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‘Restare tra le prime sei ‘
Il presidente del Napoli si aspetta che la squadra dia continuità ai risultati che sta ottenendo.

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12 Dicembre 2007 -- «Cosa mi aspetto come regalo di Natale dalla squadra? Che dia continuità ai risultati che sta ottenendo, e che ogni giocatore regali a se stesso l'identica cosa, in modo che possano diventare dei campioni con la maglia azzurra». Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, chiamato a parlare anche di calcio in occasione dell'anteprima del film "Natale in crociera", che ha prodotto con la sua Filmauro. «A Napoli non si sa perdere perchè purtroppo si perde tutti i giorni. Allo stadio si vuole vincere per ottenere una rivincita sulla vita, quindi cerchiamo di accontentare i tifosi». De Laurentiis ha poi voluto aggiungere che non parlerà prima della gara con l'attaccante Emanuele Calaiò che domenica contro il Siena dovrebbe scendere in campo dal primo minuto: «A Calaiò - ha sottolineato il produttore cinematografico - non devo dire nulla, c'è un allenatore. Io non sono un "disturbatore". Al signor Reja ho dato libertà assoluta. Non ho più quella pressione di ritornare in serie A. Devo dare merito a Reja e riconoscergli che lo si rimproverava che non avesse un gioco se non quello difensivo. Ora - ha aggiunto De Laurentiis - devo dirgli di schierare la squadra un poco più in difesa perché si vuole vincere a tutti i costi visto che a Napoli non si sa perdere».

Sul presente e sul futuro del Napoli- Ha le idee chiare il Presidente del Napoli: «Questo è un momento di crescita per il club, quindi ci sta che si commettano degli errori. Però non bisogna mai smettere di crescere, con l'obiettivo di restare sempre tra le migliori sei del campionato di serie A. Senza pressioni, sia chiaro. In questa ottica concepiamo anche il mercato, riguardo al quale siamo comunque sempre vigili. Quando eravamo in C e in B abbiamo effettuato investimenti sproporzionati per raggiungere subito la massima serie, ora è diverso, non ci interessano eventuali nuovi acquisti da utilizzare solo per la seconda parte della stagione.

Su Lavezzi - «Il suo gesto di domenica (calcio alla bandierina a gioco fermo che ha portato all'ammonizione e, di conseguenza, alla squalifica per Siena, n.d.r.) non merita tirate d'orecchi. Mi spiace che non giochi per questa stupidata, ma fa parte del carattere dell'argentino, dell'estro che lo fa grande in campo. E poi da giovane ne ho fatte tante anch'io... Reja? Anche lui, rispetto alle ultime tre stagioni, ha libertà assoluta in quanto non ci sono pressioni. Tanto è vero che adesso è diventato poco difensivista, magari dovremmo dirgli di chiudersi un pò di più- dice il patron sorridendo- visto che gioca sempre a viso aperto con tutti»

L’Europa - Infine un accenno all'Europa: «Non è vero che l'Uefa non mi interessa. Anzi. E mi interessa anche la Coppa Italia (mercoledì prossimo c'è l'andata degli ottavi a Roma con la Lazio, n.d.r.), non avendo pressioni in campionato voglio giocarmela».
Fonte CdS