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Sconfitta di misura
Non basta la rete di Lavezzi, azzurri battuti dall'Inter, ma la classifica continua a sorridere.

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30 Novembre 2008 -- PROLOGO - Aria di derby argentino al Meazza di Milano dove è di scena il big match tra Inter e Napoli. Tanti i giocatori sudamericani presenti per la gara, da Lavezzi del Napoli a Zanetti dell'Inter, passando per i vari Denis, Navarro (seppure in panchina), Cruz, Crespo, Cambiasso, Burdisso e Samuel e con Maradona, neo selezionatore dell'Argentina, attento osservatore, ma solo dalla tv, a dispetto delle voci che lo volevano in tribuna ad assistere alla gara. La sfida per il Napoli è di quella importanti, di quelle che fanno tremare le vene ai polsi, ma anche di quelli che fanno andare fieri i tifosi, visto che il Napoli arriva a Milano da quarto in classifica ed a soli sei punti di distacco dall'Inter capolista, cosa che nessuno alla vigilia della stagione avrebbe mai potuto immaginare. La squadra di Reja è chiamata ad una prova d'orgoglio dopo il pareggio beffa di domenica scorsa contro il Cagliari. Il tecnico azzurro ha predicato massima concentrazione dal primo all'ultimo secondo, ma ha anche invitato ad affrontare i campioni d'Italia senza remore e paure: "Giocare per lo zero a zero sarebbe un suicidio", aveva detto Reja alla vigilia della gara, sciogliendo i dubbi sulla formazione solo a pochi minuti dall'inizio della gara.

Con Iezzo, tra i pali e Contini out per febbre alta, Reja, a sorpresa, schiera nella difesa a tre Rinaudo, Cannavaro ed Aronica lasciando fuori Santacroce, a centrocampo, un po' di riposo per Blasi che lascia spazio a Pazienza che insieme a Maggio, Gargano, Hamsik e Mannini completano la mediana. In attacco Zalayeta preferito a Denis al fianco di Lavezzi. Sul fronte avversario, lo 'Special One' Mourinho, non nasconde di temere e rispettare il Napoli allenato dal 'Normal One' Reja e così, messi da parte Materazzi per scelte tecniche e Balotelli e Quaresma perchè rei di essersi impegnati poco nel corso della gara di Champions, assenti per problemi fisici, Viera, Chiuvu e Rivas, Mourinho si affida al 4-3-1-2 con Julio Cesar tra i pali, poi Maicon, Cordoba, Samuel e Maxwell, a centrocampo Zanetti, Cambiasso, Muntari, quindi Stankovic, dietro alle due punte Ibrahimovic e Adriano.

PRIMO TEMPO - Il terreno di gioco non è in buone condizioni e diverse parti del campo presentano zolle prive di erba. Con l'innesto di Rinaudo come difensore centrale, Cannavaro si sposta a destra, mentre Aronica si piazza a sinistra. La fase iniziale della gara è dell'Inter col Napoli rintanato nella propria metà campo in attesa di ripartire in contropiede. La partita non è bella dal punto di vista del gioco, ma è molto tattica. Al 15' su calcio piazzato l'Inter passa in vantaggio: su cross dalla sinistra di Muntari, la palla giunge sulla destra a Cordoba che la gira al volo di sinistro trafiggendo Iezzo. Il Napoli si vede al 23' su tiro piazzato dal limite di Gargano, ma la palla è debole e centrale e Julio Cesar blocca senza problemi. Passa un minuto ed i padroni di casa al 24' raddoppiano con un'azione spettacolare dell'Inter: colpo di tacco all'indietro di Cruz a servire in area Maicon, che calcia in diagonale, Muntari interviene di tacco sulla traiettoria deviando la palla in rete per il due a zero. Al 30' Zalayeta parte dalla destra, entra in area, poi viene fermato dal recupero di Samuel poco prima di calciare. Il giocatore del Napoli protesta per un presunto fallo da rigore, ma Rosetti in ottima posizione lascia proseguire. Sulla stessa azione scatta il contorpiede dell'Inter col tiro di Stankovic dal limite che termina altissimo sulla traversa col Napoli completamente sbilanciato in attacco. Al 35'con un altro gol spettacolare il Napoli accorcia le distanza: triangolazione Lavezzi-Zalayeta, col colpo di tacco del Panteron che smarca Lavezzi sul filo del fuorigioco, tutto solo davanti a Julio Cesar e lo scavalca con un pallonetto che si infrange prima sul palo e poi va in rete. Al 43' Mannini crossa dalla sinistra in area per Lavezzi che gira di testa, ma la palla è debole e Julio Cesar non ha problemi a bloccarla. Si va così al riposo col risultato di due a uno per i padroni di casa.

SECONDO TEMPO - Il Napoli prova a sorprendere l'Inter al 1' con una verticalizzazione di Gargano in area per Lavezzi il cui tiro viene deviato all'ultimo da Samuel in angolo sulla destra, sul corner allontana la difesa dei padroni di casa. Al 7' il Napoli parte in contropiede in tre contro tre con Maggio che arrivato al limite dell'area dell'Inter perde il tempo per servire Zalayeta o Lavezzi, poi chiude Maicon, alla fine Pazienza calcia dal limite col tiro deviato in angolo sulla sinistra. Sul corner libera la difesa dell'Inter, ma il Napoli resta in attacco. Al 14' Ibrahimovic entra in area dalla sinistra calcia sul primo palo, Iezzo devia in angolo, sul corner libera la difesa azzurra. Reja toglie uno spento Hamsik ed inserisce Blasi che si piazza davanti alla difesa e con Pazienza che si sposta sul centro sinistra. Nell'Inter entra Adriano al posto di Cruz. Nel Napoli entra Denis al posto di Maggio, Mannini si sposta a destra nella difesa che passa a quattro. Al 35' Lavezzi stretto tra due avversari in area neroazzurra cade a terra, Rosetti lo ammonisce per simulazione, ma il Pocho in realtà è inciampato, dunque non c'era rigore, ma nemmeno ammonizione. Mourinho rafforza la difesa inserendo Burdisso per Stankovic passando a tre in difesa e con gli esterni bassi. Nel Napoli entra Bogliacino per Pazienza, ma tutte le mosse del tecnico non sortiscono effetti, perchè l'Inter si difende con ordine e sfiora la rete del tre a uno al 42' quando è bravo Iezzo ad uscire su Zanetti entrato in area dalla destra e salva la propria porta deviando in angolo. Nei minuti finali non resta che da segnalare l'ingresso di Jimenez per Mountari.



CONCLUSIONI - Continua la tradizione negativa del Napoli e di Reja in quel di Milano, considerando anche la sconfitta con l'Atalanta va detto che proprio la Lombradia non porta bene agli azzurri. Andando alla gara, c'è da dire che tutti e tre i gol sono stati molto belli e spettacolari, ma la gara non è stata molto intensa dal punto di vista del gioco. Infatti, si è giocato molto sul piano tattico con l'Inter che è sempre stata pericolosa sulle palle inattive. Il Napoli è stato un po' timoroso nei primi trenta minuti, poi ha preso un po' di coraggio ed ha accorciato il risultato. Nel secondo tempo ha giocato molto meglio tenendo il pallino del gioco e costringendo l'Inter a rinchiudersi nella propria metà campo. Però il possesso di palla è stato sterile, perchè i padroni di casa si sono chiusi molto bene ed alla fine di clamorose palle gol il Napoli non le ha avute. Certo se avesse pareggiato nessuno avrebbe avuto da ridire, ma anche l'Inter poteva chiudere la gara in un paio di contropiedi sventati da Iezzo. Il divario tecnico tra le due squadre è sembrato ancora elevato e l'unica arma che il Napoli poteva usare per contrastare i campioni d'Italia era l'agonismo che c'è stato, come detto nella ripresa, ma non è stato sufficente ad agguantare almeno un punto. La difesa, tutto sommato, si è comportata bene nonostante i due gol subiti con la mossa di Reja di mettere Rinaudo su Ibrahimovic rivelatasi giusta, visto che l'attaccante neroazzurro è riuscito a rendersi pericoloso solo quando andava sugli out e doveva essere marcato prima da Maggio e poi da Mannini. Ecco, proprio sugli esterni il Napoli ha sofferto particolarmente, ora perchè Mannini e Maggio non riuscivano a spingere, facendosi schiacciare nella propria metà campo ora perchè si facevano trovare troppo alti consentendo a Cruz e a Muntari di proiettarsi sulle fasce per poi mettere al centro. In ombra Lavezzi fino al momento del gol, poi galvanizzato dalla rete, ha acquistato un po' di verve risultando come sempre l'unico in grado di poter mettere in difficoltà veramente la retroguardia avversaria. Bene anche Pazienza a centrocampo che a questo punto merità di poter giocare con maggiore continuità dall'inizio, in ombra Hamsik ed ancora tanti, troppe palle perse da parte di Gargano per fortuna mal sfruttate dai padroni di casa. Alla fine la delusione per la sconfitta è attenutata dalla prova, tutto sommato discreta, ma soprattutto dai risultati degli altri campi che consentono al Napoli di restare da solo al quarto posto. Come hanno detto Marino e Reja a fine gara, la sconfitta a Milano contro questa Inter ci può stare, sarà importante evitare altre distrazioni in casa tipo Cagliari e tentare di sfruttare al massimo questo doppio turno casalingo con Siena e Lecce per poter mettere ulteriore fieno in cascina in vista della pausa natalizia.

A cura di Michele Spampanato
Redazione CalcioNapoliNews.it