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Marino:”Lavezzi, rispetta le regole”
Il dg interviene dopo lo scontro tra l’allenatore e l’argentino.

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04 Ottobre 2008 -- Oggi scoppia l'ennesima pace tra Reja e Lavezzi. Ieri, dopo una giornata trascorsa da separati in casa, in serata c'è stata nel ritiro di Milano una stretta di mano nell’interesse del Napoli. Una stretta di mano successiva all’intervento di Marino che aveva tenuto a rapporto l'argentino per 28 minuti al campo di allenamento nella zona di San Siro. Separati in casa per molte ore Reja, con l'atteggiamento del papà amareggiato verso il Pocho impertinente («L'ho sostituito in quanto indisciplinato tatticamente»), e Lavezzi che a modo suo aveva chiesto al tecnico chiarimenti dopo il cambio a Lisbona. Passi pure che non si sono rivolti la parola dalla sera prima all'Estadio da Luz in occasione della sostituzione che sta facendo discutere più dell'esclusione dalla Coppa Uefa, ma che Lavezzi abbia pensato di poter restarsene seduto fuori dello spogliatoio del campo Quinto Romano ieri pomeriggio ha fatto riflettere. Reja e la squadra già sul terreno di gioco e Lavezzi con Zalayeta appartati su una cassapanca da cui neanche si vedeva il campo. Quando Edo De Laurentiis ha detto a Febbrari: «Prof, inizi pure. Non vengono», è intervenuto Reja: «Dì loro di venire subito». E Lavezzi, Zalayeta e, poi, Gargano si sono presentati e hanno ascoltato il discorsetto che l'allenatore ha fatto a tutta la squadra. Alla fine chi aveva giocato in Portogallo ha svolto lavoro differenziato, gli altri hanno disputato una partitella. Lavezzi, Zalayeta e Gargano sono rimasti a riposo.


Marino, con tempismo, ha colto l'occasione per parlare con Lavezzi. Non l'aveva fatto prima in quanto dopo l'alzataccia a Lisbona, non gradita dagli azzurri, Reja aveva fatto riposare i suoi una volta giunti a Milano, spostando l'allenamento alle 17. Cosa gli ha detto il dg? «Tutti ti apprezziamo per i sacrifici che hai fatto per essere in campo a Lisbona. Comprendiamo la tua amarezza quando hai visto Reja sostituirti, ma non possiamo accettare comportamenti deprecabili. Ci può stare la richiesta del perché di una decisione, ma non in modo appariscente». Quel «perché mi hai fatto uscire?» e la replica di Reja che l'ha invitato ad accomodarsi, senza ovviamente fornire spiegazioni, hanno creato un motivo in più di rammarico nella giornata della grande delusione. «Ci sta di essere battuti dal Benfica, ma ci spiace aver sprecato occasioni favorevoli all'andata e al ritorno, ci spiace che l'arbitro non abbia visto il fallo su Lavezzi in occasione del gol di Reyes e il fallaccio da rosso di Nuno Gomes su Contini - ha osservato Marino -. L'esperienza ha fatto la differenza. La prova incolore di Hamsik, Zalayeta e Gargano? Hamsik non ha ancora esperienza internazionale; Zalayeta mi è apparso al di sotto della prestazione con il Palermo; Gargano è un po' confuso: forse, dai cambi di mansione e di zona sul campo.

Comunque, alla squadra va anche il mio grazie oltre a quello dei tifosi. Non ci saranno ripercussioni per il match a Genova». Ritornando al caso Reja-Lavezzi, Marino ha negato che ci sarà una multa per l’argentino, ma il regolamento interno è preciso e prevede sanzioni per chi sgarra. «Non è stato il primo battibecco tra Reja e Lavezzi - ha concluso Marino -. Di certo, non lascerà uno strascico: il caso per noi è archiviato». Resta il fatto che tra Reja e Lavezzi non potrà mai esserci feeling in quanto hanno due modi diversi di interpretare il calcio: più scanzonato quello del Pocho, più rigoroso quello del tecnico.
V. Raio
Il Mattino