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A caccia di punti
Reja invita a non abbassare la guardia e vuole almeno 50 punti, poi parla del futuro. In attacco Sosa-Lavezzi.

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05 Aprile 2008 -- Oggi pomeriggio il tecnico del Napoli, Eddy Reja, è intervenuto in diretta telefonica a Radio Marte Sport Live rilasciando alcune dichiarazioni sulla gara in programma domani in terra sicula: “Andiamo a Catania con la convinzione di fare bene. Sembra che abbiamo già raggiunto la salvezza, invece non è così, dobbiamo raggiungere ancora qualche punto. Bisogna giocare in modo da ottenere il massimo possibile, sapendo che troveremo un ambiente particolare perché con il cambio del tecnico ci sarà un ambiente particolare. Loro avranno una grande motivazione, però bisogna che le stesse motivazioni le troviamo anche noi. A questo punto nel finale del campionato non pensavo che ci fossero dei cambi di panchina, ma mi fa piacere per Zenga. E’ stato costretto un po’ ad emigrare in Russia, nell’ex Jugoslavia, sono contento che sia ritornato in Italia. Per quello che si dice è uno molto preparato, meticoloso, mi auguro che possa trovare spazio anche in Italia”.

“In attacco, vista l’assenza di Zalayeta, al fianco di Lavezzi ci sarà Sosa. Qualcuno potrebbe pensare che in casa magari faccio giocare Calaiò ed in trasferta Sosa – ha spiegato Reja - ma non è così, perché dipende dalle caratteristiche dell’avversario che andiamo ad affrontare. Diciamo che si fanno delle valutazione teoriche ed a seconda dei casi si scegli l’uno o l’altro, ma questo lo avevo già detto, avevo già spiegato che da qui alla fine del campionato sia Sosa che Calaiò dovranno divedersi un po’ le presenze. Questo sotto certi aspetti mi fa anche piacere, in particolare per Calaiò, che ha dimostrato, quando ha fatto i due gol a Livorno in una gara determinante nella quale eravamo a 27 punti ed il Livorno poteva sopravanzarci, che quando è stato chiamato si è fatto trovare punti e dunque gli vanno dati grandi meriti. Per questo finale di campionato mi auguro di raggiungere almeno i 50 punti. Mancano sette gare, si tratterebbe di ottenere tre vittorie ed un pareggio e credo che siano alla nostra portata”.

Al tecnico è stato poi chiesto del suo futuro e sulle possibilità di restare in azzurro anche il prossimo anno, ma il tecnico non ha dato una risposta definitiva facendo, ora intendere di voler andare via per le troppe critiche subite, ora di voler restare per la voglia di calcio e la fiducia della società: “Mi auguro che tutto vada bene, ma se ritorniamo con qualche sconfitta le critiche ci saranno sempre. Questo fa parte di quell’amore che c’è per questa società, per questa squadra. Quando le cose vanno bene, tutti sono contenti e siamo tutti gratificati sul piano professionale. Quando le cose vanno male ci sono sempre le critiche. Questo è normale a Napoli perché a Napoli il calcio rappresenta qualcosa di importante per tutti i tifosi e sotto questo punto di vista ci può stare anche la critica.”

“Trovare stimoli in una altra piazza dopo essere stati a Napoli, diventa difficile – ha proseguito Reja parlando di una vecchia intervista nella quale aveva ipotizzato di lasciare il calcio dopo l’avventura in azzurro – Questa è una piazza dove giornalmente arrivano gli stimoli perché c’è sempre qualche cosa di nuovo e sotto questo punto di vista devo dire che a Napoli mi sono ringiovanito perché devi stare sempre con le antenne drizzate per vedere e controllare tutto perché poi si fa presto a sgretolare il progetto. Ho sempre mantenuto il giusto equilibrio per non farmi travolgere dagli eventi, ho sempre avuto l’appoggio della Società, di De Laurentiis, di Marino, però sono solito mettermi in discussione chiedendomi se posso dare ancora qualche cosa alla società ed alla squadra, perché il tempo passa ed uno deve rendersi conto se ha ancora gli stimoli necessari, la capacità di dare ancora. Da questo punto di vista la fiducia della società c’è, ma ho qualche punto di domanda sulla mia situazione, ma questo è un discorso da chiarire a fine stagione, anche perché quest’anno il campionato finisce prima e dunque un po’ di tempo per andare in barca lo avrò, per me che ne sono un amante, ma poi col tempo ci si annoia e dunque direi che si può continuare ad allenare ancora”.

A cura di Michele Spampanato