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'Un patto per la Champions’
Napoli: allenatore e giocatori in ritiro siglano un accordo per volare

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06 Gennaio 2009 -- E ora, viene il bello. Il mese della verità è oltre l’uscio del San Paolo, negli spigoli del Bentegodi o del Franchi, in quello spicchio di 2009 che può spalancare le sue porte su una nuova era. « Ragazzi, ora dimostriamo chi siamo » . Già: cos’è il Napoli, a miracolo compiuto ma a futuro da decifrare? Venti giorni per ( ri) scrivere la storia contemporanea d’una stagione ancor splendente passando da Zenga ( domenica prossima) al Chievo ( dopo sette giorni), dalla sfida in Coppa Italia ( mercoledì 21) tra la vincente di Juventus- Catania alla prima di ritorno con la Roma (il 25),all’infrasettimanale di Firenze ( il 28), all’anticipo interno con l’Udinese ( il 31).

« Mi aspetto grandi cose, da voi. E continuità di risultati. Mi aspetto una squadra che mostri carattere e cancelli la sconfitta di Torino, per me addirittura annunciata, visto il clima ». Il patto per la Champions viene sigillato nel chiuso dello spogliatoio, a Castelvolturno, nel bel mezzo della definizione d’un ritiro misto, che da stamani invece diviene collettivo: tutti uniti, appassionatamente, mentre Pierpaolo Marino, chiude con una riga che sa di paterno scappellotto il 2008 e si lancia nel nuovo anno con il meglio del suo vecchio Napoli. « Sogno una squadra che sappia giocare in casa e fuori alla stessa maniera e con la stessa mentalità. La sconfitta di Torino è andata, ma....». Le facce, a volte, raccontano più delle parole e le coincidenze a volte sono le cicatrici del destino: sarà un caso, ma all’Olimpico, contro Novellino & company, ci scappa il peggior Napoli della stagione; però esistono fotogrammi incancellabili dai quali ripartire, per rimettersi in scia, per restare aggrappati al tram dei desideri ufficialmente sparsi in Europa, Uefa o Champions che sia. « Non possiamo demolire quanto di buono è stato costruito. Abbiamo i numeri e la personalità e le qualità, anzi, per far meglio ». Detto, scritto e confermato, avendo il calendario tra le mani e nella testa qualche flash della sconfitta subita a Torino prima d’andarsene in vacanza.

Ricominciare, ovvio: con un mese da affrontare a petto in fuori, come nell’avvio del campionato, mostrando la faccia da scugnizzo del primo Napoli, capace di passare dal pareggio all’Olimpico in casa della Roma alla vittoria netta e in rimonta sulla Fiorentina con una facilità disarmante. Il Catania è la tappa iniziale del tour de force che prevede sei gare in rapidissima successione e ognuna delle quali con elevato coefficiente di difficoltà, introdotto dal discorso stringato e pungente di Marino, immediatamente dopo il ko nell’amichevole di Cava de’ Tirreni e subito prima d’infilarsi nelle partite che contano.

Il Napoli da recuperare riparte standosene a Castelvolturno in meditazione, aspetta di sapere in giornata come se la passa Iezzo ( affaticamento muscolare sabato) e come Navarro ( contusione all’anca domenica pomeriggio con la Cavese), come sta recuperando Zalayeta e come ha recupera Pazienza dall’influenza. E’ un Napoli che chiede a se stesso di presentarsi degnamente al 2009: c’è la zona- Champions a due punti e un mese che può dire la verità, quasi tutta la verità, nient’altro che la verità. I patti di ferro a questo servono.
A. Giordano
C.d.S.