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'Russotto, uno da Napoli'
Promosso a pieni voti nella partita col Catania potrebbe essere impiegato anche contro il Chievo

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15 Gennaio 2009 -- Ha le sembianze di un « jolly » : brevilineo, tutto dribbling, sfrontato. E come «jolly», Reja intende sfruttarlo d’ora in poi: calarlo a sorpresa sul tavolo del campionato. Magari anche con il Chievo Verona dopo i consensi riscossi con il Catania. Il jolly si chiama Andrea Russotto, ventuno anni ancora da compiere, un talento naturale, già quarantaquattro presenze nelle nazionali minori, dall’Under 16 all’Under 21; nove presenze, invece, in A tra Treviso e Napoli. « Non carichiamolo di responsabilità, è un giovane e va inserito per gradi », ripete l’allenatore quando gli chiedono di quel ragazzo romano cresciuto nel vivaio della Lazio ma costretto ad emigrare nel Bellinzona perché per strappare il primo contratto gli venne «consigliato» di passare nella Gea ed i suoi genitori si opposero. Così tramite l’avvocato Camillo Mineo, suo procuratore, e Lionello Manfredonia, suo estimatore, il giovanotto tuttopepe, se ne andò in Svizzera dove un gruppo di finanziatori italiani gestiscono il pacchetto azionario del club granata-crociato.

Lì, nel consiglio d’amministrazione, c’è anche un friulano amico di Marino, Rossano Ruggeri, ed in estate fu possibile concludere l’operazione: 350mila euro per il prestito; 3milioni e 800mila euro per tramutarlo in acquisto definitivo. Il Lecce, invece, invaghito del fantasista, offriva molto meno, nè intendeva accollarsi una valutazione così alta. Entro maggio, i dirigenti del Bellinzona attendono una risposta da Castelvolturno: dentro o fuori. Per il Napoli, Russotto è un’altra di quelle scommesse su cui credere fino in fondo. Come, del resto, è successo per Hamsik, Gargano, Santacroce e Mannini (domani si dovrebbe conoscere la sentenza del Tas). Un pò meno per Lavezzi e Denis, già conosciuti nel loro Paese, il primo per lo scudetto vinto con il San Lorenzo; il secondo per il titolo di bomber ottenuto con l’Independiente. Anche per Russotto, rimasto per tre anni in parcheggio a Treviso, Napoli rappresenta la chance più importante della sua carriera.

Gradì tanto il trasferimento in estate (stava per partire per Pechino con l’Olimpica) da dichiarare: « Sarà un piacere fare da vice a Lavezzi ed un onore giocare nella squadra che fu di Maradona di cui conservo diversi dvd » . Già apprezzato da Casiraghi e Zola, tecnici dell’Under 21, stimatissimo a Treviso dal tecnico Bortoluzzi, oggi vice di Guidolin a Parma, Russotto, pur spigliato ed impertinente, ha faticato ad ambientarsi nel Napoli. All’inizio ha sofferto la preparazione accelerata, poi l’inserimento nello spogliatoio, infine la conoscenza della città (fu vittima di una rapina, gli sottrasserro l’auto e i documenti che poi ritrovò). Successivamente Russotto ha cominciato ad integrarsi negli schemi di Reja, a sentirsi a proprio agio a Castelvolturno, a sprigionare finalmente parte del suo talento. « Bisogna andarci piano con i giovani » , ammonisce Reja in perfetta sintonia con Pierpaolo Marino che ha sempre sostenuto: « Ha accettato di fare uno stage con noi e il Napoli l’ha accolto volentieri ». Ma a De Laurentiis è piaciuto da matti quel ragazzo che con il Catania ha sfoderato numeri da campioncino: « Potremmo avere in casa il vice Lavezzi
». Ora si attende il bis ma questo dipende da Reja ma soprattutto da lui, il romanino già idolo di tante ragazzine promotrici di un forum dedicato esclusivamente ai fan di Russotto.
Rino Cesarano
C.d.S.