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Operazione Juve: Reja conferma tutti
Sabato gli stessi undici di Roma. Avviso alla difesa: stavolta niente errori. San Paolo esaurito

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25 Ottobre 2007 -- Due punte? Due punte più Del Piero? Ranieri faccia pure quel che vuole, Reja, infatti, non cambierà pensiero: tutti promossi gli undici di Roma. Tutti riconfermati, insomma, ma con una raccomandazione: guai ad essere così allegri in difesa un’altra volta perché a differenza della Roma i bianconeri quattro gol non se li lasciano fare di sicuro. «Ripetizioni», quindi per Iezzo, Cupi, Domizzi e Cannavaro, ma anche per Gargano che tatticamente è chiamato a dare più certezze. E sicurezze. Altra squadra, altro gioco, altro rischio per gli azzurri, infatti. Non bella ma concreta, questa Juve che, non s’offenda nessuno dalle parti di Torino, somiglia tanto al Napoli della serie B.

Proprio così: carattere, compattezza, il gioco almeno per ora in secondo piano, anche otto uomini dietro la linea del pallone e poi palla a quei signori là davanti, che bravi e forti come sono prima o poi qualcosa sanno inventarsi di sicuro. Difesa rigida e protetta e poi lanci lunghi per la testa di Sosa, vi ricorda nulla? D’accordo, detta così la cosa è ingenerosa per Ranieri e riduttiva per la Juve non certo a caso oggi seconda solo all’Inter e vincente cinque volte su otto, però rende l’idea.

Dunque, Reja non cambia. E in verità se lo facesse non se ne capirebbe la ragione. Il disegno del Napoli, infatti, è ormai consolidato e poi con tre cambi a disposizione, se occorre, squadra e tattica possono essere anche cambiate, riviste, ribaltate. Reja non cambia. Anche se ieri contro gli intraprendenti e addirittura sfacciati azzurrini allenati (e bene) da Ivan Faustino come sempre ha mischiato tutto per provare a far restare segrete le sue scontate scelte. E allora: Garics riconfermato a destra (lui o Grava: era questo, forse, l’unico dubbio in piedi) e poi via a rincorrere già le sfide di sabato sera: Lavezzi-Zalayeta contro Trezeguet-Del Piero, ad esempio. E poi Hamsik e Blasi contro Zanetti e Nocerino e più da lontano quei novanta minuti di confronto tra Iezzo e Buffon. E anche Reja contro Ranieri, si capisce. Allenatori figli d’una scuola antica ma che resiste bene agli attacchi delle nuove leve.

Già, ma che partita regaleranno Reja e Ranieri che tra i suoi ricordi ne ha pure un po’ di azzurri? Sarà calcio frizzante oppure prevarrà la tattica e la voglia di rischiare poco? Più probabile la seconda ipotesi. Anche se il San Paolo che dopodomani sera non avrà neppure un posto vuoto, spera di vivere nuove e felici e azzurre emozioni. Del resto Napoli-Juve ne ha sempre regalate. E quasi sempre là davanti c’erano coppie venute da lontano: Vinicio-Jeppson, Sivori-Altafini, Maradona-Careca. Se questa è la tradizione, beh, è arrivata l’ora di Lavezzi e Zalayeta, che per giunta è un ex con voglia di rivalsa. Loro ci saranno. Così come Hamsik e Savini che ieri se ne sono rimasti a bordocampo. Niente partita per colpa d’una caviglia slovacca dolorante e, per Savini, di una scorta di fatica ancora da smaltire. Nulla di preoccupante, però. Sabato sera saranno al loro posto.

F. Marolda
Fonte: Il Mattino