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Scoglio, duro ma non inflessibile
In vista della gara di Ancona, il tecnico elogia la duttilità tattica della squadra. Tributo a D'Angelo e Bonomi.

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30 Gennaio 2003 -- Quando è giunto a Napoli era chiamato a fronteggiare un momento di depressione assoluta, con la squadra penultima in classifica e reduce da una delle bastonate più clamorose della propria gloriosa storia. Così Franco Scoglio fece un esordio pirotecnico cercando di rivitalizzare l'ambiente e scuoterlo dal torpore: il proclama delle "tre palle", il ritiro in Tunisia, il repulisti nello spogliatoio e - sul piano più strettamente sportivo - l'annuncio di un modulo rivoluzionario, l'ormai famigerato "rombo", schema tattico che - aveva assicurato il professore di Lipari, in Italia solo lui avrebbe avuto il coraggio di utilizzare, oltre al suo collega del Barcellona, Van Gaal.

Per settimane, tutto l'ambiente azzurro è stato galvanizzato in attesa del "rombo di Scoglio", modulo salva-vita per un Napoli "moribondo", come l'ebbe a definire lo stesso professore al suo arrivo in città.

In realtà, il rombo si è rivelato piuttosto un artificio psicologico per portare su nuovi lidi squadra, società e tifoseria, piuttosto che uno schema tattico da mettere in campo: tranne l'azzardo dei primi 45' contro il Messina, il professore ha sempre badato a proteggere la squadra scegliendo accorgimenti tattici che hanno dato poco spazio allo spettacolo e molto alla sostanza.

Infatti, oggi con una tifoseria in piena euforia e con una squadra che si è scrollata di dosso la malinconia da sconfitta, Franco Scoglio ha smesso di agitare la bandiera del rombo: al contrario, nel corso di una conferenza stampa ha preso ad elogiare la squadra per la duttilità tattica.
"Non rinuncio alle mie idee - ha affermato - ma ho bisogno di tenere in conto alcune cose. "Ho la fortuna - ha detto il tecnico - di avere una squadra molto versatile ed intelligente non legata agli schemi. Possono cambiare modulo e schema in qualsiasi momento".

In particolare, Scoglio ha fatto presente che in organico esiste un solo calciatore in grado di giocare da play alto, cioè Pasino, ma ha soprattutto fatto i complimenti a D'Angelo, la cui capacità di giocare sia a tre che a quattro in difesa consente alla squadra di adattarsi alle varie situazioni di gioco: "Non ho bisogno di dire nulla a D'Angelo - ha detto Scoglio - perchè lui in campo sa sempre quello che deve fare. Non è veloce, ma è velocissimo con la testa e questo è fondamentale".

Da Scoglio, inoltre un tributo ad un altro calciatore, Mauro Bonomi, attualmente fuori dall'unidici titolare e secondo alcuni oggetto di trattative di mercato: Per me deve restare, ha fatto due gare meravigliose dando moltissimo in un momento delicato nonostante la frattura alle costole" ha detto Scoglio. "Io ne ho approfittato, non è giusto che vada via ma, se la società fosse d'accordo e se lui volesse, non sarebbe giusto trattenerlo".

Proprio sul fronte del mercato, Scoglio si è soffermato affermando di ritenere l'organico attualmente a disposizione ormai completato: la vera richiesta alla società da parte del tecnico è quella di trovare una sistemazione a quei calciatori che in precedenza giocavano titolari (ad esempio Sesa e Montezine) e che adesso sono finiti in panchina. "Non è giusto che restino qui ad immalinconirsi. Dunque, spero che vadano in società e con i loro procuratori trovino una nuova destinazione".
Il professore ha però annunciato che dal momento in cui il mercato sarà chiuso, non vorrà vedere nessun muso lungo in giro per coloro che non saranno scelti tra l'11 titolare: "Chi resta dovrà allenarsi col sorriso sulle labbra, accettando anche di andare in panchina o in tribuna perchè fa parte delle regole del gioco. Dovranno comunque essere fieri di far parte di una società gloriosa come il Napoli".

Scoglio, non ha poi mancato di soffermarsi sulla gara di Ancona annunciando che essa ricalcherà la formazione schierata in campo con il Catania, con l'unica novità dell'assenza dello squalificato Vidigal e con la variante Floro Flores che potrebbe essere una novità tattica.

Il professore, comunque, non sottovaluta l'impegno di domenica prossima: "La compagine di Simoni insieme con la Sampdoria e' una delle candidate alla A, si tratta di una squadra forte e ben messa in campo".
"Comunque - ha ribadito nuovamente - io vado ad Ancona per giocarmi la gara a tutto campo. Di sicuro non e' una partita da pareggio.