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La prima pagella del professore
All'indomani della vittoria Scoglio apprezza l'impegno della squadra, ma boccia il gioco. Pieni voti al san Paolo

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21 Gennaio 2003 -- Un personalissimo silenzio-stampa al termine della gara con il Messina (in segno di rispetto verso la sua squadra del cuore) ci aveva tolto la possibilità di conoscere le impressioni a caldo di Franco Scoglio dopo la prima vittoria della sua avventura a Napoli.

A modo suo, comunque, parlando di altro, il tecnico del Napoli aveva trovato modo per lanciare un segnale all'ambiente, annunciando una sfida nientemeno che all'Inter di Moratti, rea di aver negato il prestito di alcuni calciatori al Napoli. "Fra due anni quando il Napoli tornerà in serie A, ci vendicheremo sul campo di questo sgarbo" aveva detto Scoglio ai microfoni della Rai. Incredibile.

Intanto, però, c'è da salvare il Napoli dall'onta della C e proprio la vittoria con il Messina ha segnato il primo importante passo per l'impresa.

All'indomani della gara, però, il professore non lesina i suoi giudizi sulla prestazione della squadra ed a sorpresa presenta una vera e propria pagella: "Ritengo che il gioco non meriti più di quattro e mezzo; alla condizione mentale ed al coraggio dimostrati dalla squadra metto un otto; alla condizione fisica, sei meno ed, infine, alla voglia di vincere dei ragazzi ed al comportamento del pubblico assegno un dieci".

Proprio sul pubblico si sofferma Scoglio: "Siamo in largo debito con la nostra tifoseria. In nessun parte d’Italia verrebbe tanta gente a vedere una squadra che è penultima in serie B! Per ora, c’è stato un primo abbraccio".

Insomma, nonostante il discreto primo tempo che a molti osservatori era sembrato un discreto passo avanti sul piano del gioco, l'esigente professore di Lipari non si ritiene per niente soddisfatto anche se assicura che "tra un pò di tempo, tutto funzionerà a dovere" anche perchè entro un mesetto il Napoli "dovrà lasciarsi quattro squadre alle spalle".

In particolare, al tecnico non è piaciuto l'atteggiamento tattico dei difensori: "Si comportano come se ci fosse la difesa a quattro in linea, io invece voglio "difensori mediani". Non possono limitarsi a svolgere il loro bravo compitino, se non salgono nella zona dei mediani, mi fanno scoppiare Marcolin e mi mandano in tilt Pasino".

Proprio su Pasino, l'allenatore del Napoli si sofferma volentieri, accogliendo il paragone con un mito del san Paolo, Gianfranco Zola, ma sottolineando le differenze: «Ma Pasino verticalizza di più, ha più inventiva, più creatività. Non ha la stessa potenza, la stessa solidità ed è meno efficace in fase di realizzazione. Zola è un trequartista d’attacco, Pasino gioca in funzione dei compagni. Comunque, farà almeno cinque gol».

Infine, una notazione su Stellone, a metà tra l'elogio e l'avvertimento: "Se rimanesse sarebbe un... acquisto importante. In tal caso, però, dovrebbe adattarsi al mio gioco. Dovrebbe attaccare gli spazi e dare profondità alla squadra e certamente, non potrebbe più giocare spalle alla porta avversaria. Stellone, ha comunque le qualità per questa trasfrormazione".

Ma l'attenzione del professore è tutta rivolta alla gara di lunedi col Catania: "E' una gara basilare, da vincere".