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‘ Il piano Champions ‘
Reja: 36 punti nelle ultime 20 partite. La squadra: quarti a maggio

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13 Gennaio 2009 -- De Laurentiis non intende parlare di zona-Champions e Marino è in linea con lui. Reja sorride, ma frena i facili entusiasmi: «I miei vogliono provarci? Li ammiro. Riuscissimo a fare altri 33-36 punti anche nel ritorno... Centrare la Champions sarebbe un mezzo miracolo». Solo i calciatori si sbilanciano e pronosticano «il Napoli al quarto posto a fine maggio». L’hanno fatto prima della partita con il Catania, l’hanno fatto anche dopo il successo che ha permesso loro di sedersi alle spalle di Inter, Juventus e Milan. Napoli quarto, Napoli in zona-Champions, Napoli a 33 punti. Se gli azzurri dovessero vincere contro il Chievo diventerebbero 36. Un bottino straordinario, imprevedibile in avvio di stagione. Un bottino che se dovesse essere bissato nel girone di ritorno garantirebbe quasi al 100% la partecipazione ai preliminari della Champions. «Sarei felicissimo di fare nel girone di ritorno quanto abbiamo fatto sino a questo momento. Solo che per conquistare la zona-Champions occorrerà migliorare il rendimento esterno - ha detto Reja -. I miei calciatori quando giocheranno fuori casa dovranno avere nelle orecchie l’urlo del San Paolo che li spinge, l’urlo dei napoletani anche per la conquista di un corner».

Quanti punti occorreranno per centrare il traguardo non programmato, ma che al momento il Napoli sente suo stando al quarto posto? Uno sguardo agli ultimi campionati, da quando De Laurentiis ha acquistato la società, e si può notare come il punteggio vari di torneo in torneo. All’Udinese, nel 2005, furono sufficienti 62 punti per centrare la zona-Champions. Nella stagione successiva, bastarono 54 punti al Chievo (ma quell’anno si registrarono i provvedimenti disciplinari contro Juve, Milan e Fiorentina). Nel 2007, fu il Milan, penalizzato di 8 punti, ad arrivare quarto: 69 punti conquistati, 61 quelli sufficienti a qualificarsi. Nel 2008, la Fiorentina è andata in Champions con 66 punti. In questo campionato, quando mancano novanta minuti al giro di boa, sono sette le squadre in lotta per i primissimi posti della classifica. L’Inter, che sembrava fare un torneo a sé, ha accusato una battuta d’arresto al Meazza contro il Cagliari. La Juventus si è avvicinata alla vetta, il Milan non è andato oltre il pareggio all’Olimpico con la Roma, il Napoli, pur soffrendo, pur non disputando una delle partite migliori, contro un ostico Catania ha vinto e ha conquistato la quarta poltrona.

Ad insidiargliela ci sono la Fiorentina, reduce dall’insuccesso al «Franchi» con il Lecce, il Genoa e la Lazio. Tra l’ultima dell’andata e la prima del ritorno, la formazione di Prandelli avrà due compiti certamente non agevoli. Giocherà due volte fuori casa (a Milano con il Milan e a Torino con la Juventus), prima di ospitare la squadra di Reja. Il Napoli, attualmente a più uno sui viola, potrebbe rendere più consistente il suo vantaggio. Da gennaio a maggio sarà una corsa ad eliminazione tra le sette antagoniste. Sette squadre per quattro posti nell’Europa che conta, anche se chi arriverà quarto correrà molti rischi in quanto il cammino nei preliminari-Champions sarà in salita. La formazione che si classificherà quarta nel nostro campionato si troverà a spareggiare contro una rivale proveniente da uno di questi Paesi: Russia, Romania, Portogallo, Olanda, Scozia, Turchia, Ucraina, Belgio o Grecia. Insomma, chi arriverà quarto e vorrà entrare a far parte della fase a gironi della Champions, dovrà sudare le proverbiali sette camicie. Lavezzi e compagni hanno previsto quanto sarà ostico il cammino, ma non demordono. Promettono battaglia anche lontano dal San Paolo per centrare la zona-Champions. E quando si riprenderanno a giocare la Champions League e l’Uefa, a Napoli si tiferà per le squadre italiane. Più lunga sarà la loro permanenza in Europa, più forte sarà il loro dispendio di energie.
V. Raio
Il Mattino