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Napoli, patto per l'Europa
Faccia a faccia tra giocatori e dirigenti. Tutto esaurito al San Paolo.

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17 Settembre 2008 -- «Bene con la Roma, benissimo con la Fiorentina, battiamo anche il Benfica per gettare al San Paolo le basi per la qualificazione». È il patto per l’Europa che gli azzurri hanno stilato. La squadra di Reja, nonostante fosse in inferiorità numerica, ha sfiorato il successo all’Olimpico. Ancora meglio è andata con la Fiorentina: anche stavolta in svantaggio, proprio come a Roma, il Napoli è riuscito a vincere con pieno merito contro la blasonata formazione di Prandelli. Bravi tutti. Da Iezzo, che in extremis ha salvato il risultato con una prodezza, al giovane Vitale, ai settepolmoni Blasi e Gargano, ai bomber Hamsik e Maggio, ai gladiatori Cannavaro, Contini e Aronica, al funambolo Lavezzi, a Denis senza gol, ma utile al gioco della squadra.

Domani sera, tutti proveranno a ripetersi, tutti andranno in campo per vincere e creare i presupposti per arrivare alla fase a gironi della manifestazione continentale che, considerando la caratura delle partecipanti, poco o nulla ha da invidiare alla Champions League. Patto per l’Europa anche per i tifosi. Sono già 47.000 i biglietti venduti per il match con il Benfica. Per ora, l’incasso è di 1 milione e 450mila euro: record della gestione-De Laurentiis. Sono esauriti i tagliandi di tribuna Nisida e distinti, restano in vendita 2.500 curve e 3.500 biglietti della «Posillipo». Insomma, si va verso un San Paolo gremito che premia il lavoro di De Laurentiis, Marino e Reja.

Patto per l’Europa sottoscritto da tutti gli azzurri. Perché sono animati dallo stesso desiderio di vincere e di dedicare il successo alla folla del San Paolo e perché non sanno ancora chi andrà in campo. Domenica scorsa, alla fine della partita, Reja sembrava tentato dal turn over. Finirà con il confermare quasi in blocco l’undici che ha superato la Fiorentina. Semplice il perché: è troppo importante la posta in palio e non sembra questa l’occasione migliore per fare esperimenti (Navarro) o per far respirare qualcuno. Quasi certamente, ci sarà solo il ritorno in formazione di Santacroce con Aronica che dovrebbe accomodarsi in panchina. Nel corso del match, qualche cambio dipenderà dall’evolversi della partita, dal risultato e dalla condizione dei singoli pensando, eventualmente, anche a Udine. Le possibili alternative? Aronica per Contini, Pazienza per Blasi o Gargano, Pià per Lavezzi e Zalayeta per Denis.

Nel pomeriggio, prima dell’allenamento, il faccia a faccia tra Marino e la squadra. È durato 40 minuti. Il dg ha ricordato diritti e doveri. Ha fatto i complimenti per le gare con la Roma e la Fiorentina, ma ha anche annunciato i provvedimenti contro Lavezzi (si tolse la maglietta dopo il gol al Vllaznia e fu ammonito), contro Hamsik (protestò per la sostituzione all’Olimpico) e contro Zalayeta. Marcelo, sabato scorso, non gradì la scelta di Reja di impiegarlo tra i rincalzi: ovvero, non sarebbe stato titolare con la Fiorentina. Pochi minuti dopo l’inizio della partitella, dicendo di avere dolore al ginocchio operato, fece rientro nello spogliatoio. In serata, lasciò il ritiro a Castelvolturno senza autorizzazione. Per tutti e tre nessun deferimento al Collegio arbitrale, ma pesanti multe secondo il regolamento interno della squadra: il ricavato andrà in beneficenza. Zalayeta, in mattinata, aveva chiarito la sua posizione con Marino e con Reja. «Tutti utili, nessun indispensabile», gli ha detto il dg, abituato a gestire situazioni anche più complesse. Nel pomeriggio, Zalayeta, prontamente guarito, ha disputato la partitina. «Mettiamoci una pietra sopra e da oggi in poi righiamo diritto», la conclusione di Marino.

A cura di Vittorio Raio (ilMattino)