire come era l'umore in panchina e tra i vari giocatori e devo dire che ho trovato una squadra compatta e unita. Conosco Donadoni da quattro anni, ma non lo conosco sufficientemente per pressarlo. E' giusto che lui si ambienti ed entri nella mentalità di una squadra come il Napoli, di ciò che la gente desidera e del gioco che bisogna esprimere. Questi tre mesi serviranno da verifica su come migliorare tutto in considerazione di quello che è il mondo del calcio. La classifica è corta e bisogna anche capire quello che accadrà alle altre squadre. Gli obiettivi? Sono sempre stato dell'idea di lavorare a fari spenti, in maniera riservata, il nostro obiettivo deve essere di prepararci ogni partita solo ed esclusivamente per quella partita perchè se uno lavora e vince, i risultati arrivano. L'arbitraggio? E' inutile alzare un sipario, quello che vale per me vale anche per gli altri, una volta a me, una volta a loro. Il problema non è del calcio italiano ma è della Fifa. Io, per esempio, non farei vedere la moviola che serve solo per i media per far allungare lo spettacolo, ma fa anche incavolare le tifoserie ed anche questo mette alla dura prova la credibilità dell'arbitro. Resterò vicino alla squadra fino a fine stagione".