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De Laurentiis:”Lavezzi non si tocca"
Dal presidente degli azzurri una dichiarazione d’amore alla squadra, ma anche un messaggio:"Ma se qualcuno non dovesse star bene qui, vada pure via"

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03 Dicembre 2008 -- Sorrento - Il film dell’horror novembrino è finito negli archivi d’una memoria sempre colma d’ottimismo e dallo schermo della vita emerge l’altra faccia sorridente della quotidianità calcistica: il Napoli, l’Uefa, Lavezzi e i suoi pretendenti, Luigi ed Edoardo eredi al trono è un domani ch’è carico di certezze e che non è scevro di messaggi (subliminali? chiari?) lanciati da Aurelio De Laurentiis al centro del campo.

De Laurentiis, questa crisi di risultati del Napoli la preoccupa?-« Assolutamente no. Abbiamo perso a San Siro contro il Milan, però tenendo testa. Abbiamo perso poi sempre a San Siro contro l’Inter, ma senza sfigurare. Abbiamo regalato trenta minuti, ma succede: questi sono ragazzi sottoposti a pressioni continue».

Messaggio in vista del Siena.- «Attenti, perché è una squadra seria, organizzata, che gioca molto bene. L’ho vista in tv per tre volte e so quanto vale. E poi, ai miei dico anche: attaccare, attaccare, attaccare, basta con queste mezz’ora in apnea. Noi siamo forti e lo sappiamo. E poi, menate ancora, dopo il primo non fermatevi ».

Un anno fa chiese almeno il dodicesimo posto.-« Quest’anno mi piacerebbe qualificarmi direttamente in Uefa e non ne faccio mistero. Ora siamo in zona Champions ma mi rendo conto che il campionato è lungo. Ho chiamato Marino, stamattina: Pierpà, gli ho detto, compriamo, chi compriamo, che facciamo? E lui che è uomo di calcio competente e saggio m’ha fermato ».

Niente mercato, dunque.- «Io comprerei sempre: quello è bravo? Me lo prendo? Quello è meno bravo? Vabbè, m’è andata male. Il nostro progetto prevede investimenti sui giovani: io li porterei tutti a Castelvolturno».

Intanto, c’è chi vorrebbe portar via Lavezzi da Napoli- «Ma Lavezzi è del Napoli e, almeno sino al 2013, qua resterà. E’ un mio pupillo».

Che piace a tanti.- «Ma uno che ci va a fare in Inghilterra? Napoli è così bella, luminosa, solare. E poi siamo in presenza d’un contratto: per me esiste il rispetto degli accordi. Finché le regole sono queste io i contratti li aggiorno, li allungo. E poi voglio ricordare che ci sono anche i diritti di immagine».

Ma restano le tentazioni.- « Faccio un discorso in generale e non nel particolare: a me questo calcio non piace proprio per questi motivi, perché mette in discussione accordi preesistenti. Mi dicevano la stessa cosa del cinema: ma io ci sto da cinquant’anni. Ho una ed una sola parola e mi sono trovato bene. Non credo sia necessario rompere i patti. Mi zio Dino, dopo aver vinto due Oscar con Fellini, litigò con lui e gli fece sequestrare una villa a Fregene: dopo, ha fatto altri cinquecento film».

Vuol dire che la vita continua? - «In assoluto, intendo dire. Il calcio è cinico e non bisogna innamorarsi dei campioni. Ma se qualcuno non dovesse amare il Napoli, vada pure. Ricordo che qui due anni fa non c’era nessuno, ma siamo arrivati in A, abbiamo scoperto i Lavezzi, gli Hamsik, i Denis ed anche gli italiani, che mica so’ scarsi. Se uno parte, ne troviamo dieci».

Potrebbe crearsi un problema ingaggio?-«Assolutamente no. Perché io sono molto generoso e se mi accorgo che un calciatore merita un adeguamento, mi concedo immediatamente. E se diventa sempre più bravo, lo premio ulteriormente. Come si fa nelle aziende, con le promozioni».

Suo figlio Luigi sempre più spesso al suo fianco: è destinato alla presidenza?- « Caso mai, sarebbe una co-presidenza con Edo, che sta vicino al Napoli dal primo giorno. Noi De Laurentiis lavoriamo sempre in sintonia, ci mettiamo la faccia e siamo onesti. Una cosa posso garantire, considerata la situazione fiscale del Paese: non spenderemo mai per il gusto di farlo, mettendo a rischio il bilancio. Lunga vita al Napoli, questa la posso garantire » .
A. Giordano
C.d.S.