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Reja: “Più volte ho pensato di andarmene”
Il tecnico parla del suo rapporto con il club e con Marino. Scontro a distanza con Moggi sul dopo Calciopoli

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21 Ottobre 2008 -- Campionato senza padroni? Beh, non è proprio così vista la classifica e i nomi che porta in campo l’Inter, ma alle spalle della corazzata di Mourinho si legge un altro campionato. Un campionato questo, sì, speciale. Quello della rivolta delle «piccole» e delle difficoltà dei club grandi e inutilmente spendaccioni. Una rivoluzione di valori? Come spiegare l’Udinese, il Napoli e il Catania al secondo posto? L’avvio incerto del Milan e della Fiorentina e la crisi nera della Juve e della Roma sono una spiegazione, così come le caratteristiche ormai consolidate del Napoli e dell’Udinese, mentre il Catania può reputarsi la vera sorpresa.

Per Aurelio De Laurentiis, invece, la classifica cortissima - otto squadre in tre punti appena - e quel trio alle spalle dell’Inter ha una logica diversa: «È che dopo Calciopoli si è ritrovata la strada della serietà professionale. Ora c'è spazio per tutti. Ora nulla è prevedibile o scontato», ha detto il presidente azzurro scatenando repliche ma anche riflessioni.

«Non è così. Le squadre che fino a un paio di stagioni fa lottavano per lo scudetto erano squadre attrezzate per vincere. Infatti, arrivavano fino in fondo nella Champions League», ha detto Galliani difendendo un po’ il passato. Piccata e pur tuttavia senza i toni aspri della polemica, la replica attesa e puntuale di Luciano Moggi affidata a ai microfoni di Telecaprisport. «La sentenza dei giudici sportivi ha detto che non c'è stato alcun illecito. Il processo penale, invece, è ancora in corso e non si possono colpevolizzare persone che sono imputate, ma non certo condannate».

Poi la «dedica» al presidente azzurro. «A De Laurentiis - ha aggiunto Moggi - devo dire che ha rilasciato quelle dichiarazioni in un momento di legittima euforia che non spegnerò certo io, visto che anch’io sono un tifoso del Napoli. Ma sono state dichiarazioni inopportune. In quanto alle classifiche, invece, rispettano sempre i valori in campo». Insomma, il sasso lanciato da De Laurentiis ha fatto rumore. E tra coloro che l’hanno raccolto c’è anche Antonino Pulvirenti. «Non so se De Laurentiis abbia ragione o meno, però - ha spiegato il presidente del Catania - in questo campionato si respira un clima più sereno. Rispetto a qualche stagione fa, ad esempio, si accettano gli errori arbitrali, perché si è convinti che vengono commessi in buona fede».

E sulla classifica, sulla questione arbitri ma anche sulla sua avventura azzurra si sofferma pure Reja. «Il campionato vive un livellamento in alto, però le grandi risaliranno. Intanto - ha dichiarato l’allenatore azzurro a Radio Anch'io Sport - si respira davvero un clima nuovo dopo Calciopoli. In quanto agli arbitri giovani, invece, bisogna dar loro il tempo di maturare. Ora arrivo alla domenica mattina e non so chi è l'arbitro. Ma so che se sbaglierà lo farà perché l'errore ci può stare e non perché magari c’è la malafede. E questa è una grande conquista del nostro calcio». Infine il suo rapporto con il club e con Marino. «Sono stato più volte sul punto di lasciare - ha ammesso il tecnico -, ma Marino mi ha dato sempre sicurezza e convinzione: è stato determinante. Così oggi sono riuscito ad ottenere questi i risultati e a 63 anni sono arrivato in testa alla classifica. Non mi era mai capitato. E poi mi sento ancora giovane».
F. Marolda
Il Mattino