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Le scelte
Reja parte dal secondo tempo con il Siena e per sabato sera ripensa al Tanque in attacco per far coppia con Lavezzi

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11 Dicembre 2008 -- Punto di partenza, anzi, di ripartenza, quel secondo tempo bello e vincente contro il Siena. È a quella buona esperienza che Reja vuole agganciare la partita di sabato col Lecce. E allora ecco di nuovo insieme El Pocho e El Tanque. Lavezzi e Denis. Nell’allenamento di ieri l’allenatore li ha voluti di nuovo uno accanto all’altro. Cambio in vista, dunque. Stavolta tocca al Panterone lasciare il passo al Carrarmato. Dubbi, invece, per la fascia di sinistra. In risalita, infatti, le quotazioni di Vitale che potrebbe dare il cambio a Mannini. Anche se, in verità, proprio Mannini - seppure sostituito contro il Siena - nelle ultime partite aveva assicurato buona spinta. Un passo indietro, invece, per Navarro. A meno di sorprese il portierone argentino dovrà tornarsene in panchina.

Liberatosi del mal di schiena, infatti, Iezzo ieri è tornato ad allenarsi intensamente e a fine lavoro ha rassicurato Reja: nessun problema, gli ha detto. E così quasi certamente sabato ci sarà di nuovo lui tra i pali. Ma nonostante il suo ruolo di riserva, Nicolas Navarro detto Nik giura di non rimpiangere l’Argentinos Juniors, club nel quale è cresciuto e del quale era titolare fisso sino a quel 25 gennaio scorso, giorno in cui nel giro di poche ore si ritrovò con la valigia in mano e un’altra maglia da indossare. In verità, rotto Iezzo, il Napoli era arrivato in Argentina per l’ingaggio-lampo di Augustin Orion, ma il no del San Lorenzo lo fece virare su Navarro, giovane e già non più solo promessa, e l’affare si concluse in tutta fretta.

Ma per Navarro la realtà napoletana è stata diversa da quella che aveva immaginato. Titolare in Patria, infatti, qui il portierone s’è ritrovato e si ritrova a fare la riserva. «Riserva? Diciamo che tra me, Iezzo e Gianello c’è una rispettosa e sana concorrenza. Io non mi sento riserva. Mi alleno tutti i giorni per un campionato da giocare e non da vedere solo da lontano. Intanto - aggiunge - il mio bilancio è positivo: appena arrivato ho conquistato subito l’Europa. Niente male, no?». No, niente male. Però ci sarà pure una ragione se un giorno sì e un altro pure si rincorrono e rimbalzano dall’Argentina voci di un possibile ritorno a Buenos Aires. Ma quest’idea, afferma con forza Navarro, non gli frulla affatto per la testa. «Se lo volessi non avrei problemi. Il River e il Boca mi spalancarebbero le porte, ma io - dice convinto - non ho alcuna intenzione d’andar via, anche perché ho la fortuna di far parte d’un club che è assai più forte ed importante del Boca e anche del River. No - afferma - sto bene qui e voglio restarci almeno sino al 2012, anno di scadenza del contratto».

Insomma, Navarro scommette su se stesso (come erede di Iezzo) e sul Napoli che definisce «squadra senza tetto». Nel senso d’una squadra che non s’impone limiti. «Champions? Perchè no. Con questo passo il Napoli può puntare anche alla Champions. Sarebbe fantastico per noi e anche per la gente. E che gente. Che passione a Napoli. Un’esperienza che anche tanti campioni amici miei, quelli che giocano nei più grandi club del mondo, neppure sanno immaginarsi. Restano a bocca aperta quando glielo racconto»
f. m.
Il Mattino