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Yacob:“ Sono azzurro ma arriverò a giugno”
Annuncio del centrocampista argentino: 3,8 milioni al Racing.

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16 Gennaio 2009 -- Claudio Ariel Yacob. È lui il giovane centrocampista argentino sul quale punta il Napoli. Ventidue anni a luglio prossimo, 182 centimetri per 73 chili, Yacob, è un mediano incontrista del Racing di Avellaneda, club nel quale è anche cresciuto come calciatore. La stessa squadra di Franco Zuculini, poco più che diciottenne centrocampista d’ordine e di rifinitura che pure è presente nella lista dei desideri azzurri. Cinque milioni di dollari (più o meno 3,8 milioni di euro) l’offerta del Napoli al Racing per avere subito il ragazzo che da Buenos Aires toglie il velo alla trattativa. «Giocare in Italia e a Napoli per me sarebbe importante, però mi piacerebbe restare sino al termine del Torneo di Clausura in Argentina. Così vorrebbe anche il Racing - afferma Yacob -Non so se sarà possibile. I club ne stanno discutendo assieme al mio procuratore». Preoccupatissimo, intanto, s’è detto Juan Manuel Llop, l’allenatore al primo anno sulla panchina biancoleste. «L’eventuale partenza di Yacob già a gennaio sarebbe un bel problema per la squadra», ha affermato, confermando anch’egli l’avviatissima trattativa tra il Racing e il Napoli.

Sul fronte degli addii, invece, valigie già pronte per Dalla Bona e Savini, i quali lunedì potrebbero già trasferirsi rispettivamente alla Reggina e al Chievo, mentre dalla Spagna rimbalza la notizia d’una trattativa tra il Real Madrid e il Napoli per Fabio Cannavaro. Trattativa, però, smentita dal procuratore Gaetano Fedele. Intanto, ancora uno slittamento. Mannini e il Napoli (ma anche il Brescia e Possanzini) dovranno aspettare fine mese, il 30 di gennaio, per conoscere le decisione del Tas, il Tribunale dello Sport di Losanna che deve pronunciarsi sull’accusa di violazione della normativa sui controlli antidoping. Mannini e Possanzini si presentarono ai medici con un quarto d’ora di ritardo dopo un Brescia-Chievo del dicembre del 2007. Per il Tas è l’ennesimo rinvio d’una sentenza attesa la prima volta il 28 novembre, poi il 19 dicembre, poi il 6 gennaio, poi entro la fine di questa settimana. Invece fumata nera anche stavolta perché il Tas ha deciso di discutere il caso Mannini-Possanzini assieme a quello, simile, che riguarda Nicolò Cherubin, oggi al Citadella ma all’epoca dei fatti alla Reggina.

Un rinvio stavolta insopportabile. Non solo perché tiene sulle spine i calciatori che avrebbe diritto a una giustizia giusta e in tempi brevi, ma anche perché crea seri problemi ai club in tempi di mercato. Con la sentenza in arrivo (forse) il 30 di gennaio (venerdì) e il mercato che si chiuderà il 2 febbraio (lunedì), infatti, nel malaugurato caso di condanna dei due calciatori il Napoli e il Brescia non avrebbero neppure il tempo di correre ai ripari. Lenta, troppo lenta e incurante dei diritti altrui, insomma, la giustizia svizzera del Tribunale Arbitrale dello Sport.
f. m.