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Il Napoli in Europa con un poker d’assi
Conferma in coppa per i 4 talenti azzurri. Costati meno di 23 milioni ora valgono già più di 40

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16 Settembre 2008 -- Quattro assi da calare sul tavolo dell’Uefa. Sono Hamsik, Lavezzi, Gargano e Maggio. E’ il poker che il Napoli vorrebbe esibire al Benfica giovedì notte. Ed è un poker a carte scoperte perché a Lisbona hanno già saputo (e visto) di cosa sono capaci i ragazzi terribili di Reja. Il fiuto di Hamsik, le serpentine di Lavezzi, il moto perpetuo di Gargano ed ora anche l’efficacia in zona gol dell’ultimo arrivato, Christian Maggio, nove gol con la maglia della Samp. Gongola Reja, già pronto a sguinzagliare i suoi assi sul tavolo verde del San Paolo e mandare a tappeto anche il Benfica dopo la Fiorentina. Si fregano le mani De Laurentiis e Marino. A fronte di un investimento di poco più di ventidue milioni di euro (22.7) c’è già una plusvalenza stimabile intorno ai quaranta milioni di euro. Solo per Hamsik, un paio di club d’oltre Manica erano disposti a sborsare più di venti milioni di euro. Ma anche per Lavezzi e Gargano sono arrivate offerte allettanti. E non a caso tutti e quattro gli uomini d’oro hanno contratto in scadenza nel 2013.

Hamsik - Dopo aver fatto gol a Roma si è ripetuto con la Fiorentina. E tra le due gare era andato a bersaglio anche con la maglia della Slovacchia. Ormai Marek Hamsik, 21 anni da poco compiuti, è diventato l’asso nella manica di Reja. Nove gol nello scorso campionato, molti dei quali decisivi e belli per concepimento ed esecuzione. Durante l’estate, poi, aveva già bucato la difesa del Panionios e quella del Vllaznia. Per un centrocampista è davvero tanto trovarsi quasi sempre nel tabellino dei marcatori. E per gli avversari quasi un incubo perchè Hamsik sbuca in area di rigore quando meno te lo aspetti. Lo slovacco cresce a vista d’occhio. E sgravato da compiti di marcatura diventa letale negli ultimi venti metri.

Lavezzi - Gli ha giovato l’anno di esperienza nel campionato italiano ed anche la partecipazione alle Olimpiadi di Pechino. Lavezzi ha imparato a finalizzare meglio le sue iniziative, a dosare le energie, ad essere meno egoista. Rende di più quando parte da lontano anche se perde in lucidità al momento di concludere. Ma l’argentino con le sue accelerazioni riesce a tramortire l’avversario ed a cambiare volto alla gara. Resta da limare l’intesa con Denis ma Lavezzi in campo contro il Benfica promette un’altra Piedigrotta.

Gargano - Un motorino inesauribile, un pressing asfissiante sul portatore di palla avversaria, una resistenza fuori del comune. E con il passare del tempo anche una costante maturazione sul piano tattico. Reja, ed anche Tabarez, ct della nazionale uruguaiana, non riescono proprio a fare a meno del dinamismo di Gargano. Sia a Roma che con la Fiorentina ha reso meglio da interno che in regia. Chissà che col Benfica, Reja non lo riprovi guastatore più che geometra.

Maggio - Gli sono bastate due gare di campionato per ritrovare la via del gol. Christian Maggio, per cui il Napoli ha sborsato otto milioni di euro alla Samp, è uno dei pochi esterni in circolazione capace di interpretare le due fasi di gioco con la stessa incisività. Per quello Reja si appresta a varare una squadra camaleontica, capace di cambiare pelle in corsa e mettere in crisi chiunque. Anche il Benfica, perchè no. Con un poker d’assi simile, nulla è proibito.
Rino Cesarano
C.d.S.