18 Settembre 2008 -- "Ho pena per l'Italia, questa è l'Italia che non funziona, questa è l'Italia che non sa applicare le regole del saper vivere e quindi non ci voglio pensare", è quanto ha dichiarato il patron del Napoli in merito alla fallita conciliazione con la Lega. "Stasera mi voglio godere la gara internazionale - ha proseguito De Laurentiis - e non voglio pensare a questo paese dove ognuno si lava le mani, dove ci si nasconde nella responsabilità oggettiva. Spero che si dia un calcio a questa responsabilità oggettiva di cui non conoscevo nulla fino a quattro anni fa, perchè questa mi sembra solo un modo per nascondersi e non affrontare i problemi seriamente".

Le curve del San Paolo, al meno per il momento, dunque, restano chiuse fino al 20 ottobre. Il provvedimento era stato preso dopo i disordini scoppiati in occasione di Roma-Napoli alla prima giornata del campionato di serie A. La societa' partenopea aveva gia' ottenuto uno sconto sulla prima condanna, che prevedeva la chiusura fino al 31 ottobre, ma non soddisfatta aveva presentato un nuovo ricorso.

Fallito il tentativo di conciliazione, durato due ore circa, adesso è tutto rinviato alla Camera di COnciliazione e Arbitrato per lo Sport che dovrebbe decidere per la fine di settembre, quindi se il Napoli dovesse alla fine avere ragione, riuscirebbe a 'recuperare' solo la gara con la Juventus. Il club partenopeo - rende noto il Coni - ha chiesto che la controversia con la Figc venga decisa da un arbitro unico, indicato nella persona del professor e avvocato Angelo Piazza. In assenza del consenso della controparte lo stesso e' stato indicato comunque come arbitro di parte. Chiesta anche l'abbreviazione dei termini e le istanze cautelari urgenti.

A cura di CalcioNapoliNews.it