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Il presidente assolve la squadra
Niente processi dopo il pareggio con la Reggina. De Laurentiis dà fiducia al tecnico e si consola con Lavezzi

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06 Novembre 2007 -- Sta imparando a contare fino a tre, prima di parlare. Aurelio De Laurentiis era il più infuriato di tutti, domenica sera, dopo l´imprevisto pareggio con la Reggina. Ma ha deciso di lavare i panni sporchi in famiglia, per non rendere ancora più elettrica l´atmosfera intorno al Napoli. Almeno tre i problemi da risolvere in fretta, per non vanificare il brillante avvio di campionato. Al San Paolo, quando ha l´obbligo di vincere, la squadra di Reja continua a soffrire troppo: proprio come succedeva in serie B. Preoccupano, però, anche l´instabilità delle gerarchie all´interno dello spogliatoio (dal capitano al rigorista) e le recenti amnesia della difesa azzurra, che ha sempre subito almeno una rete nelle ultime 6 partite.

De Laurentiis ne ha preso atto, ma è stato attento a non ingigantire i problemi del Napoli. «Qualcosa che non va c´è, a cominciare dal calo di tensione all´inizio del secondo tempo, diventato una costante», ha ammesso il presidente, senza peraltro alzare la voce. «Sono certo che Reja troverà al più presto le contromisure necessarie, come è sempre riuscito a fare», il messaggio di incoraggiamento rivolto all´allenatore, più che mai nelle grazie del suo club. Neppure il discusso episodio del calcio di rigore, che inizialmente aveva assai infastidito il numero uno della società, sembra destinato a lasciare strascichi polemici. «Giusto che lo abbia tirato Calaiò», s´è convinto il patron, dopo aver ascoltato le motivazioni dell´allenatore, al quale ha dato manforte il dg Marino.

Per il futuro, però De Laurentiis ha chiesto chiarezza. È quasi certa l´investitura di Domizzi come primo rigorista della squadra. Probabile che se ne discuta già oggi pomeriggio, alla ripresa della preparazione a Castelvolturno. Reja e i giocatori si guarderanno degli occhi, con la concentrazione proiettata sulla prossima sfida di campionato. Dietro l´angolo c´è la trasferta di Palermo, in programma sabato sera ( 20.30) allo stadio Barbera. C´è poco tempo a disposizione per correggere gli errori commessi con la Reggina, che sono costati al Napoli due punti in classifica. La emergenza principale riguarda la difesa, reparto non più invulnerabile come all´inizio del campionato. Sono diventati 13 i gol al passivo in 11 giornate.

Più di uno a gara. E non basterà il ritorno di Cupi (certo) per risolvere tutti i problemi, soprattutto se l´assetto a tre resterà senza alternative. Qualche variante potrebbe tornare utile. Meno assillante il problema del gol, visto che in trasferta il Napoli è una macchina da reti: 10 in 4 partite. Qualche correttivo, casomai, si renderà necessario al ritorno al San Paolo. «In casa facciamo troppa fatica», è preoccupato De Laurentiis. Ma a Palermo non sono previste novità. A guidare l´attacco azzurro, nonostante il desiderio di rivincita del palermitano Calaiò, saranno ancora Zalayeta e Lavezzi. Magico il momento di forma che sta attraversando il pocho, diventato ormai il beniamino indiscusso dei tifosi, presidente compreso. «È davvero un giocatore super, è un grande vantaggio poter contare su di lui...». Ne è convinto anche Reja, che sta iniziando ad apprezzare pure le capacità balistiche dell´argentino, oltre alla velocità e al dribbling. Importante, oltre al bolide che ha trafitto Campagnolo, anche il rigore conquistato con la Reggina. Soprattutto per sfatare l´ingiusta fama di cascatore.
M. Azzi
Fonte:La Repubblica