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Il Napoli evita il naufragio
Senza Scoglio in panchina gli azzurri non vanno oltre il pari. I soliti limiti strutturali, ma anche l'orgoglio

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21 Dicembre 2002 -- La gara minuto per minuto

Forse Franco Scoglio potrà dire che questa gara non va messa nel computo del suo curriculum nel Napoli, poichè il tecnico siciliano, effettivamente, non era in panchina.

La federazione libica, infatti, non ha dato il nulla osta per liberare ufficialmente l'allenatore dal contratto che lo lega alla Nazionale di Gheddafi.

L'assenza di Scoglio a bordo campo ha tolto quello che poteva essere uno dei pochi elementi di spettacolo, perchè sul terreno di gioco - come era ampiamente prevedibile - gli azzurri non hanno offerto grandi emozioni, palesando i limiti strutturali già ampiamente dimostrati sotto la guida di Colomba.

All'ingresso in campo il Napoli è partito in maniera spavalda, ma dopo pochi minuti il pressing alto si è spento ed è venuto fuori il Venezia.

La gara per tutto il primo tempo è stata molto brutta, con le due squadre che si sono fronteggiate prevalentemente a centrocampo, senza creare pericoli per i due portieri.
In attacco la verve di Sesa e Ferrarese e la buona pre-disposizione di Saber e Bocchetti non è riuscita a mettere in difficoltà l'accorta difesa veneta, anche per l'imprecisione della manovra azzurra.

Alla fine, nei primi 45' per il Napoli da segnalare un occasione per Stellone su un'uscita difettosa di Soviero e qualche tentativo di Sesa.

In generale, il Napoli ha mostrato qualche lieve segnale di progresso, anzitutto nella determinazione messa in campo e soprattutto nella disposizione a tre in difesa che appare chiaramente più congeniale agli elementi in organico.

Soprattutto Bonomi, infatti, ha sfoderato una prestazione di buon livello, molto vicina agli standard dello scorso campionato.

Ciò nonostante, proprio allo scadere del tempo, non è mancato il solito black-out che ha consentito al Venezia di poter usufruire di due palle gol che gli avanti di Bellotto non sono riusciti a sfruttare al meglio.

Nella ripresa, gli azzurri sono nuovamente tornati con cipiglio battagliero ed hanno pressato gli avversari, ma nel momento in cui la squadra profondeva il massimo sforzo, è giunto il gol del Venezia con un'azione che ha liberato al cross Da Costa sulla sinistra, sul quale Poggi ha battuto a rete imparabilmente (forse anche grazie ad una deviazione di Bonomi).

In quel momento, forse, è giunto il segnale più positivo della gara: gli azzurri sono riusciti a non smarrirsi ed hanno reagito nel tentativo di riacciuffare la gara.

Il segnale positivo è giunto proprio dalla consapevolezza che gli azzurri hanno seriamente rischiato di naufragare, ed invece hanno trovato la forza di riequilibrare la gara.

Scoglio dalla tribuna ha fatto inserire Floro Flores al posto di Stendardo ed ha schierato una formazione a totale trazione anteriore, chiamando la squadra all'assalto.

Il Napoli ha continuato ad attaccare, rischiando anche qualche contropiede, ed è riuscito ad acciuffare il pari con un bel colpo di testa di capitan Stellone su un lungo spiovente di Montezine su calcio di punizione.

Dopo il pari il Napoli ha anche provato a vincere la gara, ma è mancata la lucidità per mettere a segno il colpo della vittoria.

Resta la consapevolezza che per il professor Scoglio (e anche per Toto Naldi) c'è molto da lavorare, per trasformare il Napoli odierno in quella squadra "bellissima" promessa al pubblico partenopeo.