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Livorno-Napoli: commenti a caldo
Il dg del Napoli Pier Paolo Marino ed Aurelio De Laurentiis

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24 Febbraio 2008 -- Pier Paolo Marino- “Per una sciagurata giornata con l’Empoli, dove tutti abbiamo avuto una bella razione di colpe, questa partita con il Livorno era ad un bivio molto difficile da affrontare. Poteva essere una partita dove potevamo scivolare in una zona della classifica che non appartiene al Napoli sia per valori tecnici, sia per i valori caratteriali. In altre parole, questa è una squadra con età media molto giovane, ha valori tecnici per giocare a calcio, sarebbe stato molto difficile con una eventuale sconfitta a Livorno giocare con la disperazione. Invece oggi è venuto fuori quel Napoli ‘operaio’ che ci ha portato dall’inferno della C alla A in due anni, e non a caso capitanato dai due bomber della risalita Sosa e Calciò. Io sono felicissimo per Emanuele, che abbiamo preservato dalle tentazioni di mercato e qualche volta che lo abbiamo consigliato bene ed oggi lo conferma il tempo che è galantuomo. La società, i tifosi, ci hanno sempre creduto e Calaiò viene oggi ripagato per il fatto di aver scelto bene, di non aver alzato la voce in certi momenti”.

“Voglio ringraziare la ‘ vecchia guardia’ come Sosa, Calaiò, Montervino, che spesso riceve delle ingratitudini, ho nominato questi tre perché sono i giocatori ‘simbolo’. La società è molto grata a questi giocatori, perché ci hanno portato dall’inferno al paradiso. Allora non era possibile portare dei fuoriclasse internazionali a Napoli, sono venuti loro, nei momenti difficili della stagione. Sosa, non dimentichiamolo, quando a febbraio il Napoli ha i suoi momenti di crisi annuali, entra lui e come oggi Amelia ha fatto due grandi parate, altrimenti avrebbe segnato prima Sosa. Come non bisogna dimenticare che Emanuele ha potuto fare quei due stacchi imperiosi perché almeno due avversari Sosa se li tiene addosso. Così Calaiò può agire con la sua classe in maniera più indisturbata. Voglio dire che la mentalità di questi giocatori che si è instaurata, che nel momento che vengono chiamati, riescono a non far rimpiangere quelli che sono stati i due attaccanti titolari che sono fortissimi, cioè Zalayeta e Lavezzi, mi piace molto. Quando si affrontano dei problemi di competitività al ruolo così belli e confortanti, è un momento di crescita della squadra”.

“Lavezzi oggi aveva una temperatura di 38gradi, il medico De Nicola sta facendo tutte le terapie possibili. Speriamo di recuperarlo se non per Genova, almeno per l’Inter. Poi Blasi oggi è uscito dal campo perché accusava dolori agli adduttori, speriamo che non sia niente di grave ed avremo due squalificati. Però sono convinto che con la mentalità di Livorno e con il risultato che è venuto a Livorno, noi dobbiamo avere la forza di credere e di rispettare quei giocatori che ci hanno portato in serie A”.


“Poi voglio ringraziare anche quei trecento, quattrocento napoletani, che nonostante il divieto sono partiti e arrivati in un momento difficile per sostenerci. Si sono comportati in maniera impeccabile dimostrando al di là di chi diceva che nel settore ospiti le gabbie ci vogliono per fermare la violenza. Voglio dire un bravo anche ai tifosi del Livorno, ma soprattutto a quelli del Napoli. Io non dimenticherò mai che in un momento così difficile, gli amici veri sono venuti. La squadra ha fatto bene a regalare le maglie a questi tifosi impareggiabili, così come quelli di Napoli che sono riusciti ad entrare in tribuna, ed erano tanti”.

Zalayeta? “Onestamente avrei gradito che Zalayeta venisse in ritiro, non so quali siano gli accordi che ha preso con Reja, so solo che Zalayeta avrebbe continuato ad allenarsi a Castelvolturno. Per quanto riguarda il discorso delle multe, noi abbiamo un regolamento che quando si va fuori per motivi non per falli di gioco, si prende una riduzione dei compensi che è regolamentato dal collegio arbitrale della Lega. Zalayeta sa questo dall’inizio della stagione, quindi non credo che si possa risentire. Comunque sono contento che il tempo o il destino, ci hanno permesso di vivere questa bellissima giornata con Sosa e Calaiò, che appartengono alla serie A e molto spesso pensiamo che siano stati di passaggio in serie A, non è così”.

Sarà il prossimo direttore della Juve? “Ho sempre detto che la mia Juve è a Napoli, anche se potrebbero fare piacere, queste cose che si scrivono non sono vere, le smentisco categoricamente. Ripeto, ho sempre detto che la mia Juve e a Napoli, se sono venuto in serie C, in un momento difficile del Napoli, lo ho fatto e lo dimostrano i fatti, che la mia maggiore ambizione è che dopo aver creato tutto questo grazie a De Laurentiis, quella di rimanere fino alla scadenza del mio contratto. Dopo …. comunque per me la mia Juve è a Napoli”.

Aurelio De Laurentiis- “Oggi sono molto contento per Calaiò, soprattutto perché questi due gol gli hanno ridato quella fiducia che aveva perso sbagliando il rigore, cosa che era già capitata al suo primo ingresso nel Napoli in serie C, dove sbagliando il rigore aveva compromesso non dico la sua credibilità, ma il suo fervore. I giocatori sono dei professionisti, quindi hanno saputo ricompattarsi, ritrovare quella solidarietà di gruppo che è fondamentale. Con la nostra presenza nella squadra, noi abbiamo sempre seminato il concetto di una famiglia ed oggi Calaiò ha dedicato i due gol a Gennaro Iezzo. Noi non parliamo mai dei portieri, parliamo solo dei gol che sono stati fatti o non fatti, non si parla mai dei gol non subiti grazie a parate portentose, quelli in realtà sono come dei gol realizzati. Io sono contento che nel Napoli esistono tre portieri che umanamente parlando sono tre signori. Anche Navarro mi piace molto come atteggiamento, penso che tutti e tre a turno saranno per Napoli una forza maggiore. Come avete visto, noi abbiamo tenuto più o meno tutti i valori nei quali credevamo e tutti con uno stipendio abbastanza alto, forse qualcun altro avrebbe preferito liberarsene, ma noi non facciamo il discorso del quotidiano. Il nostro è un discorso sempre impostato sul prossimo triennio”.