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Caso Mannini
Richiesta shock da parte del Wada al Tas: la squalifica del giocatore per due anni!

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23 Maggio 2008 -- Fino a ieri pochi tifosi del Napoli sapevano cosa fosse il Wada, purtroppo lo hanno dovuto scoprire bruscamente con una notizia che ha del pazzesco e dell'incredibile! L’Agenzia mondiale anti-doping (AMA), in inglese World Anti-Doping Agency (WADA), fondazione indipendente creata per volontà del Comitato olimpico internazionale (Cio) nel 1999 per coordinare la lotta contro il doping nello sport, ha chiesto al Tas la squalifica per due anni per Mannini, Possanzini e Cherubin per aver violato le normative sul doping al temrine della gara Brescia-Chievo. I fatti, che molti probabilmente già conosceranno, risalgono a quando Mannini vestiva ancora la casacca azzurra: il Brescia perde in casa col Chievo ed il presidente Corioni trattiene la squadra a lungo negli spogliatoi per una pesante ramanzina. Risultato? Mannini e Possanzini arrivano all'antidoping con notevole ritardo, ma lo esplecano regolarmente. La questione è tutta documentata.

La Corte di giustizia Federale assolve i calciatori, ma successivamente, il Giudice di Ultima Istanza in materia di doping del CONI, presieduto da Francesco Plotino, su appello proposto dall'Ufficio della Procura Antidoping infligge a Mannini e a Possanzini quindici giorni di stop per punire il loro ritardo. Quindici giorni di stop che Mannini sconta con la maglia del Napoli perchè, nel frattempo, a gennaio è passato dal Brescia alla società di De Laurentiis e così il neocentrocampista è costretto a saltare la gara Reggina-Napoli del 22 marzo, finita per la cronaca 1 a 1.

In quel caso, Carlo Ghirardi, avvocato di Daniele Mannini, già parlava di "situazione paradossale", facendo due pesanti accuse ai giudici affermando che essi fossero o "ubriachi o incompetenti". Ghirardi raccontò anche del "parallelismo con il caso-Totti" e come per l’attaccante giallorosso fosse stata usata una sensibilità totalmente diversa anche se la modalità era identica" con la Procura del Coni che aveva archiviato il caso.

Gli stessi toni li sta usando quest'oggi PierPaolo Marino, dopo la notizia giunta come un fulmine a ciel sereno è della richiesta di squalifica di Mannini per due anni da parte del Wada: "Siamo tutti allibiti - ha commentato il dg azzurro - tutti sanno come è andata, quindi non riesco a capire come si possa richiedere una squalifica di due anni dopo che il calciatore ha scontato già 15 giorni di squalifica per volere del Coni: questa è pura follia". Marino, comunque, non si è detto preoccupato affermando di credere nella logica e non in una richiesta da tribunale dell'inquisizione che ha del paradossale, però ha invitato il Coni a difendere le decisioni già prese in merito e ha chiesto l'intervento di Blatter sulla vicenda: "Mannini sarebbe una vittima innocente, tra l'altro un provvedimento del genere stroncherebbe la carriera di un giocatore giovane e promettente". Il dg azzurro spera che la vicenda possa chiudersi il più velocemente possibile, anche se ci vorranno almeno tre-quattro mesi prima di poter scrivere la parola fine.

A cura di D. Barbato
Redazione CalcioNapoliNews.it