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Il Napoli delude ancora
Azzurri svogliati e sfortunati soccombono a Catania. Traversa di Savini, palo di Pazienza e Lavezzi.

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06 Aprile 2008 -- La tredicesima giornata del girone di ritorno non porta bene al Napoli che perde per tre a zero contro il Catania di Zenga all'esordio nel campionato di serie A. La squadra di Reja conferma così il trend negativo lontano dal San Paolo che è adesso a quota 10 sconfitte, 4 pareggi e solo 2 vittorie con 37 gol subiti e soli 19 messi a segno. Reja costretto a fare a meno di Blasi squalificato e di Zalayeta infortunato, recupera Santacroce in difesa, Mannini sull'out di destra e Gargano al centro della mediana con Pazienza ed Hamsik. Tra i pali ancora Gianello, con Navarro in panchina e Iezzo ancora non convocato e da più parti accreditato come in partenza per la prossima stagione. Sul fronte opposto, Zenga che schiera un 4-4-1-1 si affida in attacco Spinesi punta centrale e Vargas che svaria partendo dalla sinistra.

PRIMO TEMPO - La gara comincia subito in salita per gli azzurri di Reja, che per l'occasione indossano il completo bianco. Dopo soli 4' infatti il Catania passa in vantaggio su calcio di punizione rasoterra di Colucci, nei pressi della bandierina del corner di sinistra, grazie alla complicità della difesa del Napoli che resta immobile e di Gianello che interviene in maniera scomposta, ma senza riuscire a prendere la palla che, senza essere toccata da alcuno, termina nell'angolino alla sinistra del portiere. C'è da dire che nell'azione che ha portato alla punizione sul quale è scaturito il gol di Colucci, i giocatori del Napoli hanno protestato perchè, a loro dire, la palla, precedentemente, era uscita in fallo laterale. Al di là delle recriminazioni, la squadra di Reja appare svogliata e lenta nelle ripartenze e così il Catania si difende con ordine. Si arriva al 16' quando gli etnei raddoppiano: Sardo va via sulla destra, crossa rasoterra per Spinesi che liberatosi della marcatura di Cannavaro, tutto solo, non ha difficoltà a mettere alle spalle di Gianello. Il Napoli prova a reagire, ma il Catania si difende con dieci uomini e di spazi ce ne sono pochi. Reja passa dal 3-5-2 al 4-4-2. Al 18' ci prova Hamsik con un tiro dalla distanza che termina di poco alto sulla traversa. Al 23' ci prova anche Gargano, sempre con un tiro dalla, la palla deviata da Mannini termina di poco a lato.

Al 25' Sosa, in posizione regolare su tiro sporco di Mannini dalla distanza, viene anticipato in angolo sulla sinistra da Polito. Al 26' sul corner di Hamsik il colpo di testa di Sosa termina di poco fuori sul secondo palo. Reja prova a mischiare nuovamente le carte per tentare di scardinare la difesa del Catania e passa dal 4-4-2 al 4-3-3 spostando Mannini sulla sinistra e Lavezzi a destra. Zenga è costretto a fare a meno di Colucci, autore del primo gol, per un infortunio e al suo posto inserisce Baiocco. Proprio il nuovo entrato Baiocco, al 40' , pescato solo in area da un cross dalla sinistra di Vargas, calcia debolmente tra le braccia di Gianello. L'ultima azione del primo tempo è del Napoli ed arriva al 46' quando Sosa, su cross dalla sinistra di Mannini, in area, colpisce di testa mandando la palla di poco sopra la traversa. La prima frazione di gioco si chiude così col Catania in vantaggio per due a zero con il minimo sforzo.

SECONDO TEMPO - Ad inizio ripresa la musica non cambia ed anzi si ripete quanto accaduto nel primo tempo. Spinesi va via sulla destra, i giocatori del Napoli protestano per un presunto fallo di mano dell'attaccante etneo, ma l'arbitro orsato di Schio lascia proseguire e Tedesco guadagna un angolo sulla destra. Dal traversone proveniente dalla bandierina, al 2' di gioco, la palla giunge sul secondo palo a Vargas che calcia a volo, ma svirgola la palla, la quale, con uno strano e fortunoso effetto ritorna proprio sui piedi di Vargas che di sinistro insacca la rete del tre a zero, beffando Gianello e Domizzi appostati sulla linea di porta e Savini che aveva tentato di contrastarlo: per il Napoli è il colpo del KO! Reja decide di cambiare qualche pedina e manda in campo Calaiò al posto di Mannini chiedendo a Lavezzi di spostarsi dietro le due punte per fare il trequartista. All'11' è la traversa a negare la gioia del gol a Savini su colpo di testa dal limite di sinistra, in precedenza il tiro dal limite di Lavezzi era stato deviato davanti alla porta da Sosa.

Forte dei tre gol di vantaggio con soli tre tiri in porta, il Catania si difende in 10 lasciando in avanti ora il solo Vargas, ora il solo Spinesi. Il Napoli attacca a testa bassa, ma la manovra azzurra è lenta e prevedibile. Al 12' il colpo di testa di Hamsik termina sull'esterno della rete dando l'illusione del gol. Il Napoli non è solo brutto, per la verità, ma è anche sfortunato, infatti dopo la traversa di Savini, il portiere del Catania Polito viene salvato al 18' dal palo su tiro dalla distanza di Pazienza. Al 20' Pazienza imbeccato in area da Hamsik, sbaglia lo stop e consente alla difesa del Catania di deviare in angolo sulla destra. Sul corner Domizzi manda alto sulla traversa. Zenga dopo Colucci perde anche Terlizzi, sempre per problemi fisici ed al suo posto inserisce Silvestre, nel Napoli entra Grava al posto di Santacroce nervoso e mai in gara (il giocatore è stato anche ammonito e diffidato salterà la gara con l'Atalanta). Al 26' si rivede il Catania con Vargas che va via sulla sinistra, entra in area superando Grava, e poi calcia sul primo palo, dove Gianello si fa trovare pronto a deviare in angolo.

Al 29' occasione gol sciupata da Calaiò che servito da Lavezzi, manda la palla fuori sul primo palo a porta completamente sguarnita, intanto nel Catania esce Vargas tra gli applausi del pubblico amico ed entra Martinez. Al 31' Spinesi emula Calaiò in negativo e sciupa una bella occasione su cross dalla destra di Sardo, tentando la giocata spettacolare e mandando così la palla alta sulla traversa. Sotto di tre reti e col Catania che erige un vero e proprio bunker davanti alla porta di Polito, il Napoli allenta definitivamente la pressione. La sensazione dagli spalti è che i giocatori non vedano l'ora di tornare a casa. L'unico a lottare fino alla fine è il Pocho Lavezzi che corre in lungo e largo, pressando e rincorrendo gli avversari e tentando l'azione personale che però non gli riesce. In realtà la gioia del gol gli viene negata al 46' dal palo alla destra di Polito si tiro dalla distanza, poi Calaiò tutto solo calcia addosso al portiere. Così il triplice fischio finale arriva come una liberazione per i giocatori del Napoli svogliati, privi di grinta e di mordente e di conseguenza di idee e gioco.

CONCLUSIONI - Forse i 40 punti raggiunti in classifica che, visto l'andazzo delle squadre nelle ultime posizioni di classifica, rappresentano una salvezza raggiunta al 90% ha fatto abbassare la guardia ai giocatori del Napoli che per la verità sono stati anche un po' sfortunati. Infatti la rete dell'uno a zero e del tre a zero erano forse viziate in precedenza da un fallo laterale ed una punizione in favore del Napoli che Orsato di Schio ha giudicato diversamente. Poi ci sono la traversa di Savini, il palo di Pazienza e quello di Lavezzi che hanno contribuito alla vittoria della squadra etnea che per tutta la gara ha fatto quattro tiri in porta realizzando tre gol, ma poi si è difesa ad oltranza, tanto che a fine gare il possesso palla era di 32' per il Napoli contro i 23' del Catania.

E' innegabile, però, che il possesso palla del Napoli è stato sterile e poi, la squadra di Reja, deve si recriminare per un po' di sfortuna (anche in occasione del 3 a 0 Vargas, sbaglia il tiro verso la porta, ma la palla gli ritorna tra i piedi per uno strano effetto) e per qualche decisione arbitrale a sfavore, ma deve recriminare soprattutto con se stessa per la poca grinta e le incomprensibili disattenzioni in occasione dei gol dei rosso-azzurri. L'unico giocatore del Napoli a lottare fino alla fine è stato Lavezzi che ha provato in tutti i modi di siglare almeno la rete della bandiera. Clamorose le due palle gol sciupate da Calaiò, tante le palle perse a centrocampo da Gargano. Il Napoli ha sofferto tantissimo sulla propria destra, dove nessuno riusciva a tenere Vargas, giocatore che si è dimostrato, già in altre occasioni, pronto per il salto in una squadra che lotta per obiettivi più importanti. Speriamo che questa sconfitta serva a far ritrovare la giusta concentrazione e determinazione nello staff azzurro perchè mancano ancora sei gare alla fine del campionato e per i tifosi sarebbe ingiusto ed ingrato concludere la stagione con altre gare giocate con superficialità e senza cuore come oggi.

A cura di Michele Spampanato