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“Aiutiamo il Napoli a risorgere subito”
Per De Laurentiis non può essere una sconfitta a frenare la crescita. Ora la squadra ha bisogno d’affetto

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07 Dicembre 2007 -- Dell’intervento di De Laurentiis all’inaugurazione del centro servizi « Vulcano buono» a Nola, ideato da Renzo Piano, si è saputo quasi in tempo reale a Castelvolturno. E i calciatori hanno mostrato di gradire quelle dichiarazioni distensive rilasciate dal patron dopo l’arrabbiatura trapelata all’indomani della disfatta di Bergamo. Da lunedì non s’era parlato d’altro che di “ mea culpa”, processi, faccia a faccia all’interno dello spogliatoio. C’era bisogno di qualcosa che riportasse un pò di serenità in uno spogliatoio frastornato. Ha provveduto, ieri, De Laurentiis. Alla sua maniera. Con parole chiare e rassicuranti. Senza tradire il minimo risentimento per quanto accaduto cinque giorni prima: “Non è una sconfitta, seppure di proporzioni così vistose, a frenare il nostro processo di crescita. Questo dovrà essere un anno di transizione. Successi ed insuccessi non ci devono condizionare: non esaltarci più di tanto quando vinciamo, nè sprofondare nel dispiacere più assoluto quando si perde. Purtroppo il difetto di noi italiani, soprattutto nel calcio, è questo. Si parla troppo e non va bene” .

Rimarginare la ferita non è cosa semplice ma il presidente del Napoli vi riesce in maniera mirabile. Aggiunge: “ Qualche dissapore e qualche defaillance ci possono anche stare quando si comincia a creare un progetto come il nostro. Ma vanno assorbite da parte di chi ci crede ciecamente. I nostri calciatori sono dei professionisti ed hanno bisogno di sostegno morale e di calore vicino a loro”. De Laurentiis parla da dirigente consumato. Evidentemente i cinque giorni sono serviti a sbollire l’ira e a scegliere la strada più idonea in casi del genere. Acconsente anche Gianni Punzo, amico del prodotture, artefice del Cis di Nola e del «Vulcano buono» ma anche dirigente di calcio al fianco di Ferlaino nell’epoca d’oro del Napoli. Prosegue De Laurentiis: « Se ad un certo momento si comincia a criticare e a pretendere troppo da un gruppo di ragazzi non si rende un buon servizio alla squadra del cuore. In questi momenti occorrono serenità e comprensione”. Indirettamente il patron rivolge un invito alla città a stare vicino al Napoli e a dimenticare Bergamo. In realtà, la tifoseria non ha alcuna intenzione di voltare le spalle a Lavezzi e soci in questo momento difficile. Già seimila i biglietti venduti in prevendita a tre giorni dalla sfida con il Parma.

Sottolinea De Laurentiis:“ Lo sappiamo tutti, io per primo, che dobbiamo comportarci con grande affettuosità perchè questa squadra cresca in un mondo già difficile, complesso. Ad ogni modo se il Napoli cresce e nel frattempo non si rinnoveranno le regole del calcio servirà a ben poco. Noi ci aspettiamo una internazionalizzazione del calcio dove poter recitare il nostro ruolo”. S’immerge in un bagno di umiltà anche lui quando si parla di obiettivi immediati. E poi rivela un sogno personale: far progettare uno stadio nuovo al principe degli architetti, Renzo Piano: «Solo, però, quando avremo capito in quale direzione andrà il calcio italiano che viaggia con venti anni di ritardo su altri Paesi. Dovremmo realizzare che i nostri utenti intendono lo stadio come luogo di aggregazione, dove possono portare le famiglie e ricevere tutti i comfort indispensabili. Vorrei uno stadio che possa proiettare il Napoli in ambito europeo. Ma ora pensiamo al Parma » . Già, pensare al Parma. E’ quello che stanno facendo Reja e i calciatori da martedì scorso: rientrare in pista dopo una sbandata. Non sarà proprio facile.
R. Cesarano
Fonte: CdS